Capitolo 19

2.1K 116 11
                                    

Emma's poov
Non capisco perché sia venuto qua sapendo che tutti sono a lezione e io sono l'unica che è rimasta in casetta.
Vuole ferirmi e farmi sentire male un'altra volta?
Mi giro piano per incontrare i suoi occhi.
È proprio lui,davanti a me e stranamente sembra più tranquillo del solito.
Da un'occhiata intorno a se per assicurarsi di non trovare calmanti o cose del genere come l'ultima volta.
Si acciglia vedendo la zuppa praticamente non toccata per poi portare di nuovo il suo sguardo sul mio corpo.
Indosso una semplice maglietta bianca e dei pantaloncini piuttosto corti dello stesso colore.
Si sofferma ad osservare le mie cosce e tende la mascella nel notare i piccoli graffi dovuti all'impatto con il vetro.
Sale con gli occhi lungo le mie braccia e stringe i pugni quando nota la piccola fascia stretta sul mio livido.
Non so perché sia qui con me ma per un istante penso solo a quanto io mi possa sentire meglio guardando le sue iridi.
Interrompe il nostro contatto visivo e guarda la televisione che proietta giusto in quel momento il bacio tra i due protagonisti del film.
Il suo sguardo si addolcisce e schiude le sue mani facendo un piccolo sorriso.
Cammina lento verso di me senza fiatare e io perdo una marea di respiri.
<< Perché sei qua? >> chiedo finalmente.
Il mio tono è piuttosto distaccato e freddo.
<< Non è finita,non è finito nulla >>
Il mio cuore non capisce niente e fa un salto nel vuoto.Oh,lo so Filippo.So che non è finito nulla,ma sembra quasi tutta una presa in giro.
Si strofina le mani sul viso che solo ora noto: è pallido e segnato dalla stanchezza proprio come il mio.
Vorrei corrergli incontro e dargli un abbraccio così forte da stringergli perfino le ossa ma non posso.
L'immagine di lui e Nicole invade la mia mente e oscura i miei pensieri.
Ho bisogno di alcune spiegazioni.
<< Sei andato a letto con Nicole.
Quale miglior modo per farmi capire che è finita? >> chiedo mentre brucio dentro pronunciando quelle parole.
Spalanca leggermente gli occhi e la bocca.
Non pensava che lo sapessi e non sa più cosa dire o fare.
Si passe le mani fra i capelli e mugugna qualcosa di incomprensibile.
<< Ero teso,lei era lì.Ed io...non lo so,okay?
Volevo solo dimenticare,non pensarti per una maledetta sera.È stato solo sesso >> spiega.
So perfettamente che dice la verità ma questo non giustifica il suo comportamento.
<< So a cosa stai pensando Barbie >> dice interrompendo il silenzio che si era creato.
<< Che ho sbagliato e non dovevo farlo.
Ma è stato una specie di sfogo per cancellare tutto questo casino ma ho solo peggiorato le cose! >> conclude.
Scuoto la testa e mi mordo il labbro.
<< Tu cosa avresti fatto? >> mi chiede quando nota che non parlo.
<< Filippo io non ti avrei mai lasciato da solo in un momento di difficoltà.
Tu invece l'hai fatto,mi hai abbandonata >> rispondo alzando leggermente la voce e trattenendo le lacrime.
<< Mi sono spaventato,t-tu sembravi così triste e io avevo paura di non riuscire ad aiutarti.
La cosa più facile era lasciarti lì e pensavo di stare meglio senza te e il tuo essere così complicata ma mi sbagliavo >> si ferma per guardarmi meglio.
Dio,non so cosa fare.
<< Mi sei mancata piccola...sei l'unica>> mi sussurra all'orecchio avvicinandosi sempre di più a me.
<< Oh...sei un grande attore!
Sembra che tu creda davvero a quello che dici >> ridacchio.
