«Elena, si può sapere dove sei stata tutto questo tempo?» questa è stata la prima frase che ho sentito non appena ho varcato il cancelletto di legno che delimita il confine del nostro giardino con Mr Har che continuava a saltarmi addosso e ad abbaiare. Sentire mia madre urlare in quel modo non è mai un bel segnale e come avevo previsto poco prima la quiete prima della tempesta era ancora breve; avendo perso la cognizione del tempo e quindi non essendo andata a casa di Emma ho fatto preoccupare fin troppe persone.
«Si scusa mamma.» Ho abbassato la testa e nonostante non ero così tanto dispiaciuta per il ritardo ho fatto finta di esserlo.
«Muoviti, tra poche ore c'è la festa in maschera! Devi prepararti.» Tutta euforica mi ha sporto un vestito ancora incartato da una plastica trasparente. «Ecco qui, spero ti piaccia, per me farai un figurone!» Parlare con mia madre in quasi tutte le occasioni è come parlare con un'amica, mi capisce quasi in tutto e mi appoggia sempre, facendo eccezione a fatti riguardanti la scuola. Esatto, tende a dare ragione quasi sempre ai professori e quindi approva la monarchia della scuola, perché ammettiamolo, la scuola non è una democrazia, è peggio, una dittatura, una monarchia. Il professore ha ragione e l'alunno ha torto, funziona sempre così e se noi studenti proviamo a parlare veniamo presi di mira da quei cecchini pronti a sparare al minimo errore, una cosa a mio parere ingiusta.
Avevo iniziato a camminare verso le scale che portano al piano superiore e nello stesso esatto momento in cui ho alzato il piede lei mi ha fermato parandomi davanti alla faccia una busta.
«Cos'è?» le chiesi.
Lei rispose semplicemente con un cenno della testa, così, dopo averla afferrata andai in camera mia pronta a prepararmi per la serata che avrebbe cambiato tante cose, forse troppe. Il mare stava iniziando a caricarsi e la tempesta era lì, proprio dietro all'angolo.
***
«Io non ci credo che Lorenzo ti ha mandato una lettera.» Emma dall'altro lato dello schermo mi guarda stranita e anche leggermente incazzata.
«'Ho sbagliato, lo so, ma non possiamo permettere ad un mio errore di cancellare anni di amicizia come la nostra'. Non so cosa pensare di questo sinceramente, per me questa lettera non vale neanche una piccola parte delle lacrime che ho versato a causa di questo "errore" come l'ha nominato lui.» Mimo le virgolette con le mani e lei inizia ad applaudirmi.
«Sono veramente contenta di come tu stia migliorando, fino ad un mese fa avresti detto la solita frase 'tutti possono sbagliare, è umano sbagliare'.» Con una mano si schiaffeggiò la fronte e prese un foglio con su scritto un pezzo dell'Amleto, un piccolo monologo che al corso le avranno dato da imparare. Il teatro è una passione che portiamo avanti entrambe da diversi anni e proprio per questo motivo, abbiamo iniziato a frequentare un corso di recitazione.«È da quando scrivo su quel diario che ho trovato dentro la scatolina del braccialetto -lo mostro- che sto iniziando a vedere le cose in modi differenti.» Prendo la borsa con cui ero uscita di casa ed inizio a cercare il diario mentre lei inizia a recitare il monologo.
«Essere o non essere, qui sta il problema. È più degno patire gli strali, i colpi di balestra di una fortuna oltraggiosa, o prendere armi contro un mare di affanni e contrastandoli por fine a tutto? Morire, dormire..» La interrompo non appena mi rendo conto che il diario dentro alla borsa non c'è.
«Emma, il diario. Il diario non c'è!» Continuo a rovistare nella borsa ma del piccolo diario non c'è traccia.
«L'avrai lasciato in cucina quando sei arrivata.» Senza dare tanto peso a quel che le ho appena detto ricomincia a leggere il monologo, ma il sol pensiero del fatto che il mio diario potrebbe essere nelle mani di qualcuno che non sono io mi fa rabbrividire e arrabbiare. Non voglio qualcuno scopra i miei pensieri e allo stesso tempo non voglio che la mia fissa per quel dannato ragazzo venga a galla, non sono fatta per attirare l'attenzione ed una notizia del genere l'attirerebbe di sicuro con tutte quelle canzoni e poesie che ho scritto per lui.
Metto il giubbotto ed afferro le scarpe. «Emma, vado a cercarlo. Ciao a dopo.» Chiudo la chiamata Skipe abbassando lo schermo del mio portatile e mi precipito giù per le scale senza badare a mia madre che interrogativa mi chiede dove sto andando e non ricevendo risposta inizia ad urlarmi dietro ma nonostante questo esco e me ne frego, non voglio che i miei segreti più profondi vengano scoperti.
La strada ormai la so a memoria e non serve nemmeno io mi metta a ragionare su che percorso prendere; in un batter d'occhio mi ritrovo nel posto che ho abbandonato poco prima ma continuo a rimanere sul pensiero che il diario, prima di andare via, l'avevo messo dentro alla borsa. Inizio ad arrampicarmi aggrappandomi ai rami più robusti della grande quercia, ma non appena arrivo al ramo in cui ero seduta poco prima non trovo quel che cerco. Mollo un grido di rabbia, un grido di disperazione e sento un forte dolore al petto che inizia a diffondersi in tutto il corpo ed una voce inizia a farsi strada nei miei pensieri. «Elena! Svegliati!» Guardo verso il cielo ancora avvolta da un dolore insopportabile che mi spezza in due e la voce che continua a ripetermi quelle due semplici parole sembra quella di Dio, proveniente dal cielo.
Scendo dall'albero dolorante e mi accascio per terra sprofondando in un pianto isterico e di rassegnazione.
«Dio mio, cosa mi sta succedendo? Voglio capirlo.» Il fiato inizia a mancare e sento altre voci che continuano a pregarmi di non lasciarli e di svegliarmi, sono come delle voci che parlano all'interno della mia mente. Ma sono sveglia, da cosa dovrei scappare? Perché mi dicono di non lasciarli?Mi alzo da terra faticosamente e dopo qualche passo un leggero soffio di vento calma il mio stato di malessere ed inizio a sentirmi meglio. Il diario non era nel mio posto felice, l'avrò appoggiato da qualche parte a casa, lo troverò non appena varcherò la soglia, o almeno lo spero.
Ehii, cosa ne pensate della storia? Siamo in un punto cruciale, una parte che molto probabilmente segnerà la vita di Elena. Secondo voi cosa succederà?
tanti kiss, As❤️
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5 ottobre
ChickLitUna caduta, ma letteralmente una caduta, mi ha fatto conoscere la mia rovina. ****** Avete presente quando incontrate per la prima volta una persona, e fin dal primo istante in cui vi lanciate un'occhiata...