04. Pensieri negativi

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Continuo a pensare a quello che mi ha detto Sabatino. A me sembra parecchio impossibile che lui sia un ragazzo che va con tutte le ragazze; nei giorni dopo l'accaduto, nei giorni dopo aver scoperto il suo nome, e se devo essere precisa, nei giorni dopo il 5 ottobre, l'ho trovato su instagram e l'ho stalkerato un po'. Notando che non ha nulla di male, e che da quanto sembra è un ragazzo apposto.

Oggi, è il 13 ottobre e sì, è proprio oggi il giorno in cui vedrò il mio idolo. Sono talmente eccitata che non sto nella pelle.
Oltre a vedere il mio idolo ed una bellissima città, Milano, vedrò anche una mia amica a distanza che non ho mai visto in tutta la mia vita. Sarà una cosa troppo bella e non so come reagirò.

Sono le dieci del mattino ed io ho saltato scuola per andare a questo bellissimo concerto, sono pronta, zaino in spalla e scarpe ai piedi. Dopo poco arriva la mia amica Michelle e partiamo.
Durante il viaggio non facciamo altro che sclerare e fantasticare su cose che non potrebbero accadere nemmeno per miracolo, ad esempio riuscire ad infiltrarci nel backstage a fare foto con lui, oppure lui che si innamora di una delle due e che ci dedica una canzone. Insomma, tutte cose irrealizzabili persino nei sogni.
Arrivate a Milano scendiamo dalla macchina e iniziamo a guardarci attorno. Si possono vedere degli alti palazzi e molto in lontananza il Duomo. Scorgo poco più distante la discoteca in cui si terrà il concerto e attiro l'attenzione di Michelle iniziando poi ad incamminarci verso l'entrata.

Continuo a guardarmi attorno in cerca della mia amica a distanza, finché non la vedo. Mi blocco ed una lacrima mi riga la guancia.
《Annaa.》Urlo.
Lei si gira e mi vede, lascia cadere a terra il cartellone e ci corriamo incontro saltandoci poi addosso.
Rimaniamo abbracciate per un tempo indeterminabile e mi sento talmente felice che il cuore mi esce dal petto.
《Sei reale?》Mi chiede lei sorridendo
《Dio non ci credo! Abbiamo sconfitto la distanza!》Dico io
Non ci eravamo mai viste perché lei abita a Trento ed io a Venezia e non è molto semplice trovarsi.
Continuiamo a parlare finché non aprono i cancelli ed entriamo.
All'interno troviamo tante altre ragazze che fanno parte del fandom italiano ed iniziamo a fare conoscenza. All'improvviso tutte le luci si spengono e parte la colonna sonora; in pochi secondo accade quello che stavo aspettando da un sacco di tempo, Jacob sale sul palco con la bandiera italiana avvolta alle spalle.
Mille piccoli brividi invadono il mio corpo e lui inizia a cantare, tutte le ragazze e i ragazzi presenti all'interno della sala lo accompagnano stonando un po' ma creando un'atmosfera bellissima.
Io ed Anna iniziamo a piangere dalla felicità e ci abbracciamo.
Tutto questo mi sembra irreale.

Arriva alla canzone che più mi piace ed inizio a cantarla a squarciagola sentendomi finalmente bene, non riesco a credere che tutto questo sia realtà.
In tutto questo tempo avevo smesso di pensare ma una notifica che arriva dal mio cellulare mi fa tornare mille pensieri in testa.
"Riccardo De Rossi ha iniziato un video in diretta"
Fisso lo schermo indecisa su cosa fare, guardo la diretta o mi godo il concerto?
Alla fine decido di entrare nella diretta e rimango senza parole, è assieme a una ragazza e si stanno abbracciando; una lacrima mi riga il viso, chi è quella ragazza? Non può fare così.
Ma poi ragiono; non ho mai parlato con lui, non ci conosciamo, è un completo estraneo e non posso reagire così.

Metto via il telefono ed un senso di angoscia e tristezza mi invade. Non so perché reagisco così ma credo proprio che sia vero quello che ho detto a Sabatino. Credo mi piaccia Riccardo. Anzi, ne sono sicura.
Cerco di accantonare questi pensieri e riprendo ad ascoltare il concerto ma lui rimane li, rimane il pensiero fisso.
All'improvviso sento un urlo e tutti si girano verso dietro. Anna indica verso la terrazza che c'è nel piano superiore così guardo il punto indicato e vedo due ragazzi; non riesco a riconoscerli all'inizio ma controllo meglio e rimango a bocca aperta. Luciano Spinelli ed Elisa Maino ci stanno salutando.
Inizio a saltellare e grido i loro nomi ricevendo in cambio un loro sorriso.
Tutto questo mi aiuta a smettere di pensare, almeno per quel momento.

5 ottobreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora