Baciami di più

5

●Christian●
Mi accorgo che è diventata pensierosa《Perché? 》
Valentina «Ho fermato Davide sul punto cruciale. Si è avvicinato e io ho preso le distanze dicendo: Siamo alla prima uscita, non possiamo mica farlo adesso. Lui tutto offeso se ne è andato. Ho fatto male? »
Rido《Hai fatto bene. Peccato che non c'ero.》
Valentina «Perchè? Che avresti fatto?» lo guarda incuriosita.
Lo avrei pestato a sangue. 《Niente.》 dico.
Valentina « Mh okay, non insisto.» guarda la strada «Stiamo arrivando?»
Ignoro la sua domanda e chiedo 《Perché non hai voluto?》devo assolutamente saperlo.
Valentina «Mi sentivo a disagio. Non lo faccio mai alla prima uscita. O aspettano o se ne vanno. »
《Quindi non cerchi solo sesso.》
Valentina «No. Voglio ben altro. »
《E cosa?》
Valentina «Un amore vero. Una relazione che duri negli anni. »
《Desideri troppo...》la guardo con la coda dell'occhio
Valentina «Io ci spero. »
《Speri in qualcosa che non esiste. E Davide non fa per te.》
Valentina «Infatti ci stiamo conoscendo. »
《Ma se voleva scoparti la prima sera!》dico esasperato.
Non capisce che Davide la vuole abbindolare?
Valentina «Un'altra possibilità non fa male a nessuno. »
《Fa male a lui. Non dovresti nemmeno dargli corda. Pensi che ti assuma e che ti dia uno stipendio se ci vai a letto? 》
Valentina «Non è questo che voglio. Sto solo sperando di trovare la persona giusta. »
《Fidati. Non è lui quello giusto per te.》
Sono sicuro che quell'idiota vuole solo portarla a letto.
Valentina «E chi sarebbe la persona giusta? Dato che ti senti esperto. »
Rimango perplesso. Chi sarebbe la persona giusta? Io? Non di certo. Sono il primo che usa le ragazze. Ma non sopporto il comportamento di Davide con lei.
Non riesco a capire il perché.
《Non lo so. Davide non di sicuro. 》parcheggio la macchina.
Valentina «Se lo dici tu. »
La ignoro e scendo dalla macchina. Faccio il giro e le apro lo sportello.
Valentina scende e la prendo per mano conducendola in una casa.
Tolgo la mano imbarazzato e apro con la chiave《Dopo di te.》
Non faccio a meno di guardarle il sedere e mi scappa una risata.
Valentina si gira verso di lui «Mi dici perchè ridi da solo? »
《Niente niente.》continuo a ridere e la guardo. È bellissima. No. Che dico!?
Valentina «Ti conviene essere serio se dobbiamo lavorare.» accenna un sorriso.
《Io sono nato serio.》le sorrido anch'io. È più bella quando sorride. Voglio farla ridere.
Valentina «Certo, certo. » ride e gli dà una pacca sulla spalla.
Devo tornare in me così cambio argomento《Ti piace come casa? 》
Valentina «Graziosa. » la guarda e sorride.
《Qui ho la piantina.》la poggio sul muro e la tengo ferma con le puntine che mi sono portato.
Valentina «Perfetto. La casa è in ottime condizione a parte qualcosa da sistemare. Deve comprarla qualcuno? »
《Si, ma non sono convinti e quindi ho deciso di darle una sistemata. Di rivedere le stanze e quant'altro.》prendo un'altra cartina.
《In questa ci sono le modifiche che ho fatto. 》la appendo al muro《e in questa la casa di partenza》indico l'altra《Che te ne pare? 》
Valentina «Molto meglio rispetto a prima. Però possiamo cambiare le mattonelle della cucina. Sembrano cosí antiquate.»
《È un anno che lavoro a questo progetto. Non era incluso nel tuo contratto però, voglio vedere come te la cavi. Se quelli comprano la casa che finiremo Davide ti assumerà senza pensarci e io avrò l'aumento. Affare fatto?》
Valentina «Okay, ci sto.»
《Meraviglioso. Mettiamoci a lavoro.》prendo due matite e gliene porgo una.
Valentina «Si. »
Mi sorride e io ricambio.
Rimaniamo in quella casa per tutto il pomeriggio. Facciamo disegni e bozze sull'arredamento e sui colori. Lei è molto concentrata. Si mordicchia la fine della matita e non riesco a non guardarle le labbre. Invidio quella matita. Non ho mai lavorato con nessuno prima d'ora perché non ne sono capace ma, con lei è diverso.
La lascio sola per alcuni minuti e vado a prendere dei cappuccini.
《Tieni.》glielo porgo e mi siedo accanto a lei. Poi mi accorgo della troppa vicinanza e mi allontano. Non voglio che fraintenda. È solo lavoro, nulla di più.

