Capitolo 17

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Se non avessi approfittato di quella situazione me ne sarei sicuramente pentita poco dopo. E poi parliamone, chi non avrebbe approfittato di una cosa del genere? Insomma..il bacio ancora lo desideravo, e lei era lì con la guardia abbassata, dovevo assalirla. No okay, detto cosi sembra malissimo.

"Serah.." la chiamai sperando che si girasse, ma lei mi rispose con un semplice "mh?"

"Non dare mai le spalle ad una donna" dissi mettendomi in ginocchio sul letto

"Dormi Jenna, stai sclerando" mi rispose rannicchiandosi in se stessa tirando anche il cuscino verso di lei

"Ti ho avvisata" parlai. Mi mossi velocemente verso di lei e con una mossa fulminea la feci girare in modo che la sua schiena toccasse il materasso, poi sorrisi malefica ed iniziai a toccarle i fianchi e a solleticarla

"O..Oh mio dio, Jenna.." urlò alla fine mentre si dimenava per sfuggire alla mia presa, nel mentre cercava anche di trattenere le risate. Inutile dire che la sua risata finì per distrarmi dalla situazione, non era una di quelle rumorose, e non era neanche una di quelle che miracolosamente si sentivano, era una risata mischiata alle grida e per quanto potesse sembrare strano, la trovai dannatamente carina. Serah aveva una mano sulla bocca e cercava di trattenersi, aveva le lacrime agli occhi e le sue guance si erano colorate di un leggero rosso, la sua risata era dolce, cosa che trovai un po strana. Da quando una risata era in grado di farmi sciogliere? Dannatissima ragazza.

"Smettila di ridere Serah" le dissi frustrata cercando di non distrarmi

"M..Mi riesce un po difficile eh, tu smetti di solleticarmi e potremo parlarne" mi disse mettendo le mani ai miei polsi

"Eh no, te lo scordi signorina" dissi ridacchiando. In quel momento lo sguardo di Serah cambiò, sorrise malefica e con una mossa veloce allontanò le mie mani dai suoi fianchi

"Ti sembrano modi Jenna?" mi domandò tenendo bloccate le mie mani vicino ai miei fianchi, solo in quel momento realizzai di essermi messa a cavalcioni su di lei, e questo mi mise non poco in imbarazzo. Analizzando la situazione, anche se ero sopra di lei sembrava come se fossi io la vittima, in più il suo viso era fin troppo vicino al mio, questo perché si era tirata su. Ora capivo il significato della frase che aveva detto poco prima, "fa piuttosto caldo nel mio letto" quella frase era perfetta. E se avesse predetto tutto?

"Ora capisco ciò che hai detto poco fa, il tuo letto è decisamente caldo" commentai la situazione sperando di risultare più sicura di quanto fossi realmente

"Non è il mio letto ad essere caldo, sei tu che emani fuoco" mi prese in giro ridacchiando

"Ho un corpo caldo okay? È la mia temperatura normale" dissi in mia difesa cercando di liberarmi dalla sua presa, cosa che mi risultò impossibile

"Me le regali su un piatto di diamanti le prese in giro, però siccome hai la faccia in fiamme cercherò di trattenermi" sorrise stronza mentre teneva i suoi occhi azzurri fissi sui miei, quasi come se mi stesse scrutando l'anima

"Avrei tante domande da farti, ma in questa posizione.." disse senza finire la frase, allora anche a lei la situazione la stava mettendo in difficoltà.

"Potremo risolvere subito la cosa se solo.."

"L'hai voluto tu" disse velocemente buttandomi con una forza inaudita sul letto, ma cos'era quella ragazza? Tralasciando il fatto che sembrava uno scontro di wrestling, quella sua azione mi fece sclerare il cervello, ma anche un po il corpo. Non era questione di masochismo, e non era neanche questione di voglie assurde, semplicemente penso che a chiunque sarebbe scattato qualcosa in una situazione del genere.
In quel momento Serah mi stupii, non approfittò della sua forza per allontanarsi, la usò per invertire i ruoli e posizionarsi proprio sopra di me con uno sguardo forse un po triste

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