11. Complicazioni

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Sono stesa sul divano con un sacchetto di ghiaccio appoggiato allo zigomo e continuo a guardare male Aiden che durante tutto quel tempo è rimasto appoggiato all'angolo del mobile guardandomi con una faccia che esprime la confusione che sta provando in questo momento.
Lorenzo è seduto affianco a me e mi guarda <non ti saresti mai dovuta mettere in mezzo> sussurra tracciando dei cerchi immaginari sulla mano.
<È stata una cosa automatica, non sono riuscita a non farlo; e poi mio fratello non aveva nessun motivo valido per farti del male -lo guardo e faccio una pausa facendo un respiro profondo- non avrebbe dovuto reagire così> certo, Lorenzo mi aveva fatta stare tanto male negli ultimi mesi, facendo preoccupare molto la mia famiglia ma lui non poteva "vendicarsi" prendendolo a pugni. In ogni caso, non si sarebbe dovuto vendicare in nessun modo, non dopo quel che è successo oggi; questo pensiero di dover essere costretti a pareggiare i conti non mi è mai piaciuto, anche se un'altra persona mi faceva stare male io ho sempre pensato che la cosa migliore da fare sia rimanere impassibile, e non fare qualcosa mettendosi poi allo stesso livello dell'altra persona.

Il rumore delle chiavi che girano all'interno della serratura attira l'attenzione di tutti e tre ed io giro la testa continuando a tenere il ghiaccio premuto sulla botta.
<ragazzi sono tornata!> dice nostra madre varcando la porta del soggiorno con un sorriso, ma cambiando subito espressione vedendo me col ghiaccio nella faccia, ma principalmente dopo aver visto Lorenzo.
<cos'è successo?!> fa cadere le borse con la spesa dentro e le mele assieme a tutto il resto di cibo rotolano nel pavimento andando a scontrarsi nel muro; mia madre viene verso di me con passo felpato e rapido e si siede fulminando con lo sguardo Lorenzo. <perché l'hai fatto?> sputa con rabbia guardandolo.
Mi toglie il ghiaccio e guarda la botta <esci subito da casa nostra!> dice rivolta al ragazzo che in questo momento non riesco a capire cosa sia per me. Non posso crederci che stia incolpando lui, non ha fatto nulla e appena scoprirà che è stato suo figlio, credo che i suoi pensieri cambieranno.
Aiden con sguardo di vittoria guarda Lorenzo che in tutto questo discorso aveva già preso le scarpe e si era alzato dal divano; mi giro e lo guardo con le lacrime agli occhi e mia madre ripete quella maledetta frase <vattene immediatamente> lui non fiata e abbassa lo sguardo facendo scendere una lacrima nel suo viso. In quel momento sono io a fermare tutto prendendo la mano del mio forse migliore amico, <lui non va da nessuna parte> dico appoggiando il ghiaccio nel tavolino di vetro al centro della stanza e avvicinandomi a Lorenzo.
<non ha fatto nulla! E tu Aiden, perché non dici le cose come stanno? Perché non dici che ti era partito l'istinto di picchiare una persona che per me è sempre stata molto importante? Perché sei stato zitto non dicendo la verità alla mamma? Ma sai, io non porto rancore alle persone, non ho questo senso di vendetta, quindi mi sono messa in mezzo e il male l'hai fatto a me> in tutto questo ricevo uno sguardo parecchio arrabbiato da mio fratello e posso benissimo riconoscere l'espressione sconvolta di mia madre.
<tu, cosa avresti fatto? -chiede alzandosi subito dal divano guardando con una faccia da scusa Lorenzo- ora vieni con me che facciamo un bel discorso!> e si incammina verso la cucina invitando Aiden con modi non molto gentili a seguirla.

<mi dispiace> e in tutta risposta ricevo uno sguardo duro da parte sua.
<sarei io a dovermi dispiacere, guarda cos'hai nella faccia!> dice iniziando a gesticolare in modo buffo, indicando poi lo specchio appeso al muro appeso alla parete color pesca. Mi avvicino a passo lento per paura di vedere cosa mio fratello abbia fatto anche se non volutamente a me, con la mano traccio il contorno dello specchio finché mi decido di guardare facendo una smorfia di disgusto da quel che vedo. Un lungo livido ormai viola ricopre l'intera guancia e non è per nulla un bel vedere.
Lorenzo si avvicina a me, mettendomi le mani nei fianchi e poggiando la testa alla mia spalla, i suoi morbidi riccioli biondi mi solleticano la guancia sana ed io rido al contatto di essi; mi giro verso di lui che in tutto quel tempo non aveva fatto altro che guardarmi attraverso lo specchio. Una ciocca di capelli scivola fuori dalla coda finendo davanti all'occhio, cerco di spostarla soffiando ma sono talmente imbranata che questa non si muove; Lorenzo si avvicina un po' e la sposta mettendola dietro al mio orecchio, mi guarda fisso negli occhi e inizia ad accarezzarmi la guancia con i polpastrelli delle dita in modo molto rilassante, non riesco a capire cosa stia facendo e il perché di questi vari gesti finché, all'improvviso, non annulla completamente la distanza che c'è tra noi facendo scontrare le sue morbide e rosee labbra sulle mie. Rimango immobile al primo contatto e alzo le sopracciglia dallo stupore, perché dopo tutto questo tempo è tornato ed ha fatto questo? Perché si è allontanato sentendo delle voci che dicevano che a me piaceva se poi ha fatto questo?
Si stacca appoggiando la fronte sulla mia e continuando a tenere gli occhi chiusi ed io rimango pietrificata finché non si stacca e prende la sacca che si era portato questa mattina <io, devo andare, ci vediamo> e di tutta fretta va verso la porta uscendo senza dire altro e lasciandomi ammutolita a ripensare a quel che era appena successo.

