Capitolo 30

1.4K 62 30
                                    

Alternai il mio sguardo da Serah al marciapiede, ma non riuscì a trovare quella risposta che mi avrebbe fatta smettere di pensare. Non riuscivo mai a capire cose le passasse per la testa, non afferavo sempre cosa le piaceva e di conseguenza non sapevo mai come comportarmi. Con lei era sempre come se camminassi senza poterci vedere, e in questo modo c'era il rischio che mi schiantassi da qualche parte. Fin dall'inizio avevo capito che con lei sarebbe stato tutto un po complicato, e mi andava bene, ma volevo almeno un po di risposte, non chiedevo tanto.

"Serah so che è chiederti tanto, so che ci sono mille cose che ti bloccano e so che in fondo vorresti combatterle anche tu, ma io davvero vorrei delle risposte" dissi con lo sguardo un po basso ma senza smettere di guardare Serah. Lei sembrò pensierosa, persa ma anche un po triste, non sapevo davvero cosa aspettarmi.

"Anche tu vuoi mettere in chiaro queste cose no? Non penso tu voglia vivere con la paura di legarti a qualcuno" continuai sentendomi anche un po in colpa, ma ormai il danno era fatto ed era inutile tirarsi indietro una volta fatto. In più eravamo quasi arrivate a scuola, quindi dovevamo risolvere la cosa prima che la campanella suonasse.
Serah sembrò accorgersi di questa cosa, forse per questo mi prese per il polso e mi trascinò sul retro della scuola che, a quell'ora, era isolato. Quando arrivò nel luogo che aveva pensato, si fermò e mi mise con le spalle contro il muro per poi poggiare le mani su di esso. Mi guardò per qualche secondo e poi chinò il viso, forse non riuscendo a reggere il mio sguardo

"Mi dispiace Jenna, io non volevo incasinarti e non volevo ritrovarmi a scappare da queste cose perché.. Dio tu sembri così sincera, così perfetta, così idiota a volte ma allo stesso con un gran cuore e..mi sento così stupida anche solo pensando di voler scappare da tutto questo, perché in fondo è ciò che cercavo da tanto tempo" Serah strinse i pugni sul muro e alzò il viso, aveva gli occhi un po lucidi ed erano diventati più scuri, pieni di colore ed emozioni.

"È un casino perché al posto di trovare sempre il danno in tutto potremmo far nascere qualcosa di bello e.." Serah si bloccò, si morse il labbro e scosse la testa

"In questo momento c'è ogni parte di me che sta lottando per capire cosa fare, da una parte c'è chi mi dice che dovrei lasciare andare tutto questo e dall'altra c'è chi mi dice che in questo momento dovrei solo saltare fra le tue braccia e baciarti" dal suo viso e dal modo in cui uscivano quelle parole, capii che stesse seriamente combattendo una lotta interiore e che la sua mente era piena di pensieri, pensieri che la mandavano solo in confusione e non le facevano mai capire cosa fare. E poi c'ero io, immobile fra il muro e Serah senza sapere cosa fare. Le poche parole che arrivavano fino al cervello finivano per perdersi una volta raggiunta la gola, finivano per bloccarsi lì e farmi stare in silenzio.

"Se scegliessi di lasciarti andare so che me ne pentirei e che mi torturerei in eterno per averlo fatto, e poi Alex.." quando nominò Alex chinò nuovamente il viso e rimase in silenzio

"Ora cosa c'entra Alex?" le chiesi un po confusa sperando anche che alzasse il viso per guardarmi

"Dio non fare l'idiota Jenna, lei ti vuole. E penso che tu lo sappia, non mi vorrai dire che lei non ti ha mai detto niente" alzò nuovamente il viso e mi guardò attentamente

"Mi ha chiesto più volte se dovesse iniziare anche lei a giocare.." risposi notando subito che quello che avevo detto non andava per niente a genio alla ragazza che avevo davanti

"Giocare un corno io.." Serah si bloccò notevolmente incazzata ma allo stesso tempo combattuta, si allontanò da me e sospirò

"Sei gelosa" dissi solamente ricevendo un'occhiataccia da Serah. Ma non fece ne disse niente, si avvicinò al muro, si mise vicino a me e scivolò con la schiena fino a sedersi per terra.

Choose your story - #Wattys2018 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora