15 - In riva al mare

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Antonio non ha approvato la mia presa di posizione, ma non potevo permettermi di mettere nei guai anche lui e sua moglie. Se qualche momento di rabbia è il prezzo da pagare per un gesto simile, allora sono pronta a sopportarlo. Loro vogliono proteggermi, ma anche io sono decisa a metterli in salvo.

Quel pizzico di irritazione, però, non gli impedisce di salutare con un sorriso il comandante dei carabinieri e scortarmi verso la mia prossima meta, il luogo designato da Valerio e di guardarsi attorno per verificare che non ci sia nessuno a spiarci nei paraggi o, addirittura, a pedinarci.

Margherita mi rivolge un sorriso di circostanza e scuote la testa, divertita. Lei, al contrario del suo consorte, non sembra arrabbiata, forse solo un po' preoccupata per la situazione che si profilerà da questo momento in avanti. Le guardie giurate stazioneranno davanti al palazzo dove si trovano la loro abitazione e il negozio e ha paura, da quanto mi ha detto, di subire danni all'attività con la loro sola presenza.

«Questo luogo non ha stagioni» osserva Margherita, dopo aver attraversato una piccolo corridoio ad arco vicino alla biblioteca comunale e aver indicato le persone che passeggiano in avanti e indietro nei pressi del mare. «Potrebbe essere inverno, estate, autunno o primavera, ma il porto è sempre pieno di gente.»

«Con un sole del genere figurati se la gente si perde l'occasione di fare una camminata. E poi, guarda come brilla il mare» replica Antonio, virando lo sguardo verso il basso. È facile osservare la luce riflessa sulla superficie dell'acqua dal punto in cui ci troviamo. Sulla strada per il molo non ci sono ringhiere a separarci dalla distesa blu e basta abbassare gli occhi per ammirarla e per osservare le barche di mille colori, ballonzolanti sul pelo dell'acqua.

Sull'altra sponda noto un gruppo di uomini armeggiare con delle reti e chiacchierare fitto fitto in una lingua di cui riesco a cogliere solo alcune parole, come: "vent", "pacienz" e "pisc gruss"*1.

«Stanno cercando di darsi coraggio. Il vento, a volte, sa essere fastidioso durante la pesca, ma ciò non vuol dire che non abbiano la possibilità di fare un bel bottino» spiega Antonio dopo aver visto la mia espressione interrogativa. Il suo sguardo si è addolcito di nuovo e ciò mi rincuora, perché presto avrei iniziato a sentirmi a disagio se fosse rimasto freddo con me.

«A te piace pescare?» domando per non lasciar cadere il discorso.

«Scherzi? Non c'è neanche da chiederlo! Buona parte dei monopolitani ama la pesca e io non faccio eccezione. Ho un piccolo peschereccio, che utilizzo solo nel tempo libero o durante i periodi di ferie dell'attività» afferma, superando una delle numerose panchine sparse qua e là per la stretta stradina di mattoni bianchi lungo il bordo del mare.

Accanto a noi c'è anche tutta una serie di abitazioni e io mi perdo nell'ammirarle tutte, oltre a immaginare come sarebbe potersi svegliare ogni mattina con il rumore delle onde che si rifrangono contro il bordo della strada o l'odore della salsedine.

A un certo punto della camminata, le case lasciano il posto a un nuovo arco, da cui si può andare per un'altra strada e oltre cui si intravede un castello, ma noi scegliamo di proseguire oltre e affiancarci al muro di mattoni marrone chiaro, su cui spicca un'enorme torre bianca e rossa, al cui interno sono accese delle luci verdi.

«Quello è il faro» spiega Margherita con tono dolce e paziente.

«E io, invece, sono il Guardiano per cui siete venuti sin qua» s'inserisce una nuova voce, facendoci voltare di scatto.

*1: Vento, Pazienza e Pesci grossi.

SPAZIO DELL'AUTRICE:

Avete notato, negli ultimi tempi, che spesso aggiorno "a doppio". Lo faccio perché, quando i capitoli di passaggio si rivelano essere "in più", allora preferisco smaltirli subito. 

Comunque, veniamo a noi. Nello scorso capitolo abbiamo visto comparire la figura del capitano e vi posso assicurare che la vedremo spesso comparire nei capitoli a seguire. Presto approfondirete meglio la sua conoscenza! 

Si parla ancora di Nunzia, come avete visto. Lei non verrà mai lasciata indietro, comunque, come nessuno dei personaggi già presentati. Sono pochi e rimarranno fino alla fine. 

Voi siete d'accordo con la decisione presa da Sol? (Ovvero, lasciare che la casa venga sorvegliata). Vi posso assicurare che nelle prossime parti conosceremo ancora un po' il caratteraccio della ragazza. A sua discolpa posso solo dire che era molto più vivace, prima, mentre adesso è un attimino più riflessiva... Ma non dico altro, la differenza fra la Sol del presente e quella del passato la lascio vedere a voi!

Buona lettura, ragazzi! :*

Maria xxx 

La chiave di SolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora