30) Mine.

499 21 1
                                    

31/07/2015

Sono passati due mesi da quando ho rivisto mio papà e da quel giorno ogni settimana lo sono andata a trovare. Mi sento maturata, mi sento più donna, mi sento fortunata ad avere Daniel accanto a me.
Siamo ufficialmente una coppia, mia mamma e mia sorella erano felicissime e mio padre gli ha anche fatto una raccomandazione, e mi ha svelato di aver sempre pensato che sarebbe successo. Il signor Sharman e Mae, la sorella, l'hanno presa ancora meglio. Erano felici che Daniel, finalmente, avesse sistemato la testa.

Ogni sera c'era una cena di famiglia in programma, poi noi donne pulivano i piatti e sparecchiavamo, mentre gli uomini vedevano qualche partita. Ma il momento più bello rimaneva la notte, io e Daniel ci salutavamo davanti i nostri genitori, lui tornava a casa sua, io andavo nel mio letto, e dopo mezz'ora bussava alla mia finestra per dormire insieme A me, stretti l'uno all'altro.

In più, ogni giorno mi portava in giro per la città a fare tutte le cose che non avevo mai fatto. Mi faceva vivere, anche questo non lo avevo mai fatto.

Grazie a lui sto iniziando a vivere e lui grazie a me sta iniziando ad amare.

Amare, che parolona, ma io penso di amarlo.
Amare una persona significa non poter vivere senza no? Allora si, lo amo.

L'unico ti amo uscito dalle mie labbra è stato verso un cuscino con la faccia di Leonardo Di Caprio all'età di 12 anni, quindi dirlo mi è difficile, soprattutto se la persona in questione è Daniel.

"Non è arrivato ancora niente?" Chiedo quando lo vedo controllare il telefono. E scuote la testa come a darmi una conferma.
"Vedrai che arriverà."

"Non penso Mia." Dice sconsolato.
"A Louis gli hanno già detto di presentarsi agli allenamenti." Continua con la stessa tonalità di voce.
"Non c'è niente da fare, il Liverpool non mi ha preso."

"Fai il provino con un'altra squadra." Dico incitandolo.

"Non è così semplice." Dice lui alzandosi dal letto, dove poco prima eravamo sdraiati insieme.
"Non è da tutti i giorni che un talent Scout ti chiami per un provino, serve conoscenza e sopratutto tanta fortuna."

"Ci sei riuscito una volta o sbaglio?" Dico alzandomi e raggiungendolo. Poggio il mio petto sulla sua schiena e lo abbraccio da dietro.

"Grazie al college." Dice scrollando le spalle.

"Sei ancora al college." Dico io ridacchiando.

"Si, ma il campionato è finito e ho l'ultimo semestre per laurearmi." Dice lui visibilmente triste.
"Se Dio vuole che mi laureo."

"Che sei pessimista." Dico io facendolo girare verso di me.

"Non lo sono mai stato in tutta la mia vita." Dice abbassando lo sguardo.

"È vero, ero io quella pessimista." Dico annuendo.
"Piccolo.." Dopo quel piccolo soprannome, spunta un sorriso sul suo viso. Sa già cosa sto per dire, e forse è per questo che sorride.
"Ti luccicano gli occhi."

"Mi Luccicano grazie a te." Dice dandomi un bacio, dapprima dolce e spensierato, ma che diventa sempre più appassionato e spinto.

Mi spinge sul letto e si sdraia sopra di me, continuando a baciarmi.

Si toglie la maglietta e subito dopo rimuove la mia, poi rimuove tutti i vestiti in più.

"Quindi... vuoi andare sulla luna?" Mi chiede tentennante. Andare sulla luna era una metafora che avevamo utilizzato quando eravamo a Liverpool, e mi fa piacere che se la sia ricordata.

"Si voglio andare sulla luna, con te." Dico baciandolo e togliendo anche l'intimo. Toglie anche lui il suo, e dopo essersi messo il preservativo, con una spinta lenta e delicata entra dentro di me.

