06. Ricadute

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I hate and I love. Perhaps you ask why he does it. I do not know, but I feel it and torment me.
-Catullo

***

Sono passati tre giorni da quello sciocco incidente ed io sono a casa stesa sul mio letto, con il piede fasciato.
Dopo aver fatto i raggi ho scoperto di avere una piccola frattura e di conseguenza mi hanno consigliato di stare a casa qualche giorno per riposare il piede.
Domani finalmente potrò tornare alla mia solita vita e quindi rivedrò quel ragazzo che continua e continua a tormentare i miei pensieri, sono talmente contenta di questa cosa che inizio a sclerare mentalmente facendo mille film mentali, ma tutti i pensieri negativi mi fanno smettere di pensare a tutto questo.
Così, come d'abitudine prendo il mio diario e inizio a scrivere tutto quello che mi passa per la testa in questo momento.

" E mi trovo qui,
dopo ogni tuo sguardo
dopo ogni riguardo
dopo le grandi camminate ricreazione per cercarti
ma senza farti sapere che voglio trovarti.
Mi ritrovo qui,
a pensare a cosa potrebbe succedere tra noi,
a pensare se mai potesse succedere.
Mi ritrovo qui,
con un foglio di carta in mano
e la mano che mi trema mentre scrivo queste righe
con le cuffiette alle orecchie
e il pensiero fisso su di te.
Mi trovo qui a chiedermi perché te tra tutti
perché tutta questa differenza
perché tutta questa altezza.
Mi ritrovo qui
a chiedermi come sarebbe come sarebbe
come sarebbe passare interi pomeriggi con te.
Mi ritrovo qui,
a chiedermi ci sarà mai?
Mi trovo qui, a farmi i più strani film mentali .
Mi ritrovo qui, pensandoti e guardando il vuoto
mi trovo qui,
io senza te.
Ma ti aspetto
è questo il rispetto
Mi ritrovo qui,
non vedendoti arrivare
e non udendo i tuoi passi lontani
Ed infine mi ritrovo qui,
ma una differenza c'è,
tu sei qui con me."

Mi blocco a questa riga e mi chiedo quanti complessi io mi stia facendo. Non lo conosco nemmeno e mi sto facendo così tanti problemi, mi sto affezionando di una persona che non esiste; o meglio che non so se esista. Non potrò mai sapere com'è realmente se non gli parlerò, così mi riprometto che prima o poi farò il "grande passo", accantonando la timidezza e andandogli a parlare.

Decido di spegnere poi la luce, e di mettermi sotto le coperte. Il telefono vibra e una notifica attira la mia attenzione.
"Camilla Mancini ha chiesto di seguirti"
Accedo al mio Instagram e guardo il suo profilo, notando che ha diverse foto con Riccardo. Poi ragiono, lei l'ho già vista. È la sua migliore amica.
Accetto la sua amicizia subito e ricambio il follow. Poi vado nel suo direct e inizio a pensare indecisa se scriverle o meno; scriverle per chiederle qualcosa riguardo Riccardo se non si fosse capito.
Vado nel suo profilo noto che ammesso una storia, così la apro e guardo. È una frase, una di quelle solite frasi che mettono le ragazze "depresse". Così, facendo finta di essere nella stessa situazione le scrivo rispondendo a quella frase.
"Quant'è vera" dico
Attendo in una sua risposta e dopo poco arriva.
"Eh già; è veramente un brutto periodo e non c'è la faccio seriamente più" dice lei
Così, non avendo una risposta pronta scrivo la prima cosa che mi viene in mente.
"Beh, se ti va ci sono, se vuoi parlarne"
Dopo aver digitato quelle parole, e dopo aver inviato il messaggio lo rileggo, e per poco mi picchio da sola. Perché mai un estranea dovrebbe scrivere alla migliore amica del tipo che le piace dicendole che se ha bisogno c'è? Non che mi dia fastidio aiutarla, ma da quanto ho notato non credo di starle tanto simpatica, dopo gli sguardi che mi ha lanciato nei giorni prima dell'incidente.
"Oh, grazie mille veramente!" Dice lei
Ed io, non trattenendomi più, le chiedo quello per cui ho iniziato a scriverle.
"Ma tu sei la migliore amica di Riccardo De Rossi?" chiedo e l'ansia dentro di me cresce sempre di più quando vedo che visualizza ed inizia a scrivere.
"si, perché?" chiede
"ecco, mi piacerebbe conoscerlo" dico
"ah mi spiace, io sono molto gelosa di lui; poi non credo che lui sarebbe d'accordo sul fatto di conoscerti" appena leggo quella frase tutta l'euforia che mi si era accesa viene spenta, non ci credo che questa ragazza faccia così. Così scrivo a Giorgia e le spiego l'accaduto.

pdv Giorgia (punto di vista di Giorgia)

