Capitolo 40

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Non era facile la scelta, non lo era per niente, ero bloccata dalla paura di ferire una di loro, e una cosa del genere non me la sarei mai perdonata. Entrambe, a modo loro, mi sono state vicine, mi hanno fatto integrare perfettamente nella nuova città e più di ogni altra cosa mi hanno fatta sentire speciale. Ovviamente non potevo confondere la gratitudine con l'amore o con un sentimento che ci andava vicino, per questo dovevo pensarci attentamente.
Serah bhe..cosa potevo dire di lei? Era buona, terribilmente buona, una di quelle persone che il mondo si diverte a ferire, solo perché sulla terra non ci possono essere persone che non approfittano degli altri. È così che va quando il pezzo del puzzle non coincide no? Viene scartato e si cerca quello che ci va alla perfezione. Lei non era perfetta, aveva un sacco di cose che le frullavano per la testa e tutto ciò la rendeva distratta, distaccata dal mondo, chiusa in se stessa ma anche interessante. Era bello guardarla mentre era impegnata a fare altro, e poi..nascondeva un lato che non potevo oscurare, un lato che la faceva diventare seriamente una selvaggia, insomma sentivo ancora la presenza dei suoi graffi sulla mia schiena. Ed era anche dolce, non so se mi facesse venire il diabete volontariamente ma rimaneva il fatto che mi veniva sempre voglia ti prenderla e stringerla a me anche per proteggerla. Ma più di ogni altra cosa, lei metteva il bene degli altri prima del suo, non mi stava facendo pesare la scelta e mi aveva già messo di fronte il fatto che se avessi scelto Alex lei l'avrebbe accettato. E davanti ad una cosa del genere di cosa potevo parlare? Di amore? Serah provava davvero un sentimento così forte nei miei confronti? E se fosse così, avrebbe davvero rinunciato a me? Personalmente penso che rinunciare alla persona che ami per il suo bene sia un dolore che per puro masochismo ci infliggiamo, quasi come se pensassimo che quella persona meriti di stare bene più di noi. È un pensiero sbagliato, uno stile di vita doloroso, una strada scelta dopo che si è vagati, per troppo tempo, nel viale di chi si è ormai arreso alla realtà.
Lei non riusciva a trovare un appoggio, un qualcosa che l'aiutasse a tenersi su, accettava le continue cadute come se fosse il suo destino. Aveva bisogno di qualcuno vicino, ne aveva terribilmente bisogno, eppure cercava in ogni modo di non darlo a vedere.

Per quanto riguarda Alex bhe..a lei è sempre piaciuto mostrarsi invincibile, al contrario di Serah lei si mostrava per quello che non era, faceva vedere al mondo un muro ben protetto che solo un pazzo avrebbe avuto il coraggio di buttare giù. Si armava di sarcasmo, ironia, armature tirate su solo per nascondere ciò che provava davvero, anzi..lei cercava in ogni modo di sotterrare i suoi sentimenti dentro di sé come se non li accettasse. Rifiutava tutto ciò che avrebbe potuto salvarla ma anche ferirla, forse era una codarda o forse era terribilmente astuta, restava il fatto che una rifiutava ciò che provava mentre l'altra rendeva i propri sentimenti delle lame affilate che lei stessa affondava nella propria carne.
In poche parole, entrambe erano idiote, e una ferita in più sulla loro pelle le avrebbe portate sempre di più verso un viaggio di non ritorno, ed è proprio per questo che nella mia mente mi apparse spesso l'opzione della non scelta. Scegliere Serah mi avrebbe portata a ferire Alex, scegliere Alex mi avrebbe portata a ferire Serah, scegliere entrambe era fuori questione mentre non scegliere oltre a rendermi stronza mi avrebbe portata a ferirle entrambe. In che razza di danni mi ero cacciata?

Ma per quanto io apprezzassi Alex, ciò che provavo per Serah era decisamente più forte. Non ci conoscevamo da molto eppure quel poco tempo passato insieme mi aveva portata a perdere la testa per lei, per i suoi modi di fare.
Così mi tirai su ormai stanca di aspettare e mi diressi in cucina.

"Eliz.." prima che finissi mi si presentò davanti una scena che mi divise fra l'imbarazzo e la perversione, Kat era sul mobile della cucina con la maglietta un po' pericolante mentre Elizabeth era con il bacino fra le gambe della sua ragazza, con le labbra gonfie a causa di morsi e baci e con una mano birichina sotto alla maglietta di Kat.

"Oh merda.." dissi coprendomi il viso un po' in imbarazzo.

"Jenna ecco uhm..non dico "non è come sembra" perché lo è quindi uhm..in ogni caso non devo dare spiegazioni." sclerò mia sorella facendo ridacchiare Kat, lei non sembrava agitata.

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