Mi giro verso lo specchio e vedo una me strana, non dall'aspetto ma dai pensieri che in questo momento occupano la mia testa; le guance iniziano a tornare alla normalità dopo essere arrossita bruscamente con il contatto delle sue labbra, il colpo inflittomi da mio fratello mi fa parecchio male ma non riesco a fare a meno di pensare a quello che è appena successo, questo bacio cos'è stato? E perché c'è stato?

Sono in camera con le cuffiette alle orecchie e sto ascoltando ininterrottamente l'album di Shawn <But when you're here with me. It's hard to tell just what you're after. You say, you want all of me today. But tomorrow's not the same. My feelings never change. What do you want from me? What do you want, uh? I need to know, If this is mutual. Before I go and get way too involved. I want you bad> canticchio scrivendo nel mio diario e toccandomi di tanto in tanto le labbra che colui io ho sempre considerato "migliore amico" ha baciato poco fa.

Caro diario,
Eccomi qui anche oggi. Oggi un po' meno triste del solito, ma come sempre confusa. Era da diversi mesi che non parlavo con lui, che non parlavo con Lorenzo ed oggi, non si sa per quale strano motivo, è venuto a trovarmi aiutandomi a preparare il tronchetto di Natale e concludendo il nostro incontro con un bacio. Ebbene si, ci siamo baciati.
Non so cosa pensare di questo, è tutto strano e surreale; mi sembra talmente impossibile che non riesco a crederci. Dopo questo fatto, lui non mi ha detto nulla e non mi ha nemmeno scritto, cosa che mi ha fatta sentire terribilmente male. Ho paura sia una presa in giro e non voglio essere usata, non riesco però a capire cosa ho provato con quel bacio; è stato strano e forse, essendo il mio primo bacio, non sono riuscita a capire cosa significasse.
Ma nonostante quello che è successo non riesco a fare a meno di pensare a Riccardo, colui che mi ha creato una confusione talmente grande da non capire più nulla di tutto.
                                                       Baci, Elena

Chiudo il mio diario notando poco dopo esserci una presenza poco desiderata in questo momento nella mia stanza.
<cosa vuoi?> sputo con rabbia.
<volevo chiederti scusa, ho sbagliato, non avrei dovuto. Come dici tu, la vendetta non serve a nulla - guarda fuori dalla finestra di camera mia tirando un lungo sospiro- quindi? Siete tornati amici?> e finalmente appoggia lo sguardo su di me, uno sguardo che esprime rabbia e delusione.
<sinceramente non lo so> dico sospirando.
<sappi che io ti avevo avvertita se dovesse succedere qualcosa> e detto questo esce dalla mia stanza facendo sbattere la porta.
Forse dovrei dargli ragione, ma la mia troppa bontà e forse ingenuità, non riesce a vedere il male nelle cose, ma solo il bene, immagina sempre tutto nel modo migliore.

Qualcuno bussa alla porta ed entra mia madre con uno sguardo triste, mi sorride debolmente e viene a sedersi affianco a me. <come stai?> chiede guardandomi e sfiorando la mia guancia con la mano.
<bene, credo> non riesco a capire più nulla, i miei pensieri sono tutti ingarbugliati e pure i miei sentimenti.
<non so cosa sia successo, e non pretendo che tu me lo dica. Voglio solo dirti che decidere se fidarsi o no di una persona è come decidere se arrampicarsi o no su un albero, poiché si potrebbe godere di una vista straordinaria dal ramo più alto, oppure ci si potrebbe semplicemente riempire di resina>. Mi guarda e mi si avvicina, dandomi un bacio nella fronte; <ora scendi e vieni ad aiutarmi, è la vigilia di Natale, questa sera ci sono ospiti a cena> sorride e mi da una piccola pacca nella spalla andando poi giù, al piano terra.
Quello che ha voluto dirmi è semplice, devo decidere se fidarmi di nuovo, correndo però il rischio di farmi del male, o se lasciare stare tutto ed allontanarmi definitivamente da Lorenzo; sarà una scelta difficile, e sinceramente ora non voglio pensarci.

Spazio autrice
Ehii! Se vi va, taggate qualche amico/a nei commenti, mi piacerebbe avere il parere di più persone!❣️

5 ottobreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora