Capitolo 22

73 12 14
                                    



Ore 13 in punto e sono già davanti alla porta della casa di Lorenzo in via Pinerolo.

Grazie a un po' di fortuna sono riuscito a entrare con facilità senza essere notato da nessuno infatti a quest'ora il custode e con lui la maggior parte di quei pochi condomini presenti nello stabile sono in pausa pranzo consumando pasti veloci mentre si rincretiniscono davanti alle loro televisioni ascoltando le fesserie che propinano i telegiornali.

Non sto più nella pelle, vorrei saltare al collo del primo malcapitato che mi apre la porta e dare subito inizio alla carneficina ma prima mi devo assicurare di avere campo libero e quindi di non commettere errori. Devo avere pazienza ancora per un poco!

Ecco che mi apre Carmen, mi saluta e con un fare sbrigativo mi fa cenno di accomodarmi.

Mi lasciano alcuni minuti da solo nel salone. Chiaramente sono in ritardo e infatti sento un vociare concitato provenire da quella che presumo essere la cucina.

Meglio, così ho il tempo per controllare che effettivamente non ci sia nessun altro in casa, per studiare gli ambienti e quindi per organizzare nel migliore dei modi i prossimi passi che mi porteranno a legare, sgozzare e dissezionare.

Effettivamente è una casa grande e bella, come mi aspettavo, ma a parte un gattone bombay nero è vuota. Le stanze sono tutte ordinate e sulle suppellettili non vi è traccia di polvere segno che qui avranno una colf che quotidianamente viene a fare le pulizie, devo cercare di capire dai ragazzi se è atteso il suo arrivo a breve.

Però questo indugiare mi sta facendo diventare pazzo!

Ecco finalmente Lorenzo che si presenta in sala per chiamarmi con le mani in tasca e il suo tipico fare da condottiero fallito.

"Scusa se ti abbiamo fatto aspettare ma i ragazzi me ne hanno combinata una delle loro e, come al solito, io ho dovuto rimediare. Vieni, andiamo in cucina."

Ho giusto il tempo di fare un veloce complimento sulla casa per capire se dovrò pensare anche alla domestica.

"Che bella casa che avete e complimenti soprattutto per come la tenete, sembra un santuario."

"Sì, grazie, c'è una filippina che viene tutti i pomeriggi a mettere a posto ma oggi quando arriverà alle 17.00 mi sa che troverà un bel casino con dello straordinario da fare. Le verrà un colpo."

Non sai quanto è vero quello che dici...

"È un po' tonta ma alla fine è una brava donna e poi con i soldi che le diamo noi paga la scuola alle figlie nelle filippine."

Con i soldi che le danno i tuoi genitori paga la scuola alle figlie, tu, al massimo, gli incasini la cucina.

Comunque bene così, dovrei avere tutto il tempo necessario da dedicare a voi 3 per poi andarmene con tutta calma.

"Allora saltiamo i convenevoli" dice sbrigativo Lorenzo "tanto ci conosciamo già tutti e passiamo subito agli assaggi. Hai portato il tuo o alla fine ti sei impaurito e hai deciso di rinunciare?"

Mi domanda ancora con quel tono provocatorio che forse vorrebbe cercare di rendere più leggera la mia visita ma che invece non fa altro che aumentare la pressione già alta del mio sangue.

"Perfetto anche per me." Dico e tiro fuori dal mio zaino una scatola tupperware con dentro 3 bicchierini incellofanati.

L'impatto visivo del mio finger food fa sicuramente effetto sui ragazzi che guardano come ipnotizzati questo fungo rossastro intrappolato nella gelatina di rabarbaro quasi fosse rimasto sospeso a galleggiare in quella soluzione simile all'etere.

Cuoco SerialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora