Alex era ferma sul suo posto, i suoi occhi erano puntati nei miei, le sue mani stringevano dolcemente le mie spalle mentre i suoi denti finirono per catturare il suo labbro inferiore per il nervoso, era davvero strano vedere Alex preoccupata. E poi a guardarla non dava per niente l'impressione di una che avesse quel tipo di preoccupazioni, eppure in quegli occhi verdi così espressivi ma allo stesso tempo così impenetrabili, si notava un velo di insicurezza che faceva crollare quell'immagine che tutti e che lei stessa aveva creato.
Così la guardai per dei secondi interminabili e, quando sentii le sue mani sul punto di allontanarsi dal mio corpo, sorrisi e annuii."Va bene, uscirò con te. Dove mi porti?" le chiesi continuando a sorridere, lo sguardo stupito e leggermente agitato di Alex per poco non mi fece ridere.
"Oh ehm..merda non ci ho pensato." imprecò Alex schiaffeggiandosi la fronte sconvolta da se stessa.
"Oh mio dio, sei davvero Alexandra? Dov'è la ragazza sicura di se che per poco non mi faceva morire d'infarto nel club? Oppure vogliamo parlare di quella che mi voleva baciare?" la presi in giro ridacchiando.
"Ah ma smettila, se è davvero un bacio quello che vuoi me lo puoi chiedere senza troppi giri di parole." parlò Alex tornando ad essere sicura di se, sembrava come se sfidandola la ricaricassi.
"Devi solo ammettere che dietro a queste parole nascondi la tua voglia e non la mia." le dissi spintonandola facendola pure ridere.
"Sisi vabbe, come vuoi." mi rispose per poi fermarsi, eravamo arrivate vicino alle nostre case.
"Facciamo che lasciamo questi zaini, ci facciamo una passeggiata e niente, ci faremo guidare dalle voglie del momento." parlò Alex togliendo già lo zaino dalle sue spalle.
"Affare fatto." le risposi dirigendomi velocemente dentro casa. Di Elizabeth non c'era traccia, probabilmente era a lavoro. Così lasciai lo zaino, strappai un pezzo di carta da un mio quaderno e scrissi "Sono fuori con Alex, non penso che tarderò ma in ogni caso volevo avvisarti. Ci vediamo stasera".
Lasciai il pezzo di carta sul tavolino in salotto e velocemente raggiunsi Alex che era già fuori, intenta a guardare un piccolo albero da cui stavano uscendo dei fiori davvero carini."Oggi ti stai incantando troppe volte Alex, a cosa stai pensando?" le chiesi catturando subito la sua attenzione.
"Niente di importante, vogliamo andare?" mi chiese sfoggiando uno di quei soliti sorrisi sinceri, non riuscivo mai a togliere dalla mia testa il fatto che fosse davvero bella con quel sorriso stampato sul viso.
Così annuii ed iniziai a camminare al suo fianco, era piacevole averla vicino, anche nel pieno silenzio non mi faceva sentire a disagio, ma forse questo era dovuto ai sorrisi che mi faceva ogni volta che incontravo il suo sguardo."Ora posso sapere cos'è successo fra te e Serah? Anche se sorridi non sembri poi così felice." mi disse dandomi un leggero spintone con la sua spalla.
"Non è piacevole essere a conoscenza di un qualche sentimento negativo, non mio ma di Serah. Insomma penso che sia un po' delusa, o se non è delusa penso che sia un po' ferita. So che lei ha difficoltà a legarsi, anzi per lei provare qualcosa è tipo rischiare una morte certa, eppure era riuscita a lasciarsi andare ma ora.." mi bloccai
"Ma ora? Cosa pensi che sia cambiato?" mi chiese guardandomi con un sorriso comprensivo, era piacevole parlare con lei di ciò che provavo, non mi faceva sentire ridicola.
"Penso che si aspetti qualcosa da me, e se non riesco a darle questa certezza bhe..ho paura di perdere tutto ciò che sono riuscita ad acquisire fino ad ora." dissi sospirando.
"Bhe quello che ti posso dire è che Serah oltre a cercare certezze cerca qualcosa che la faccia sentire bene, e se tu la fai sentire così stai certa che non si dimenticherà di te." parlò Alex.
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Choose your story - #Wattys2018
Teen FictionJenna, una semplice adolescente, ormai logorata dal bisogno di crearsi una nuova vita perché quella in cui ha sempre vissuto ormai non riesce più a reggerla. Cambia città, va a vivere da sua sorella, tutto questo per ricominciare da capo, cancellare...