13)Sad Moments

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13)Sad Moments.

11/03/2015

Ciao, Sono Amelia Müller, sono su un aereo e sto ritornando in America.

Londra è fantastica e non vedo l'ora di ritornarci!

Comunque sia, il matrimonio è stato favoloso e davvero romantico, l'unica pecca è non aver visto neanche due minuti Daniel. Ho chiesto a Mae durante la cena ma mi ha detto di averlo visto uscire nel parcheggio. E questa non è neanche la cosa più brutta. È andato dai suoi amici ed è ritornato Ubriaco e quando gli ho chiesto che aveva mi ha vomitato addosso tantissime parole con effetto lama.

Stamattina, prima di salire sull'aereo, non ho voluto neanche guardarlo in faccia. Non so se si ricorda cos'ha fatto ieri, ma se non mi voleva, se non mi voleva in questo viaggio non mi ci doveva portare!

Appena l'aereo atterra e solo dopo aver recuperato le valigie, saluto velocemente Mae dicendogli di ritornare a casa con Tess, che è venuta a prendermi, e la ringrazio per il viaggio.

"Non so cosa ha fatto quel coglione di mio fratello, ma so che se ne pentirà, perché così facendo perde l'unica cosa di valore che ha nella sua vita: Te." Dice abbracciandomi Mae.

"Ci vediamo." Dico tirando su con il naso, per non far scendere le lacrime. Dopo essermi separata da lei, da lontano avvisto una chioma rossa urlare contro le persone avanti a lei. Affretto il passo e salto addosso a lei, abbracciandola come non mai.

"Calma testolina." Ridacchia.
"Non ci vediamo da quattro giorni."

"Si, è solo che mi sei mancata." Dico stringendola ancora a me, ma reggendomi sulle mie gambe.

"Stai piangendo?" Mi chiede dolcemente, accarezzandomi il viso.

"No no." Mi asciugo velocemente le lacrime con la manica.
"Solo il cambio di temperatura."

"Certo." Sbuffa.
"Mae e Daniel?"

"Ritornano a casa con un taxi." Dico pronunciando velocemente il suo nome.

"Potevamo accompagnarli noi, chiamali su." Dice incoraggiandomi con il viso.

"No, devono passare a prendere delle cose in un coso a cosolandia." Dico balbettando, e cercando di nascondere l'imbarazzo.

"Mmh Mmh." Dice annuendo certa della mia bugia.
"Sai che non sei brava a mentire."

"E tu a consolare le persone." Dico spingendola scherzosamente.

"Andiamo a mangiare qualcosa?" Chiede.

"Pizzeria italiana?" Ribatto.

"No, non vorrei incontrare Mattew." Dice ridacchiando.

"A proposito, mi devi raccontare qualcosa?" Chiedo ghignando.

"Mi ha perseguitato in questi giorni, non lo sopporto più." Sbuffa fintamente infastidita.

"Lo adori." Dico soddisfatta della sua risposta. Lei si sta zitta, senza dire più niente, come a darmi ragione.

Childhood friend/ Daniel Sharman Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora