«Con questo cosa vorresti dire?» La domanda mi esce spontanea dalle labbra, mentre, dentro di me, avverto l'inquietudine crescere di secondo in secondo. Ho paura di cosa potrebbe dire, ma al contempo ho bisogno di quella risposta, così come necessito di tutte le altre. Sono giorni che vado avanti chiedendomi cosa stia succedendo e cosa abbia portato a tutto questo. Se c'è anche solo una pallida speranza di scoprire cosa ci sia dietro a tanto mistero, allora sono pronta ad ascoltare tutti.
«La mia è solo un'ipotesi» afferma, prima di procedere a parlare. Preme la sacca del ghiaccio che il comandante gli ha portato giusto qualche istante fa ed emette una smorfia per via del dolore.
«Anche se si tratta solo di supposizioni, sono le benvenute, giovane. Possono esserci utili a creare un quadro più completo della situazione» asserisce il carabiniere, prendendo di nuovo posto dietro alla scrivania. Da quando Stefano ha iniziato a parlare non ci ha staccato gli occhi di dosso, se non per prendere qualcosa utile a sgonfiare la parte lesa del volto del ragazzo.
Stefano annuisce. «La sua famiglia è molto influente qui a Monopoli e sappiamo bene che, dietro a ogni nucleo famigliare di grande importanza, ci sono alleati di rango altrettanto elevato nascosti anche fra la gente, all'apparenza, comune. Potrebbero essersi serviti di qualcuno per arrivare a lei e tenerla sotto controllo.»
«Ciò spiegherebbe, in qualche modo, il motivo per cui hanno deciso di non denunciare la scomparsa o, comunque, il perché nessuno di loro sia andato in ospedale quando la signorina ha avuto l'incidente» osserva ad alta voce il carabiniere, accarezzandosi qualche ciuffo grigio.
«E Nunzia potrebbe essere una di queste persone?» domando a bruciapelo e il fiato inizia a mancarmi. Il solo pensiero che lei sia stata in contatto con la mia famiglia e non abbia detto nulla al riguardo mi fa sentire, oltre che male, anche un po' tradita. Se così stessero le cose, non posso fare a meno di chiedermene il perché. Avrebbe potuto restituirmi alla mia famiglia, una volta terminata la convalescenza o farlo subito, senza aspettare.
«Non ne abbiamo la certezza, ma la tua potrebbe essere una spiegazione plausibile per l'accaduto. Insomma, quale genitore dotato di un po' di buon senso non cercherebbe la propria figlia, sapendo del suo incidente?» chiede il capitano e assume un'espressione meditabonda, che lo fa sembrare più anziano di quanto in realtà non sia. Se dovessi assegnargli un'età, per me, sarebbe fra i cinquanta e i cinquantacinque anni. Non di più.
«Qualcuno a cui non importa nulla della sua famiglia o potrebbe avere qualcosa da nascondere» ipotizza Margherita, tutta presa a formare una barchetta con il foglio di carta davanti a lei.
«A questo punto, vista tutta la faccenda, non mi sorprenderei se fosse la seconda affermazione a rivelarsi veritiera» aggiunge Antonio con lo stesso tono riflessivo, «ma cosa, poi?»
«Potrebbero nascondere il motivo dell'incidente di Sol» dichiara il carabiniere. «Facendo alcune ricerche, ho scoperto che la vicenda non risulta ancora chiara su alcuni aspetti. Lasciando perdere per un attimo l'ipotetico affidamento alla signora Nunzia, quale genitore non indagherebbe su questo genere di cose?»
«Potrebbero starlo facendo per conto proprio, così come hanno preferito non dire nulla dell'incidente e tenere Sol lontana da tutto per un po'» suppone Stefano. «Avendo delle persone influenti al proprio servizio, potrebbero utilizzarle per avere notizie. Noi non possiamo saperlo.»
«Potrebbe essere vero anche questo» afferma l'uomo di fronte a noi, «ma per essere più sicuro, farò ancora qualche ricerca al riguardo. Mi basterà solo sapere il nome della famiglia della ragazza, che suppongo questo giovane conosca, per individuare eventuali sbocchi.»
«Glielo darò in privato» promette il ragazzo accanto a me e io inizio a domandarmi il motivo per cui non voglia dirlo ad alta voce. È così pericoloso? O ha paura di essere sentito da qualche orecchio indiscreto? D'altronde, se è così come dice lui, qualcuno potrebbe andare a riferirlo ai miei e mettere tutti quanti nei guai.
«Bene» conclude il carabiniere, rivolgendoci un sorriso. «Quando me lo avrai dato, potrò fare il mio lavoro e darvi delle risposte. Fino a quel momento, dovremo salutarci. Buona fortuna con il resto del percorso, cara Sol.»
Io, Antonio e Margherita ci alziamo e salutiamo, mentre Stefano, prima di uscire, rimane per qualche altro minuto all'interno dell'ufficio. Avvicino l'orecchio alla porta sotto lo sguardo accusatorio di Antonio, ma è tutto vano. Non riesco a sentire una parola di quanto si sono detti quei due all'interno della stanza.
Stefano esce qualche istante dopo e per poco non mi sbatte la porta in faccia, non sapendo che io sono dietro.
«Mi dispiace» si scusa, però non riesce a mascherare un risolino. «Però, la prossima volta, cerca di stare più attenta.»
SPAZIO DELL'AUTRICE:
Come si evince dal titolo, sono tutte quante delle ipotesi. Quante di queste si riveleranno veritiere, lo scoprirete più avanti! Intanto fatemi sapere cosa ne pensate, cosa credete sia successo.
Non c'è molto da dire, se non che mancano circa una decina di capitoli alla fine del romanzo. Se la memoria non mi inganna, dovrebbero essere 37+epilogo! Presto sarà tutto chiaro, ve lo prometto.
Buona lettura, ragazzi! :*
Maria xxx
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La chiave di Sol
Mystery / Thriller(STORIA COMPLETA - PRIMA CLASSIFICATA NELLA CATEGORIA THRILLER DEL CONCORSO THE GIRLS, TERZA CLASSIFICATA NELLA CATEGORIA MISTERO DI ANIME DI CARTA) La chiave di violino rappresenta il mistero e al contempo la soluzione ai drammi di Sol. È l'unico...