●Valentina●
Lo guardo e nel frattempo bevo il cappuccino « Abbiamo fatto un ottimo lavoro, non credi?»
Christian《No, cioè si! È bellissima...la casa.》
«Infatti. Sono stanchissima. » appena finisco il cappuccino lo poso. «Che ore sono?»
Christian《Le sette.》
«Tra poco devo andare in ufficio. Sempre per Davide. »
Christian 《Perché? 》
«Quando prima ci hai interroti ha detto che mi avrebbe aspettato. Quindi vado allo stesso orario di ieri da lui. »
Christian 《Non ci devi andare per forza.》
«Voglio sistemare le cose. »
Christian 《Non è nemmeno il tuo fidanzato.》
«E allora? » Faccio un sospiro «Dai andiamo. Sennò si fa tardi.»
Christian《Va bene.》
Prendiamo i documenti e poi usciamo dalla casa. Entriamo in macchina e poi Christian guida. Guardo il tragitto ma noto che non è la strada giusta «Ehm...te ne sei accorto che hai sbagliato strada, vero? » rimango perplessa, non so dove mi stia portando.
Christian «Si.»
«Bene. Dove mi stai portando? »
《A prendere un gelato. 》
«Sei diventato troppo gentile. È un trucco per una delle tue trappole? Guai a te se mi sporchi di gelato. »
Christian ride《Forse.》
«Allora cercherò di stare attenta.» Rido pure io e stranamente mi trovo bene con lui. «Io però voglio il frappè alla vaniglia. » lo guardo mentre cambia la marcia. È dannatamente bello. Mi blocco a fissarlo ma subito mi giro e cerco di non pensare a questo. È solo un collega. Semplicemente un collega.
Christian《Siamo arrivati.》parcheggia.
«Okay, si. » usciamo dalla macchina e ci dirigiamo al bar.
Christian 《Che gusto vuoi?》
«Frappè alla vaniglia se c'è, sennò prendo il gelato al gusto nocciola e bacio. »
Christian 《Vuoi un bacio? 》sorride malizioso.
« Ma che pensi?! » le mie guance diventano di un colorito rosso come un peperoncino e mi giro verso il barista.
Christian《Non ho problemi ad accontentare le mie fan.》
«Si dà il caso che io non sono una delle tue tante Fan. Adesso prendi il gelato. "Nocciola e bacio" »
Christian 《Non volevi il frappè?》
«Vada per il gelato. Mi sono decisa adesso. Fai mettere ansia. » sbuffo come una bambina.
Christian《Va bene.》 Prende due coni.
Subito dopo il barista dà un cono con gusto bacio a Christian e un altro con nocciola e bacio a me. «Vieni, prendiamo posto. »
Christian 《Andiamo in un posto appartato?》ride.
«Meglio in un posto con altra gente.» sorrido e vedo un tavolo per due. «Quello lì. » vado verso il posto prima che qualcuno se lo prende.
Christian 《Peccato.》
Mi siedo e continuo a leccare il gelato dal gusto bacio «Mh veramente buono. »
Christian《Già...》
«La prossima volta frappè.» lo guardo e dopo 20-30 minuti finisco il gelato. «Sono piena. »
Christian 《Cazzo. 》 sbatte il ginocchio sul tavolino.
«Oddio tutto bene?? » Mi avvicino per capire dove si è fatto male.
Christian 《No! Ahi! 》
«Ehm...si, ti dò una mano. Riesci ad alzarti?»
Christian《Ci riesco ma stai dando spettacolo. Siediti.》
«Mi stavi facendo prendere un infarto. » mi siedo «Già pensavo di portarti in ospedale. »
Christian 《Ti piacerebbe prenderti cura di me.》sorride.
Non parlo e mi limito a guardarlo «Che ne dici di una passeggiata? Ovviamente se non ti fa male o sennò mi porti a casa. Decidi tu. »
Christian 《Ti porterei a...fare una passeggiata.》
« Allora vada per la passeggiata.»
Christian 《Però non abbiamo cenato, vuoi un panino, una pizza? 》
«Mh meglio una pizza. »
Christian 《Dobbiamo cercare una pizzeria. Guidi tu?》
«Si, okay. Nel frattempo andiamo in macchina. »
Entriamo dentro l'auto e guido per cercare una pizzeria nei dintorni. Scorgo pochi minuti dopo la pizzeria "Rossopomodoro" «Che ne dici di quella? »
Christian 《Si è buonissima. Ci ho mangiato con la mia ex.》ride.
«Ma è orribile...» lo guardo allibita «Cerca allora di non pensare alla tua ex. »
Christian 《Penso a te allora.》
«Molto meglio delle ex. » parcheggio e dopo usciamo dalla macchina. Entriamo in pizzeria e veniamo accolti da altra gente e da alcuni pizzaioli che mi guardano e sorridono.
Christian li guarda malissimo e mi dà la mano.
Guardo le nostre mani intrecciate e ci dirigiamo al tavolo «Non intendevo questo per dimenticare le ex...»
Christian 《Scusa...》la lascia.
Lo guardo e abbasso il viso. Ci sediamo in silenzio e non so che dire.
Christian 《Che ne dici di una familiare?》
« Si. Una familiare come? Facciamo metà e metà. »
Christian 《Che gusto vuoi?》
«Capricciosa e diavola? Sennò...non saprei.»
Christian 《La tua preferita?》
«Beh mi piace questa. A te? »
Christian 《A me diavola. Comunque ora capisco perché sei capricciosa.》ride.
Rido insieme a lui «Probabile. »
Christian《Chiamo il cameriere.》
Il cameriere arriva e scrive sul block-notes la pizza familiare mezza e mezza, una diavola e una capricciosa, e poi una bottiglia d'acqua e una bibita piccola di coca cola. Aspettiamo e nel frattempo portano le due lattine.

