Capitolo 29

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Ore 19 esatte e Giulia esce dalla palestra puntuale come sempre.

"Giulia ciao." Tiro subito giù il finestrino della mia auto e la saluto.

"Francesco? Che sorpresa, cosa fai da queste parti? Non sei in cucina al Castore a lavorare?" Leggo chiaro lo stupore sulla sua faccia, forse non si aspettava di rivedermi così presto o forse pensava addirittura che non avrei mantenuto la mia promessa.

"Vengo proprio da lì. Sono stato fino a quest'ora al ristorante proprio per preparare il piatto che ti avevo promesso e ora se sali in macchina con me ti porto ad assaporare la pietanza più incredibile che tu abbia mai assaggiato e ti assicuro che, dopo di questa, non potrai mai più mangiare nessun altro piatto che lontanamente possa eguagliarne il sapore né tantomeno darti le stesse sensazioni!"

"Quanta presunzione. Allora hai mantenuto la parola data, non ci facevo molto affidamento." Giulia assapora ancor prima del cibo la sua vittoria e comincia a spruzzare il veleno della superbia in tutte le direzioni. "Comunque mi spiace ma stavo andando a fare un aperitivo con degli amici e quindi non posso venire. Avresti fatto meglio ad avvisarmi prima." Imperioso il suo affondo per godersi in pieno il suo trionfo.

"Chiama la tua amica e dille che stasera non puoi raggiungerla, dille solo che hai altro da fare senza dare troppe spiegazioni. Questa mia offerta vale solo per questa sera e lasciati dire che non ti ricapiterà mai più di avere il miglior chef in circolazione che ti prepara il miglior piatto che mai potrai assaggiare in tutta la tua vita servendotelo nel miglior locale della città tutto a tua disposizione."

Sto toccando tutti i suoi punti deboli.

L'unicità dell'offerta stuzzica nuovamente la sua superbia. Chi altri si può trovare in questa incredibile posizione nell'essere protagonista assoluta di una cena così esclusiva quando la gente comune deve prenotare con mesi di anticipo per venire a mangiare da me sedendosi in un anonimo tavolo qualunque.

La possibilità di essere a un passo dalla vittoria definitiva della sfida aperta durante la scorsa cena al "Castore & Polluce" solletica la sua vanità. Già vedo nel suo sguardo la voglia di assaporare fino in fondo l'inebriante sensazione della mia sopraffazione ma soprattutto accarezzare l'idea di poter andare trionfante dalle amiche e dal fidanzato a raccontare dell'immane impresa di aver fatto inginocchiare ai suoi piedi lo chef pluristellato Francesco Grieco.

E adesso vado a toccare un altro suo punto decisamente debole... l'orgoglio!

"Inoltre Giulia sappi che se non dovessi venire con me adesso prenderò questo tuo rifiuto come un gesto di resa perché sai benissimo che se invece accetterai il mio invito troverai un piatto incredibilmente fuori dal comune che ti costringerà ad ammettere la mia superiorità." Le lascio solo un attimo di silenzio per rendere più pesante la sensazione di disagio e poi concludo. "Quindi in effetti penso tu abbia ragione... ti conviene trovare una scusa qualsiasi per rifiutare la mia proposta e battere in ritirata."

A questo punto vedo accendersi una strana luce nei suoi occhi e d'istinto senza più pensare tira fuori dal giubbotto il suo cellulare per fare una chiamata.

"Ciao tesoro sono io, guarda che mi è saltato fuori un imprevisto e non posso raggiungerti. Poi domani ti racconto. Baci." Così come è stata telegrafica con l'amica altrettanto sinteticamente mi dice. "Fammi entrare."

Inizia la nostra ultima cena.

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