Daniel Sharman•

Svegliarsi con lei al mio fianco era ormai un'abitudine, ma di certo questo è stato il risveglio più bello.

Vederla stesa accanto a me coperta solo dal lenzuolo del suo letto, non ha prezzo.

È bellissima e sono così fortunato ad averla.
Ero uno stronzo, giocavo con qualsiasi ragazza, me le portavo a letto ed il giorno dopo le lasciavo, le abbandonavo. Poi è arrivata lei, e ho capito tutto all'improvviso.

Io stronzo e lei dolce, tipica storia cliché, ma non so il perché, noi di cliché non abbiamo niente. Totalmente inaspettata questa situazione da sembrare strana a chiunque, ma in un modo strano e controverso tutti sapevamo che sarebbe finita così.

Forse è proprio vero che ognuno di noi è destinato ad una persona, quella persona che ti riesce a completare.

E solo grazie a lei ho scoperto che il più alto grado di intimità lo raggiungi solo con chi è in grado di comprende la tua mente ed i tuoi pensieri.

"Non fissarmi." Dice di botto coprendosi con un cuscino. La sua voce schiacciata sotto le coperte fa così ridere.

"Come lo sapevi?" Dico ridacchiando e con uno sguardo da colpevole.

"Perché mi arrivava il tuo respiro in viso." Dice scoprendosi finalmente.
"E di prima mattina fa schifo."

"Piccola copriti o si sveglierà anche mini Sharman ai piani inferiori." Dico indicando quella parte del mio corpo che penzola tra le mie cosce.

"Sei rivoltante Daniel." Dice lei Ridacchiando mentre disgustata si copre il seno.

"Mi ami." Dico di botto, senza rendermene conto. È questo il momento? È il momento giusto? Magari la locheschion è brutta e lei vorrebbe un posto più romantico...

"Si,effettivamente è così." Dice lei alzandosi e entrando nel bagno, lasciandomi li, completamente a bocca aperta.

Mi ama? È possibile amare uno come me? Io, che mi sono sempre fatto schifo da solo per i miei atteggiamenti da menefreghista, è possibile che una come lei ami uno come me?

"Sei rimasto così per tutto il tempo?" Dice uscendo dal bagno, completamente cambiata e con un turbante in testa.

"Quanto sei stata dentro?" Chiedo completamente confuso.

"Il tempo di una doccia." Dice scrollando le spalle.
"Beh mezz'ora credo."

"Sono rimasto mezz'ora a fissare il vuoto?" Chiedo ridacchiando.

"Sarai rimasto sconvolto da qualcosa." Dice lei sorridendo.

"Beh si." Dico alzandomi e raggiungendola. L'abbraccio da dietro, proprio come ha fatto lei la sera prima, mentre si sta pettinando i capelli.
"Sei Mia, si?"

"Beh dopo stanotte penso di averti dato un ulteriore conferma no, Sharman?" Dice lei Ghignando.

"A proposito." Dico io sorridendo.
"Com'è andata? È stata.. è stata bella?"

"Intendi come prima volta?" Dice lei Ed io annuisco. Si gira verso di me e mi da un bacio a stampo.
"Magnifica."

Gli do un bacio sul collo e lei arrossisce all'istante.

"Non farlo visibile." Dice lei sgridandomi.

"No Piccola, quelli visibili li hai sparsi in tutto il corpo." Ghigno malizioso mentre esco dalla finestra, come ogni mattina, pronto per raggiungere la mia camera.

E non vedo l'ora di rincontrarla per raccontarle com'è andata a lezione, cos'ho fatto in palestra, o che corsi ho seguito.

Forse l'amore, a volte, si poteva riassumere proprio in questo modo: il desiderio di raccontare le cose soltanto ad una persona.

Childhood friend/ Daniel Sharman Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora