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●Christian●
L'infermiere mi aiuta a sistemarmi e dopo aver firmato alcuni documenti esco. Fuori trovo mia madre che mi aspetta ed insieme andiamo a casa sua.
Non parlo durante il tragitto e, quando mi chiede qualcosa, annuisco semplicemente. Arrivati a casa, mi sistemo nella mia vecchia stanza e, mi metto a dormire.
Sono distrutto.

2 Maggio. Ore 7:00.
Mi sveglio e mi alzo.
Vado verso l'armadio e prendo un completo di mio fratello.
Quando finisco di sistemarmi vado in cucina dove trovo mia madre intenta a cucinare.
Rosalia «Buongiorno caro. Hai messo il completo di tuo fratello.»
«Si. Lo rimetterò a posto.»
Rosalia«Ti sta bene.» sorride.
«Grazie mamma. Ora devo andare a lavoro.»
Rosalia «Non mangi?»
«No. Vado, ciao.» mi allontano ed esco.
Merda, la mia moto.
Chiamo un taxi e arrivo in ufficio.
Vedo la polizia attorno all'edificio ed entro.
I miei colleghi stanno preparando degli scatoloni.
Fermo un mio collega «Che sta succedendo?»
Riccardo «Non lo sai? Siamo stati licenziati tutti.»
«Perché?»
Riccardo «Perché l'edificio va alla banca. Ora che Davide è in carcere si sono presi tutto. A quanto pare aveva dei debiti e per questo ci ha ridotto il salario.»
«Capisco.»
Vedo avvicinarsi un altro mio collega.
Luigi «Mi dispiace Christian. So cosa è successo.»
Riccardo «Anche a me dispiace.»
Luigi «Ora come stai?»
«Sto bene, grazie. Adesso devo andare. Ci vediamo in giro.»
Riccardo «Ciao Christian!»
Luigi «Ci vediamo Davì.»
Esco velocemente e chiamo un taxi per raggiungere la casa di Davide.
Quando arrivo scopro che anche casa sua è stata sequestrata. Per fortuna ritrovo la mia moto in perfette condizioni. Hanno rubato solo il casco.
Chiamo mia madre per dirle cosa è successo. Salgo sulla moto e guido fino all'ospedale.
Parcheggio e salgo fino al secondo piano.
Chiedo informazioni su quale sia la stanza di Valentina ed entro.
«Ehi, Piccola.» chiudo la porta e mi avvicino per darle un bacio.
Valentina «Eccoti, già mi mancavi.» sorride e gli dà un altro piccolo bacio appena si avvicina a lei.
«Mi sei mancata anche tu.» mi siedo accanto a lei «Devo dirti delle cose non proprio piacevoli.»
Valentina «Di che si tratta?»
«L'azienda di Montanari ha fallito. Ci hanno licenziati tutti. Hanno sequestrato anche casa sua con dentro pure le tue cose. Posso andare a prenderle ma prima devi parlare con un avvocato.»
Valentina «Va bene, okay. Cercherò di trovare un avvocato.» fa un sospiro.
«Ne conosco uno bravo.» sorrido e le bacio la fronte.
Valentina «Menomale...» sorride «E per quanto riguarda la casa? Dobbiamo stare da tua madre, giusto?»
«Si, ma ho intenzione di trovare un lavoro subito.»
Valentina annuisce «Si, hai ragione.»
«Ti comprerò una casa bellissima.» la bacio.
Valentina «Mh, già la sto immaginando.» sorride mentre lo bacia.
«Quando uscirai? I dottori ti hanno detto qualcosa?»
Valentina «Hanno detto che potrò uscire tra pochi giorni.»
«Va bene. Tu vuoi portato qualcosa o ci hanno già pensato i tuoi?»
Valentina «Ci hanno pensato i miei. Mi mancano solo i vestiti per uscire dall'ospedale.»
«Te li portano pure i tuoi?»
Valentina «Penso di si, ma che ore sono?» gli domanda.
«Le nove e mezza. Perché?»
Valentina «Perchè dovrebbe venire a momenti mio fratello.»
«Capito. Ti porta qualcosa?»
Valentina «No, viene per una visita.»
«Va bene.» mi alzo «Nel frattempo ti porto una cioccolata?»
Valentina «Ok va bene, ti aspetto.»
«Torno subito.» esco e vado alla macchinetta.
Prendo un caffè e una cioccolata e dopo torno in stanza.
Mentre salgo le scale guardo l'orologio: 9:40.
Percorro il corridoio ed entro in stanza dove vedo un ragazzo, con i capelli castani e corti, alto più o meno quanto me, che parla con Valentina.
Busso alla porta e mi avvicino «Salve. Tu devi essere...»
Il ragazzo si avvicina a Christian e gli porge la mano «Daniele. Il fratello di Vale. Tu sei...?»
«Piacere. Io sono il fidanzato.»
Daniele «Ah, okay.» lo guarda.
Valentina si rivolge a Christian «Chris, la cioccolata l'hai presa, vero?»
«Si, Piccola.» sorpasso Daniele, che mi guarda incuriosito, e do il bicchiere a Valentina «Tieni.»
Poi mi siedo e sorseggio il mio caffè.
«Pensavo che gli avessi detto di me.» mi rivolgo a lei.
Valentina «Non ho avuto tempo e poi è arrivato ora.»
«Ovviamente non trovi mai il tempo.» poso il bicchiere e mi alzo.
«Piacere di averti conosciuto per questi cinque minuti. Ora devo andare, ci vediamo.» esco velocemente senza aspettare risposta e senza salutare Valentina.
Sono troppo arrabbiato.
Io ho sempre fatto di tutto per lei e nonostante ciò non mi considera una priorità.

