Se fossi stata una ragazza ragionevole avrei di sicuro scelto di stare fuori dai guai, ma vi pare che una come me poteva esserlo? Se fossi entrata nel camerino di Alex sarei finita per combattere con l'ansia di avere i suoi occhi inceneritori addosso, per non parlare della reazione di Val se ci avesse beccate. Rimaneva il fatto che se avessi voluto risolvere un qualcosa che non capivo l'avrei fatto a tutt'altra parte, di certo non in un camerino. Per quanto riguarda Serah, dopo averla baciata ben due volte, dopo averla sentita cantare e dopo averla anche vista quasi nuda, sicuramente un qualche tic mentale verso di lei mi sarebbe venuto. Ovviamente non volevo entrare nel suo camerino per battezzare un unicorno umano, volevo entrarci solo per uno sclero del momento, sapete quella perdita di cervello che ci assale ogni tanto? Ecco, fuga di cervello che mi avrebbe fatto guadagnare un pugno in faccia, sempre se Serah disponeva di una tale aggressività, cosa che non era da escludere.
"Angelo custode, so che sto per fare una stronzata ma per favore, non guardarmi con disappunto" dissi fra me e me sperando di non avere seriamente un angelo custode, in quel caso sarei combattuta per lui/lei.
Mi alzai dal divanetto, presi un lungo respiro e misi la mano alla maniglia del camerino di Serah"Devo chiudere o non chiudere gli occhi?" domandai a me stessa, ovviamente la mia vocina perversa diceva di tenerli bene aperti mentre la voce della ragione mi diceva di chiuderli prima di rimanere cieca, non per qualcosa ma per una possibile reazione negativa di Serah.
Sospirai un'ultima volta ed abbassai la maniglia della porta infilandomi nel camerino il più velocemente possibile"Ma che cazzo.." sentii dire da Serah, era la prima volta che la sentivo usare quel tono e quasi mi venne da ridere
"Non mi ammazzare okay? Ho chiuso gli occhi" dissi ringraziando l'angioletto sulla mia spalla che mi aveva consigliato bene
"E non gridare, se Val scopre che sono qui inizierà a sclerare" continuai cercando di tenere un tono di voce basso ma alto abbastanza da far sentire Serah
"Cosa abbastanza ovvia dato che sono quasi nuda. Ora mi puoi dire per quale motivo sei dentro il mio camerino?" mi domandò con un tono serio ma allo stesso tempo imbarazzato e pieno d'ansia
"Aspetta..sei nuda?" le domandai sentendo un fuoco interiore che manco il diavolo in persona poteva capire. Insomma parliamone, se avessi aperto gli occhi avrei visto..cose che mi avrebbero fatto cantare "god is a woman".
Tentai invano di aprire gli occhi ma una mano di Serah mi coprì la vista, la sua azione mi fece sbilanciare un po facendomi sbattere anche la testa al muro dietro di me"Che male.." mi lamentai del dolore sperando che non venisse sostituito da un bernoccolo
"Ti meriteresti più dolore Jenna" parlò con un tono di voce duro ma che lasciava trasparire anche un po di perversione, mi stava per caso dicendo "riprovaci e vedi cosa ti faccio?" o era semplicemente la mia immaginazione?
"Vuoi farmi provare un dolore più intenso Serah?" la sfidai, ma che piega stava prendendo quella giornata? La risposta di Serah tardò ad arrivare, non potevo vedere il suo viso per captare in qualche modo un messaggio, non potevo neanche capire come aveva reagito il suo corpo alle mie parole, oltre alla sua mano ferma sui miei occhi non avevo altro che mi potesse aiutare.
"Io..non voglio farti del male" mi rispose facendo crollare la sua voce decisa, un po mi sentii responsabile, ma che diavolo mi era preso?
"Scusa Serah, non volevo entrare bel tuo camerino e comportarmi come una cogliona, davvero scusami" portai un braccio per togliere la sua mano dai miei occhi
"Non ti preoccupare, non guardo" continuai sentendo un po di resistenza da parte di Serah che, alle mie parole, tolse la mano dal mio viso
"E comunque non sono nuda" parlò facendo tornare un po di insicurezza nella sua voce
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Choose your story - #Wattys2018
Teen FictionJenna, una semplice adolescente, ormai logorata dal bisogno di crearsi una nuova vita perché quella in cui ha sempre vissuto ormai non riesce più a reggerla. Cambia città, va a vivere da sua sorella, tutto questo per ricominciare da capo, cancellare...