Capitolo 14

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"No Jenna, non pensarci nemmeno" sentii dire da Val. Guardai Alex ancora per qualche minuto e capii che era decisamente ubriaca, a malapena riusciva a tenere il bicchiere fra le mani

"È ubriaca, decisamente ubriaca" commentai girandomi verso Val e le altre, inutile dire che la mia cara amica mi stava incenerendo. Katherine sembrò preoccupata, mia sorella sembrava pensierosa mentre Serah restava al suo posto, con un'espressione indecifrabile.

"Alex sembra aver bisogno di aiuto, vai da lei Jen.." la bloccai e mi girai completamente verso di lei

"Non posso andare da lei e lasciarti qui, ti avevo detto che non sarei sparita quindi.." dissi bloccandomi, non potevo lasciare Serah da sola ma non potevo neanche lasciare che Alex si ubriacasse come se non ci fosse un domani

"Vado io da lei, divertitevi" parlò Katherine sorridendo dolcemente, poi si alzò dal divanetto e si diresse verso Alex.

"Sono seria Jenna, vai da lei se vuoi" mi alzai di colpo, le presi il polso e le feci cenno di alzarsi

"Andiamo" dissi solamente trascinandola con me, Serah cercò di liberarsi e a ribattere ma io cercai sempre di impedirglielo

"Jenna fermati, ma dove stai andando?" si lamentò Serah

"Al tuo posto tranquillo" dissi come se fosse una cosa ovvia

"Si ma non dovrei essere io la guida? Stai girando a caso" mi fermai di colpo senza pensarci ritrovandomi Serah spiaccicata contro la mia schiena

"Questa è la posizione perfetta per un abbraccio" le dissi ridacchiando. In risposta Serah mi chiuse in un abbraccio e aderì completamente i nostri corpi, sentii il suo viso contro la mia schiena e una leggera risata alle mie spalle

"Serah ma che c.." Serah mi sorprese dandomi un leggero pizzicotto all'addome, azione che mi fece bloccare la saliva in gola. C'era da precisare anche il fatto che ero esageratamente sensibile sia all'addome che al collo, quindi i pizzicotti di Serah avevano il triplo effetto su di me.

"O..Oddio Serah, ti prego n.." prima che riuscissi a fermarla, Serah colpì proprio il mio punto più debole, facendomi scappare senza alcun contegno un gemito che lasciò entrambe sorprese

"T..Ti prego non commentare questa cosa" le dissi ormai rossa in viso, quando mi allontanai da lei notai che oltre allo stupore e la bocca schiusa, i suoi occhi avevano un luccichiò diverso

"Andiamo, fammi strada" la incitai cercando di non incrociare i suoi occhi, ogni tanto sembrava come se Serah prendesse in qualche modo il comando

"O..Oh si ehm..andiamo" sembrò dire più a lei che a me. Infine fece un lungo sospiro, intrecciò le nostre mani e mi trascinò con se

"Non voglio perderti" parlò cercando di giustificarsi, io le risposi soltando con un sorriso pieno di imbarazzo. Durante il tragitto, a volte mi stringeva ulteriormente la mano, specialmente quando eravamo troppo circondate da gente che si dava alla pazza gioia, in più si girava spesso verso di me e mi sorrideva dolcemente.
Non so quale problema mentale mi prese in quel momento, ma il suo sorriso e le nostre mani intrecciate mi fecero sentire una strana sensazione di calore in petto, per non parlare poi delle guance a fuoco dannazione. Vogliamo aggiungere la mia mente? Era come le interferenze della TV, con anche quei suoni irritanti, il tutto era dovuto alle mani di Serah che avevano invaso luoghi delicati. La cosa drastica sarebbe stata la mia reazione in altri luoghi.

"Ma a che cazzo sto pensando dio santo" pensai ad alta voce sentendomi le guance andare ulteriormente a fuoco

"A me?" mi prese in giro Serah ridacchiando, quella ragazza era un'indemoniata celata.

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