Capitolo 24

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Serah era seduta sul letto, con le gambe incrociate, la schiena alla spalliera del letto e con le mani che non sapevano dove andare, probabilmente non riusciva a stare ferma per più di qualche minuto, anche se aveva sonno. I suoi occhi erano stanchi e quasi del tutto chiusi, ogni tanto le veniva un colpo di sonno e saltava sul posto, poi spostava lo sguardo su di me quasi come se temesse che la stessi guardando.
Io ero quasi dalla parte opposta del letto, cercavo di parlare un po con Serah e nei nostri momenti di silenzio osservavo ogni suo movimento, volevo captare ogni minima parte di lei. Osservando la sua espressione stanca, il suo corpo rilassato, il suo sguardo che ogni tanto cercava il mio e le sue mani forse un po iperattive, capii che nonostante fosse stanca ovviamente era anche molto attenta ai miei movimenti, forse temeva di essere colta impreparata. Lei sembrava sempre sull'attenti, faceva finta di essere distratta ed osservava tutto quello che la circondava, temeva qualcosa e questo la faceva essere quasi ansiosa, e lo notavo dal modo in cui reagiva alle novità.

"Serah se hai sonno puoi dormire, non te lo vieto" le dissi guardandola sorridendo. Lei aprì i suoi occhi che poco prima erano quasi del tutto chiusi, poi mi guardò e con uno sguardo confuso mi rispose

"Era in programma che io dormissi a casa tua?" mi domandò continuando a guardarmi, i suoi occhi stanchi quasi mi addolcivano, ma dovevo anche pensare che quella furbetta mi avrebbe potuta ammazzare con un semplice bacio, e credetemi, mi aveva rubato anni di respiro con quel suo momento da selvaggia.

"Certo, era nel mio programma. Avresti dovuto prevedere le mie mosse" le risposi orgogliosa del fatto che le stessi quasi imponendo una cosa

"E tu avresti dovuto prevedere ciò che avrei fatto, ti avevo anche avvisata" mi rispose incrociando le braccia. In risposta la guardai fissa negli occhi cercando in qualche modo di intimidirla, ovviamente non ci riuscii e finii per perdere contro quegli occhi di ghiaccio che nonostante fossero stanchi mi facevano venire strane crisi mentali.

"Si ma.." mi bloccai, sbuffai ed imprecai mentalmente per la mia impossibilità nel tenere testa a qualcuno che anche per poco mi aveva fatto girare la testa. Avevo sempre avuto questo difetto, potevo anche essere un genio del male ma se la mia testa iniziava a girare e a vedere angeli con tanto di scritta "sei fottuta" io non riuscivo più a ragionare, e poi si che oltre agli angeli avrei iniziato a vedere arcobaleni ovunque.

"E comunque sei gay Serah" dissi a caso ormai accecata dal ritardo che stava iniziando a farsi largo nella mia mente

"Sì, l'ho già sentito dire" mi rispose sorridendo con la testa leggermente piegata verso un lato, se avesse continuato così sarebbe di sicuro finita per svenire e cadere dal letto.

"Okay è tempo di dormire, non voglio averti sulla coscienza" le dissi gattonando fino ad arrivare al suo fianco, questa mia azione attirò non poco la sua attenzione, ma lei tentò invano di nascondermelo.

"E comunque sei una selvaggia" continuai cercando di metterla in imbarazzo, doveva finire la questione del mio essere masochista, non avevo mai avuto un passato di flirt o cose del genere così disastroso.

"È una cosa che hai capito osservandomi per tutto oggi o l'hai capito dopo quello che è successo?" mi chiese un po preoccupata, sembrava come se le stesse tornando il dispiacere di avermi baciata solo per sfogarsi, eppure nonostante il bacio fosse focoso non riuscivo a pensare che Serah avesse usato me solo perché ero lì davanti a lei, un minimo di legame doveva esserci no? O almeno io ho sempre pensato che un bacio fosse una cosa intima, un qualcosa che avveniva quando un qualcosa si instaurava fra due persone.

"Ma no sto scherzando Serah, e credimi quando ti dico che quel bacio non è stato un problema per me" le risposi sdraiandomi sul letto mentre lei continuava a guardarmi con quello sguardo dispiaciuto con ancora la schiena contro la spalliera del letto

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