●Christian ●
La guardo e mi mordo un labbro.
Finalmente dopo un po'arriva la pizza e quando lei prende una fetta io le tocco la mano e la fisso negli occhi. Ha una mano così morbida...
Valentina «Tutto bene?» sorride.
《Si, tu? 》
Valentina «Si, tutto bene. Stranamente non abbiamo litigato. È un record. »
《È solo una tregua.》sorrido e mangio la mia fetta.
Valentina «Mh capito. »
La guardo bere e poi leccarsi una gocciolina d'acqua. Mi sta facendo impazzire.
Finiamo la pizza e dopo che ho pagato la accompagno a casa.
Valentina «Allora vado...si. »
Christian 《Allora vai...》
Valentina lo guarda «Si...» si avvicina e gli dà un leggero bacio sulla guancia.
Mi tocco la guancia nel punto in cui mi ha dato il bacio e mi secca la gola.《Notte.》
Valentina «Notte. » sorride e poi esce dalla macchina fino ad entrare dentro l'edificio.
Io invece ritorno all'ufficio e prendo la mia moto, poi vado a casa e dopo una doccia mi metto a letto.
Penso alla serata trascorsa. È stato divertente stare con lei. Devo smettere di pensarla. Sta diventando un'ossessione...
La mia è solo attrazione fisica.
Dopo molto, finalmente, mi addormento.

Ore 7:00.
Mi alzo e prendo del caffè. Dopo mi vesto con il mio abito da lavoro blu e vado in ufficio con la mia Ducati rossa.
Arrivo e mi siedo. Guardo l'orario.

7:55.
Valentina dovrebbe arrivare tra poco. Bene. Lavoreremo e basta. Spero che indossi qualcosa che la copre altrimenti temo di perdere la testa.

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