Val attendeva la mia risposta senza mai staccare i suoi occhi da me e da Serah, aveva già capito tutto ed ero consapevole del fatto che di lì a poco mi avrebbe fatto scoppiare la testa con le sue incessanti domande. Serah invece, restava al suo posto, con lo sguardo chino verso le pietroline che calciava con i suoi piedi e con le parole sigillate nella sua bocca. Stare con lei non mi sarebbe dispiaciuto affatto, però ero iscritta ad un club e dovevo rispettare quell'impegno.
"A che ora dobbiamo andare?" chiesi a Val senza mai staccare i miei occhi da Serah che quando noto di essere sott'occhio alzò lo sguardo sorridendomi debolmente.
"Alla seconda ora, dobbiamo solo fare inglese." disse Val felice di saltare le altre ore di scuola
"Sicura di poter entrare? Dopotutto non sei di quel club." le dissi non sicura, Serah sembrò davvero interessata a quella domanda.
"Non è un'associazione segreta okay? Sei la mia amica quindi devo esserci." disse come se il suo ragionamento fosse ovvio
"Non ti faranno entrare." disse di colpo Serah mostrandosi davvero tranquilla, quella "tristezza" di poco prima si era dileguata.
"Serah potresti pure aiutarmi, dopotutto neanche a te va bene il fatto che lei vada sola soletta in quel club." si lamentò Val incrociando le braccia al petto. Serah la guardò per qualche secondo per poi spostare il suo sguardo su di me, quella sua espressione così seria e quegli occhi azzurri puntati su di me mi fecero tremare sul posto.
"Sì ma non mi va di costringerla a fare ciò che voglio, non posso ne voglio farlo. In più non voglio risultare troppo appiccicosa e stressante quindo non andrò con lei." Serah mi guardò ancora per qualche secondo, poi si avvicinò e mi abbracciò stringendo le sue mani sulla mia maglietta.
"Ti aspetterò all'uscita Jenna, e se dovrai restare di più avvisami okay?" mi chiese con un filo di preoccupazione, voleva tenermi con se ma allo stesso tempo non voleva farlo, avrebbe tanto voluto eppure temeva di risultare troppo stressante.
"Va bene Serah, promesso." le dissi facendole alzare il viso e sorridendole
"Questo momento è da mettere sui libri di storia, e poi vedrete come la brava gente inizierà a studiarla senza sciogliersi per la noia." commentò Val poco lontana sa noi
"Un bacetto ve lo date? Per favore." ci supplicò Val unendo anche le mani come se ci stesse pregando. Guardai Serah per qualche secondo e, nonostante avesse le guance rosse, mi guardava come se stesse aspettando che io accettassi di compiere quell'azione. Ovviamente come potevo rifiutare? Sarei stata un'idiota costruita per bene se l'avessi fatto. Sorrisi dolcemente a Serah, poi posizionai una mano sulla sua guancia mentre l'altra la portai sul suo fianco destro, lei sorrise felice e nel giro di pochi secondi si mise a punta di piedi e fece scontrare le nostre labbra. Mi guardò per poco tempo con gli occhi schiusi, poi ridacchiò, chiuse gli occhi ed approfondì il bacio allacciando le braccia intorno al mio collo. Ricambiai il bacio senza attendere e proprio nel momento in cui iniziai a rilassarmi, un urletto da parte di Val ci fece saltare entrambe sul posto.
"Oddio scusatemi, mi è uscito senza chiedere permesso" si scusò mettendo una mano sulla bocca incitandoci con la mano a continuare ciò che stavamo facendole. Purtroppo però, la campanella suonò e fummo costrette ad entrare in quell'istituto, che se non fosse per i club sarebbe risultato altamente infernale.
Dopo il bacio sul palco della sera prima, molti studenti di congratularono mentre altri iniziarono ad esprimere il loro astio verso ciò che era successo, in tutto ciò Serah si fece coraggio intrecciando in modo celato il suo mignolo al mio. Inutile dire che neanche quella volta riuscii a capire cosa le passasse per la testa, probabilmente il sentirmi vicina le dava coraggio.
Entrate in classe ci sedemmo ai nostri posti. Val continuò a tenerci d'occhio dalle retrovie mentre Serah si rifiutava di lasciarmi la mano, l'attenzione di tutti era concentrata su di noi anche dopo che la prof entrò dentro la classe incitandoci a prendere i libri. Fu proprio la prof ad invitare Serah a lasciarmi la mano e a seguire la lezione, in risposta lei sospirò e contrariata si buttò sul banco facendo palesemente finta di seguire.
Per tutta l'ora di inglese non feci altro che sorridere per il carattere di Serah, era una ragazza con il pacchetto completo. Poteva essere dolce da far salire il diabete, provocante da far venire voglie che mi avrebbero portata a braccetto nell'Inferno e complicata da farmi sclerare per la frustrazione, cosa potevo chiedere di più. Una ragazza equilibrata? Nah, sarebbe stato troppo semplice vivere poi, e io di certo non cercavo una vita troppo monotona.
Verso la fine dell'ora qualcuno bussò alla porta e senza aspettare il permesso, spalancò la porta con una forza talmente elevata da farla sbattere contro il muro.
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Choose your story - #Wattys2018
Teen FictionJenna, una semplice adolescente, ormai logorata dal bisogno di crearsi una nuova vita perché quella in cui ha sempre vissuto ormai non riesce più a reggerla. Cambia città, va a vivere da sua sorella, tutto questo per ricominciare da capo, cancellare...