●Valentina●
Sospiro e mi giro verso mio fratello «Scusalo...»
Daniele si avvicina e si siede «Fa niente, tranquilla.»
Mi alzo un po' per adagiarmi sullo schienale del letto e porto una mano sulla pancia.
Daniele «Ho saputo quello che ti è successo da mamma e papà.» dice rigido.
Abbasso il viso «Non ti ci mettere pure tu, ti prego.»
Daniele «E che dovrei fare?»
«Essere più comprensivo. Mettiti nei miei panni...»
Daniele «Capisco che è stato difficile...» osserva la pancia e continua «Ma vuoi tenere lo stesso i bambini?»
«Si, Dani, voglio tenerli. Sono anche i miei figli e poi Christian ne è consapevole.»
Daniele «E ha accettato lo stesso?»
Annuisco.
Daniele «Si vede che ti ama tanto.»
Sorrido.
Daniele «Approposito del tuo fidanzato...»
«Si, dimmi.»
Daniele «Ho parlato con i nostri genitori e sono un po' contrari riguardo alla situazione di tenere i bambini, che tu sei senza lavoro e senza una casa...»
«Andrò a stare da Christian. Si troverà una soluzione...»
Daniele «Chi vuoi che ti assuma con tre bambini?»
«Dopo il parto...»
Daniele «Vale lo sai anche tu che è improbabile.»
«Non lo so. Dopo si vede...»
Daniele «Se lo dici tu.»
«Domani devi venire pure?»
Daniele «Forse passa la mamma per portarti alcuni vestiti.»
«Mh, okay. Devi ripartire di nuovo?»
Daniele «Fra qualche giorno.»
«Quindi non rimani di più?...»
Daniele «Purtroppo non posso ma verrò un altra volta, promesso.»
«Va bene ok però devi rimanere di più la prossima volta. Dobbiamo uscire a mangiare insieme e molto altro.»
Daniele «Tutto quello che vuoi.»
Sorrido compiaciuta «Perfetto. Che ne dici di rimanere un altro po'? Il cibo in ospedale è veramente buono, sai?» dico ridendo.
Daniele «Immagino.» sorride «Approposito di mangiare, vuoi qualcosa?»
«Più tardi, perora non ho fame.»
Daniele «Okok.»
Cominciamo a parlare successivamente del suo lavoro e il suo rapporto con la sua nuova fidanzata, Delia.
Chissà che tipo è...

Verso le 17:10 mio fretello si alza dalla sedia «Vale devo andare. Si è fatto tardi.»
«Di già?...»
Daniele «Sono già le cinque e dieci.» si avvicina a me e mi lascia un bacio sulla fronte.
Sbuffo e annuisco «Va bene...»
Daniele «Ecco.» sorride, dopodichè, mi abbraccia.
«Mi mancherai tanto.»
Daniele «Anche tu.»
Sorrido e dopo qualche secondo sciogliamo l'abbraccio.
Mi saluta per l'ultima volta e poi va via lasciandomi sola nella mia camera d'ospedale.

7 maggio. Ore 16:20.
Entrano in stanza alcuni infermieri per aiutarmi a levare il camice bianco e a mettere dopo i vestiti che mi hanno portato Chris e Rosalia.

Ore 16:40.
Esco dalla camera con indosso un leggins nero, una maglietta semplice e delle ballerine. Vado verso la sala d'aspetto e trovo Christian alzato mentre Rosalia è seduta che guarda suo figlio.
Mi avvicino e si accorgono della mia presenza «Eccomi.»
«Ehi.»
Rosalia «Cara, tutto bene?»
«Si, tutto bene, grazie.» sorrido cordialmente e guardo Christian che sicuramente sarà ancora arrabbiato da giorni...
«Andiamo?»
«Si. Andiamo.» mi avvicino a lui.
Lo vedo allontanarsi e faccio un sospiro. Continuiamo a camminare verso l'uscita e poi entriamo dentro l'auto parcheggiata davanti l'ospedale.

Ore 17:15.
Arriviamo a casa e Rosalia non fa altro che domandarmi come sto, quando nascono i bambini e se abbiamo scelto i nomi. Rispondo alle sue domande «Si, sto bene. I bambini nasceranno il prossimo mese e per i nomi ancora non lo sappiamo...»
Rosalia «Sono così felice! E il sesso?»
«Sono un maschio, una femmina e l'altro ancora non lo so.»
Rosalia «Che bello!!»
Sorrido e mi passo una mano sulla pancia che ormai sembra una mongolfiera.
Guardo verso Christian che resta in silenzio e mi avvicino a lui per parlare.
Rosalia «Cara, non fare sforzi! Vieni a sederti sul divano.»
Appena sto per rispondere vedo Christian allontanarsi e salire le scale per andare al piano di sopra «Ehm si, certo...» rispondo a Rosalia.
Rosalia «Cara, che ti preparo? Sei sciupata.»
«Non ho molta fame per adesso, Forse più tardi.»
Rosalia «Stai male? Vado a prendere il termometro! Stai ferma qui.»
«Non c'è bisogno, sto benissimo. Voglio solo mangiare dopo, tutto qui.» le dico per cercare di calmarla.
Rosalia «Cara, ti preparo un thè, arrivo subito.»
Neanche il tempo di parlare che si alza e va subito in cucina.
Aspetto per minuti e poi mi alzo sfuggendo dal thè e da Rosalia. Salgo le scale con difficoltà e arrivo davanti la porta della camera. Busso ma non sento nessuna risposta e quindi apro lentamente la porta senza aspettare un minuto in più. Trovo Chris sdraiato sul letto che ascolta la musica con le cuffie e vado verso di lui levandogli l'auricolare sinistro.

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