Sono stesa sul letto ad ascoltare la musica quando mi arriva una chiamata da Elena.
<ehi Elena!> dico <come stai?>
<ciao Gio, sto molto meglio grazie. Domani torno!> dice entusiasta
Sono veramente felice di questo, è da tre giorni che manca a scuola e si sente veramente la sua mancanza.
<oddio finalmente!> dico felice <novità su Riccardo?> chiedo.
<in realtà no, ma qualcosa è successo> dice abbassando la voce
<no oi, cos'è successo?> chiedo un po' preoccupata
<in pratica ha iniziato a seguirmi la sua migliore amica e ho deciso di scriverle, non andando diretta alle domande che volevo porle ma girando attorno al discorso; e lei ha detto che è gelosa che di sicuro lui non vorrà saperne di me> dice con la voce impastata di tristezza.
Non mi piace per niente sentirla così giù, così inizio a pensare. Sono la prima pensare che non esista l'anima gemella o il cosiddetto "principe azzurro", ma il fatto che Elena non possa conoscere Riccardo mi sembra alquanto ingiusto quindi qualsiasi cosa farò per lei e per farle conoscere il ragazzo che le ha fatto perdere la testa in così poco tempo.
<Elena, non preoccuparti. Ci penso io> dico <ora vado a dormire, ci vediamo domani; comunque volevo dirti di non credere ad Ilaria, secondo me sta dicendo tutto questo per il semplice fatto che a lei piace il suo migliore amico e non vuole "condividere". Domani parlo con alcune mie amiche che la conoscono e vedrai si risolverà tutto. E "a lui non interesserà mai nulla di te" questi lo metterei in dubbio, per il semplice fatto che da quando manchi a scuola io e le altre ci troviamo Riccardo ovunque, è persino venuto in classe nostra con la scusa "mi serve un compasso".> dico facendo una vocina teatrale che fa ridere Elena.
<grazie di tutto Gio, ci vediamo domani, buonanotte!> dice lei
<buonanotte> detto questo chiudo la chiamata e penso a come fare per aiutarla, trovando in poco tempo la soluzione più corretta; domani la metterò in atto, spero solo vada tutto bene.

pdv Elena
Mi sveglio con uno strano senso d'angoscia dentro, penso a cosa potrebbe causare questa sensazione e poi ricordo la promessa di Giorgia e vado in panico al solo pensiero.
Scendo dal letto con il cuore che quasi mi esce dal petto e mi posiziono davanti alla finestra guardando il bellissimo panorama della mia amata cittadina. Penso a quanto io sia cambiata negli anni e come non vedevo l'ora di crescere e diventare adulta; ora mi ritrovo in un'età intermedia, un'età che sarà decisiva, in cui creerò il mio futuro ed in cui prenderò diverse scelte; ed essendo già in questa fase pagherei oro per tornare bambina, a correre nel prato senza pensieri; a cogliere fiori e a fare coroncine con le margherite fingendo poi di essere una principessa e lui che faceva il principe che arrivava a cavallo. Lorenzo arrivava in groppa al suo grande cane che fingeva fosse un destriero e veniva a salvarmi dalla cattiva regina che mi teneva rinchiusa nella torre. Quanto belli erano quegli anni, non avevo problemi e pensieri tristi, oppure li avevo, ma solo quando finiva la nutella o quando dovevo andare dal dentista, ogni volta che veniva pronunciata la frase "andiamo dal dentista" o anche quando veniva solo nominato quell'uomo, io andavo in crisi e mi mettevo a piangere cercando di far cambiare idea a mamma, ma ogni volta perdevo sempre questa mia piccola battaglia.
Pensando a tutto questo mi tornano in mente tutti i momenti felici con Lorenzo; e so che magari potrò sembrare ripetitiva e noiosa, ma avete mai provato il dolore delle perdita di una persona che la si conosce da una vita?

Mi siedo di fianco al letto e prendo da sotto di esso il mio album di foto, all'interno c'è tutta la mia vita fino a quando la mia amicizia con lui è andata in frantumi. Così inizio a guardare ogni singola foto e ricordo ogni singola cosa e tante piccole lacrime calde mi scendono lungo le guance. La porta alle mie spalle si apre ed entra Aiden.
<Elena vuoi che ti accompagna a scuola?> chiede entrando di poco in camera mia, ma avvicinandosi di più vedendomi a terra con tante foto sparse attorno a me <oddio Elena, non di nuovo> dice per poi chinarsi vicino a me abbracciandomi da dietro; di solito questo è uno dei gesti che più mi tranquillizza ma in questo momento non serve a nulla. Il fiato si fa sempre più pesante ed è come se avessi un macigno nel petto; mi stringo ad Aiden e lui mi accarezza la testa cercando di confortarmi il più possibile.
Chiudo gli occhi stringendoli il più possibile ed inizio ad espirare ed inspirare in modo sempre più regolare finché non torna tutto alla normalità.
Sto attendendo che mio fratello prenda parola e so già cosa dirà. <devi parlarne con mamma e papà> dice lui. Ed ovviamente dice quello che avevo immaginato.

Spazio autrice
Ehii, che ne dite della storia?
Mi piacerebbe avere qualche parere vostro e se vi va condividetela😘

Questo racconto partecipa alla raccolta di storie 2018 Carmen-Alba ❣️

5 ottobreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora