Capitolo 11

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"Ragazzi perché nessuno ha ordinato i detersivi questa settimana? Sono appena andato a controllare i magazzini e ho visto che la scorta si sta esaurendo!" Tuono io non appena ritorno in cucina dalla cantina. "Possibile che nessuno mai tenga sotto controllo il livello di scorta dei detersivi! Vi volete ficcare nella testa che le pulizie non si fanno con l'acqua! È fondamentale tenere la cucina impeccabile! Dobbiamo poterci mangiare su questi pavimenti, altrimenti mi incazzo! Come possiamo rimanere con solo 3 casse di disincrostante e 2 di igienizzante. Lo sapete benissimo che il fornitore passa una volta sola alla settimana!"

"Scusi chef!" Mi risponde subito Marta in quanto essendo con noi da diversi mesi conosce bene il giusto giro che voglio che venga dato al magazzino "ho già sentito il fornitore che purtroppo mi ha avvisato scusandosi che questa settimana non riusciva a passare; mi ha detto però che se dovessimo averne assoluto bisogno è disposto a portarci lui in persona un cartone di emergenza sabato mattina. Però secondo me dovremmo essere a posto con le scorte e quindi gli ho detto di non preoccuparsi."

"Cosa hai fatto? Richiamalo immediatamente e digli che se sabato mattina all'ora dell'apertura non lo trovo davanti alla porta con un cartone di disincrostante e uno di igienizzante può considerare chiuso il rapporto di collaborazione con il Castore e Polluce. Digli che mi aspetto che mi offra anche il caffè."

Oggi sono particolarmente agitato e intrattabile.

Non capisco cosa possa essere, non ci sono né impegni particolari né scadenze da rispettare questa settimana. Il lavoro è ben organizzato di conseguenza tutto scorre tranquillo, eppure ho una strana sensazione di malessere e i nervi sono a fior di pelle.

Tutti se ne sono accorti e infatti mi stanno alla larga cercando di non chiedermi nulla a meno che non sia strettamente necessario, per qualunque decisione si rivolgono a Stefano il quale, conoscendo meglio di chiunque altro il mio pessimo carattere, ancora di più mi asseconda evitandomi il più possibile per ridurre al minimo il rischio di discussioni.

Probabilmente ho ancora addosso il nervoso attaccatomi da Maurizio Loche durante il tragitto in treno di settimana scorsa. Da allora a causa di questa sensazione di disagio ho dormito male e tutte le notti era un continuo svegliarmi per poi cercare di riprendere sonno e ogni qual volta riuscivo a riaddormentarmi riprendevo a fare sogni agitati e frenetici.

Per non parlare delle solite fitte alla testa che mi prendono all'improvviso e mi comprimono letteralmente la base cervicale.

Credo anche di aver sognato Foggiano con tutti gli stati d'animo legati a quel periodo della mia vita.

Penso proprio che stasera, nonostante ci siano già un po' di prenotati al ristorante, mi svincolerò e andrò a far visita al mio detestabile compagno di viaggio.

Lo avviserò all'ultimo momento, verso le 19.00, tanto si sarà tenuto sicuramente libero come aveva promesso, in modo tale che non possa avere il tempo di informare nessuno né tantomeno di pubblicare niente su quel suo blog demenziale.

Sarà così preso dall'invito inaspettato che non riuscirà a trovare tempo per fare altro.

Inoltre lo avviserò che in 5 minuti lo passerò a prendere. Trovare il suo indirizzo è stato fin troppo facile in questi tempi dove su internet riesci a risalire a tutto soprattutto se si tratta delle generalità di un disadattato esibizionista come lui.

Già mi sento meglio! Dopo aver preso la decisione di andare a trovare il mio amico mi sento già bene, anzi sono euforico!

La giornata ha avuto la svolta che attendevo e da grigia e cupa si è tinta di rosso acceso e brillante... di un rosso sangue acceso e brillante.

Anzi il fatto di risultare nervoso lo userò come scusa per allontanarmi e questo pomeriggio, non appena sarà finito il servizio del pranzo, darò le consegne a Stefano e, dicendogli che non mi sento bene, me ne andrò lasciando la cucina nelle sue mani. Massima discrezione con i clienti e con i colleghi ovviamente, così sarò libero di organizzare la mia serata.

Non vedo l'ora di andare a casa a cucinare una piccola sorpresa per Maurizio. Gli preparerò un piccolo dolcetto a base di fave di cacao e semi di ricino brasiliani che a lui descriverò come un piccolo assaggio al cioccolato di un cadeau per il cliente che voglio inserire al "Castore & Polluce" come saluto a fine serata per un lieto e prossimo arrivederci che chiamerò "Dolce Ricordo".

A lui non sembrerà vero di poter gustare in anteprima una mia creazione mentre a me, una volta che la ricina presente nei semi avrà fatto effetto incominciando a intorbidire la mente di Maurizio, non sembrerà vero di avere tutto il tempo necessario per fare le cose con la giusta calma e quindi sistemare questo lardoso vigliacco che ha l'abitudine di nascondersi dietro la tastiera di un computer per sputare le sue inutili sentenze.

Dovrò solo trovare un luogo appartato e poco illuminato.

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