Capitolo 27

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Sono 2 giorni che non mi faccio vedere al lavoro perché sono ancora troppo nervoso e le mie emicranie non mi hanno lasciato in pace un solo istante.

Alterno fasi molto agitate di collera a fasi di apatia e depressione che mi portano in alcuni momenti a ritrovarmi disteso semicosciente sul pavimento con gli occhi carichi di lacrime. Poi questa dannata fitta pulsante nella testa che mi prende dalla base della cervicale fino alla tempia destra e che mi strazia fino a portare interminabili conati di vomito carichi di bile.

Penso di essere arrivato sul fondo del baratro nel quale sono caduto quando ero ancora un bambino e, dopo aver finito questa rovinosa discesa che dura ormai da decenni, non so se ho ancora le forze per riuscire a rialzarmi.

Sono confuso non riesco più ad avere la lucidità per capire se sto esagerando avendo una reazione a dir poco spropositata come è stato per l'episodio dei 3 ragazzi incontrati al pub oppure se effettivamente mi trovo di fronte una delle più grandi mignotte di tutti i tempi che merita la peggiore delle fini in una straziante e prolungata agonia.

Ho la testa annebbiata e pesante. Non poter avere più le certezze che prima mi rassicuravano, accorgendomi inoltre di non avere più la freddezza nel gestire le situazioni estreme come questa, mi preoccupa e mi mette paura.

Non riesco più a capire se sono nel giusto o meno. Temo veramente che l'epilogo sia vicino per me, che sarebbe meglio mettere fine a questa mia violenta vita.

Comunque sia ora devo raccogliere questi residui di energie che mi rimangono per reagire e l'unica motivazione che può aiutarmi a tale scopo è quella di organizzare la cena per Giulia. Devo darle una lezione. Devo darle quello che si merita fosse l'ultima cosa che faccio.

Vuole mangiare qualche cosa di originale? Una cosa che non sia banale?

Ottimo! Fortunatamente nella mia costante ricerca di erbe officinali, funghi particolari, droghe di ogni genere e quant'altro, mi sono imbattuto in un individuo losco e poco raccomandabile col quale sarebbe meglio non avere a che fare ma che se hai una qualunque necessità di trovare cose strane sai che lui può trovartele.

Qualche tempo addietro mi ha detto che avrebbe potuto procurarmi il fugu, il mitico pesce palla che in Giappone preparano nei grandi ristoranti tradizionali ma che non tutti i cuochi sono in grado di lavorare a causa di una potentissima tossina, la tetrodotossina, presente nel suo fegato e che se non si sa esattamente come e dove far scorrere il "fugu hiki", il tipico coltello tradizionale, si sprigiona inquinando la carne e di conseguenza avvelenando mortalmente chi la mangia.

C'è bisogno di una vera e propria patente, la "fugu chorishi menkyo", rilasciata da un apposito ministero competente che, dopo anni di studi e di pratica e solo dopo aver superato un esame sia scritto che pratico, consente di poter lavorare questo stravagante pesce.

Addirittura c'è in Giappone chi lo usa per togliersi la vita donandosi così come ultimo atto un piatto dai sapori unici e decisamente irripetibili.

In Italia e in Europa ne è severamente vietata la vendita ma questo particolarissimo trafficante di sostanze illecite senza scrupoli ma soprattutto privo di alcuna morale, non so in che modo, mi ha assicurato che con un minimo di preavviso è in grado di procurarmi il pesce killer.

Pietro è il suo nome e lo ho già informato della mia richiesta quindi tra 5 giorni avrò il mio dono da preparare con amore a questa piccola stronza viziata e, una volta che lei avrà mangiato il fugu e la tetrodotossina le avrà causato una vigile paralisi, potrò praticarle le peggiori strazianti scorticazioni e amputazioni a me tanto care gustando la paura e il dolore che affioreranno dai suoi occhi colmi di angoscia e di lacrime.

Bramo la mia ricompensa più di ogni altra volta, ho bisogno del suo sangue per placare la rabbia del demone che irrequieto scalpita dentro la mia testa da troppi giorni.

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