<< Sei tu l'unicaaaa >> urlo mentre lo imito.
<< Insomma...qual'è la differenza tra me e tutte le ragazze che ti vanno dietro? >> concludo.
<< La differenza sei tu >> ribatte facendomi l'occhiolino.
<< Sei pazzo ragazzo misterioso >> gli dico.
<< Sono pazzo di te >> mi guarda negli occhi e sembra quasi che tutto sia tornato alla normalità, a quando eravamo sereni.
Ma la paura prende il sopravvento e non so perché ma rovino quel momento magico dicendo qualcosa che non penso davvero.
<< Forse è meglio se la finiamo di farci del male,forse dobbiamo solo accettare il fatto che non siamo fatti per stare insieme >> dico.
<< Oh okay >> sussurra piano.
Si gira e va verso la porta,prende il giubbotto ed esce.
Ma...è questo quello che voglio?
No,io ho bisogno di lui e anche se tutto ciò è sbagliato io non posso perderlo,non di nuovo.
Infilo velocemente le scarpe e corro in giardino dove lo trovo seduto sul divano.
Quanti ricordi che abbiamo lasciato qui...
Afferro il suo braccio e lui sorpreso della mia azione mi guarda in modo confuso.
<< No >> dico mentre i brividi ricoprono tutto il mio corpo esile.
<< Non scappare da me,ti prego >> quasi piango mentre lo attiro verso di me.
Faccio scivolare la mia mano cercando la sua.
La stringo forte come per rassicurarlo.
<< Ti odio,te lo giuro.
Mi hai fatto male nel profondo ma in questi giorni non ho mai smesso di pensarti e di cercare il tuo sguardo anche quando non me lo permettevi.È stata una tortura averti a un metro di distanza e non poterti baciare fino a stancarmi.>> mi ascolta attentamente mentre parlo e io gli appoggio una mano sul petto,proprio vicino al cuore.
<< Ti odio anche io...perché sei testarda,orgogliosa,piena di complessi,non credi in te stessa e mille altre cose.
E poi ti odio perché mi sei entrata dentro.
Non solo nelle vene,ti ho ovunque in ogni fottutissima parte della giornata.
Iniziamo da capo,ti prego >> dice tutto d'un fiato.
Metto le mani attorno al suo collo e sento il suo fantastico profumo,quanto mi è mancato.
<< Si si si tutto da capo >> quasi grido contro la sua maglietta.
Posso vedere un sorriso crescere sul suo viso che mi riscalda il cuore.
Mi solleva velocemente da terra e in un batter d'occhio finisco sulle sue spalle.
<< Cosa devo fare con te Emma Muscat? >> ridacchia e io gli do un bacio umido sulla fronte.
Entriamo in casa e ci avviamo verso la camera.
Lui mi appoggia sul suo letto mentre le sue mani fredde toccano i piccoli tagli sulle mie cosce.
<< Mi dispiace così tanto piccola >> sussurra accarezzandomi.
<< Non volevo >> ripete mentre copre ogni millimetro della mia fronte con i suoi baci morbidi e caldi.
<< Shhh >> lo zittisco.
Le parole a volte non servono a niente.
So che dovrebbe imparare a gestire meglio la sua rabbia ma è umano e può sbagliare.
Porto le mie labbra sulle sue con una certa urgenza e lui sussulta,probabilmente non se lo aspettava.
Il fuoco si accende dentro di me e le nostre lingue si intrecciano perfettamente tra di loro.
Mi era mancato terribilmente tutto questo.
Io,lui e il calore delle nostre bocche e dei nostri corpi che si amano.
<< Fil >> lo richiamo sciogliendo quel bacio passionale per qualche secondo.
<< Si? >> mi chiede con un po' di preoccupazione.
<< Grazie >> sorrido e lui fa lo stesso amplificando sempre di più la pressione delle sue labbra contro le mie.

Un respiro in due || Iremma - Il libro verrà completato a breve.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora