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"Mia c'è una persona che vuole parlarti qui sotto." Urla mia mamma dal piano di sotto. Chiudo l'ultima valigia, prendo il borsone, saluto camera mia e mi affretto a lasciare la stanza con un ultima frase "ci vediamo presto vecchia cameretta mia."

Scendo di fretta e furia in soggiorno.

"Andiamo o perderò l'aereo." Urlo in ansia. Solo che mi blocco alla visuale del ragazzo seduto tranquillo sul mio divano.

"Vorrei parlarti, cinque minuti, ne ho bisogno." Chiede Daniel, visibilmente scosso. Non ci siamo visti e sentiti per due settimane. Pensavo avessimo chiuso e chiarito quella sera in camera sua, ma non è ovviamente così. Penso ancora a lui, troppo forse.

"Che devi dirmi di tanto importante?" Chiedo.

"Stai andando via." Dice come se realizzasse solo in quel momento.

"Strana la vita eh? Prima vai via tu, poi torni e vado via io." Ridacchio sarcastica.

"No, la differenza è che io sono dovuto andare via per motivi familiari. Tu stai scappando."

"Non sto scappando." Si lo sto facendo. Voglio un po' di leggerezza nella mia vita, ho avuto fin troppi problemi per la mia età.

"Sembra come se qualcuno impedisse la nostra relazione. Come se pregassero che non funzioni. Come se siamo destinati a non stare insieme." Dice scosso.

"Magari è così." Scrollo le spalle.
"O magari non è il momento adatto. Siamo troppo infantili, problematici e vogliamo raggiungere tutti i nostri obiettivi."

"Ma io ti amo." Dice abbassando lo sguardo.

"Anche io Daniel." Mi avvicino a lui e gli accarezzo il viso.
"Se è così ci rincontreremo da qualche parte, e guardandoci negli occhi sapremo che non è cambiato niente tra noi due."

"Rimarrò ad aspettare questo momento per tutta la mia vita." Dice lui sorridendomi.
"Allora in bocca al lupo Mia, so che andrai alla grande a NY."

"In bocca al lupo Daniel, per il calcio, per l'Inghilterra e per tutto il resto. Ne avrai di bisogno."

"Non avrei mai immaginato di poter amare una persona come amo te." Si fa avanti e mi abbraccia.

"Io lo sapevo fin dall'inizio che ti avrei amato proprio così." Mi allontano dal suo abbraccio.
"Devo andare ora."

"Mi scriverai?" Chiede.

"Lo farò." Gli Sorrido. Lui ricambia. Quello sguardo. Quel fottutissimo sguardo che mi ha stravolto l'esistenza. So benissimo che lo ricorderò per sempre.

This is Not the end

Childhood friend/ Daniel Sharman Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora