36 - Assorbire il dolore

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La porta si spalanca poco dopo e rivela la figura di una Margherita dallo sguardo preoccupato. Ciò non mi piace affatto, perché può solo significare una cosa: nessuno le ha ancora detto nulla di Antonio e l'ingrato compito di rivelarglielo toccherà a me. Accanto alla donna sta Ilenia, con le mani infilate nelle tasche dei jeans. Lei, a differenza dell'altra, sembra un pochino più rilassata.

«Mi hanno detto di venire qui di corsa» dice tutto d'un fiato Margherita. Si porta la mano al petto e sospira, come se avesse compiuto una lunga corsa. «Di avere una comunicazione importante per me. Voi ne sapete qualcosa?»

«Margherita». La voce mi si strozza in gola mentre pronuncio il suo nome. Non ce la faccio a rivelarle questo, a permettere ai sensi di colpa di scavarmi dentro l'anima, ma qualcuno dovrà pur farlo. Questa situazione non potrà essere rimandata in eterno. «Noi lo sappiamo, sì. Per favore, siediti. Non rendermi le cose più difficili.»

Lei diviene, se possibile, ancora più preoccupata, ma si siede e stringe le braccia al petto come per abbracciarsi. «Queste parole non promettono nulla di buono o sbaglio?» domanda con lo sguardo puntato verso il basso. Vorrei abbracciarla, adesso, ma non è ancora il momento.

Ilenia le si siede accanto e poggia una mano sulle spalle della donna, così come Valerio e Stefano fanno con me poco dopo. Compiono piccoli massaggi sulla pelle, ma questo gesto non mi aiuta affatto a rilassarmi e, anzi, aumenta il volume dei miei rimorsi.

«No, in effetti. Antonio è... morto, durante una missione». Poche parole e il peso del mondo sembra iniziare a gravarmi sulle spalle. A ogni secondo trascorso mi sento sempre più responsabile della sua dipartita e delle sfortune capitate a chiunque mi fosse attorno.

Il viso di Margherita diviene rosso e alcune lacrime iniziano a cadere sulle sue guance. Una, due, tre, quattro, cinque... A un certo punto perdo il conto, perché inizio a piangere anche io. Lei si getta fra le mie braccia e le nostre lacrime si mescolano prima di impattare sul pavimento freddo sotto ai nostri piedi.

Rimaniamo così, mute e strette in questo abbraccio dal retrogusto amaro. Entrambe abbiamo perso qualcosa in questa storia, lasciato andare un pezzo importante di noi. A lei sono stati strappati via un figlio e un marito; invece io ho perso un nuovo amico e una figura paterna. In questa battaglia siamo state noi a essere sconfitte.

La donna si stacca da me poco dopo, ancora con gli occhi abbassati. Cerca di asciugarsi i lucciconi, ma continuano a formare grosse chiazze sulla sua maglietta turchina e a lei sembra non importare affatto.

«Devo andare» mormora all'improvviso. Si alza e guadagna l'uscita a grande velocità, nonostante le nostre urla nel corridoio. Lei non si volta mai, prosegue per la sua strada e noi continuiamo a vedere la sua figura fino a quando non scompare e svolta nel corridoio opposto.

«Non possiamo lasciarla andare così! Dove andrà? Cosa farà? E se si facesse del male? Non potrei sopportarlo!» grido, mentre Valerio e Stefano mi afferrano per le braccia. Ilenia, invece, si posiziona davanti a me e mi osserva con aria triste.

«Calma. Margherita è una persona adulta e saprà cavarsela da sola. Se avrà bisogno di voi, saprà dove trovarci» cerca di rassicurarmi Stefano, ma io scuoto la testa e gli mollo un leggero schiaffo sul braccio per allontanarlo.

«Ma è anche una persona ferita!» gli ricordo, stringendo le mani a pugno lungo i fianchi. «E non c'è niente di più pericoloso per una persona lesa nell'anima di restare sola quando, invece, avrebbe solo bisogno di conforto! Come fate a non capirlo?»

«Lo comprendiamo eccome» interviene Valerio, «ma alcune volte abbiamo solo bisogno di rimanere da soli ad assorbire il dolore.»

SPAZIO DELL'AUTRICE:

Povera Marghe. Io, sinceramente, non riesco a vederla così distrutta. :(

E non riesco nemmeno a pensare che questo sia l'ultimo giovedì in cui aggiorno "La chiave di Sol". Mi fa uno strano effetto pensarci, sapere che con martedì tutto giungerà a conclusione.

Mancano ancora due capitoli, ma non vi anticipo nulla al riguardo. Io mi auguro solo che il finale sia di vostro gradimento! Spero abbia per voi lo stesso impatto che ebbe su di me quando finii di scriverlo.

Buona lettura, ragazzi! E ci aggiorniamo martedì con capitolo trentasette ed epilogo! :*

Maria xxx

La chiave di SolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora