Capitolo 32

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Se c'è una cosa che ho imparato nella vita, è che più rimandi più non otterrai ciò che vuoi. Quando le cose si pianificano, si finisce sempre per venire fregati dagli imprevisti che rendono i nostri piani dei disastri.
Così misi insieme tutto il mio coraggio e mi alzai, pronta a compiere la mia pazzia.

"Jenna, dove vai? Le esibizioni non sono ancora finite" mi disse mia sorella guardandomi con uno sguardo confuso

"Una piccola pazzia, spero di non cadere mentre la faccio" le risposi velocemente per poi dirigermi verso il palco. Serah si accorse di tutto e mi guardò confusa, era ancora seduta al piano e il suo sguardo fece concentrare l'attenzione di tutti su di me.

"Mi bastano i suoi occhi addosso okay? Voi girarevi." mi lamentai salendo sul palco ed iniziando a dirigermi verso Serah

"Jenna ma cosa.." prima che Serah finisse di parlare, mi chinai leggermente, la presi per le guance e feci aderire le nostre labbra. Quel mio gesto la stupì, tanto che sgranò gli occhi prima di chiuderli e godersi quel momento. Le sue labbra come sempre erano morbide e mi sembrò come se andando avanti diventassero sempre più invitanti. Per ovvi motivi quel bacio non poté durare per molto e fummo costrette ad allontanarci.

"Questo non..non me l'aspettavo" mi disse con le labbra schiuse e con uno sguardo indecifrabile, ma il luccichio nei suoi occhi mi fece capire che quella mia pazzia era stata accettata davvero bene.

"Ma stiamo scherzando? Non siamo qui per questo" urlò uno degli spettatori

"Ma sta zitto, le ha dedicato una canzone non pensando agli ignoranti senza cervello come te" urlò Val alzandandosi dal suo posto.

"Dio ma stiamo scherzando?" dissi a Serah sospirando

"Quando si tratta di me, è sempre così. C'è chi cerca di stare dalla mia parte e c'è chi per qualche motivo non vuole che io raggiunga nessun tipo di felicità" mi disse alzandosi e tirandomi per il braccio cercando di portarmi via. Guardai la marmaglia che era nel bel mezzo di un litigio e, notando il primo ragazzo che si era lamentato avvicinarsi al palco pronto a lanciare una lattina, mi parai davanti a Serah ricevendo al posto suo la lattina addosso che finì per sporcarmi la maglietta.

"Io questo lo strangolo. Ma ti pare normale lanciare cose?" urlai iniziando a dirigermi verso di lui, ma Serah mi bloccò

"Jenna non vorrai iniziare una rissa, perdi solo tempo" mi disse tirandomi verso di lei per impedirmi di scendere dal palco ed ammazzare il tizio

"Ma questi sembrano che ti vogliano lapidare, ti sembra normale?" mi lamentai

"No ma tu puoi reagire in due modi, cioè far scoppiare una rissa oppure uhm..venire con me" mi disse cercando di nascondere un sorriso da furbetta. Ma chi avrebbe avuto la forza di rinunciare ad una cosa del genere? Chi avrebbe avuto la forza di dire di no alla propria crush dopo che le ha detto "vieni con me" chissà dove? Mission impossible.

"In più possiamo cercare di pulire la tua maglietta" aggiunse prendendola fra le mani e tirandola leggermente

"Va bene, per questa volta evito di fare casini" dissi sospirando. In risposta Serah sorrise, intrecciò la sua mano sinistra con la mia destra e mi trascinò via dal palco, lasciando tutto il disastro che era scoppiato ai prof che tentavano in ogni modo di placare quella "rivolta".
Mi portò nella stanza che poco prima era stata utilizzata per far preparare tutte le persone che dovevano esibirsi, non c'era più nessuno, cosa ovvia dato che tutti erano in ansia vicino al palco.
C'era un gran silenzio in quella stanza, tralasciando i rumori che venivano dal palco, l'unica cosa che sentivo erano i passi di Serah. Appena entrate in quella stanza, mi aveva lasciato la mano e aveva iniziato a guardarsi intorno per cercare un po di acqua, si era fissata nel voler risolvere il danno della maglietta.

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