Ascoltate "River" di Eminem leggendo questo capitolo, l'ho scritto ascoltandola.
Una chiara luce entra dalle fessure del balcone ed io stendo le braccia verso l'alto, sedendomi poi con i piedi a penzoloni dal letto. Harlock si avvicina ai miei piedi nudi iniziando a solleticarli leggermente facendo ridere, lo accarezzo.
La prima giornata di vacanze natalizie è già arrivata e devo ammettere che non c'è cosa più bella di vedere alberi di natale in ogni casa e tante piccole lucette che illuminano tutti i giardini di ogni paese.
Mi alzo dal letto notando l'orario parecchio tardo e dopo aver portato in giardino Har, vado verso la cucina notando un post-it appeso al frigo; mi avvicino e lo prendo tra le mani
"sono uscita per una commissione; ti ho lasciato gli ingredienti per fare il tronchetto di natale vicino al frigo, chiedi un aiuto ad Aiden e mi raccomando, pulite il casino che farete! Baci, mamma"
Osservo i vari ingredienti riposti con molta cura e metto quello che mi serve per iniziare nel tavolo, non inizierò a cucinare senza Aiden, così salgo le scale e percorro il lungo corridoio fino ad arrivare alla stanza di mio fratello, l'ultima in fondo a destra. Mi fermo davanti alla grande porta bianca e quando sto per bussare mi fermo a causa di un rumore che proviene dall'interno.
"Buongiorno amore" dice una voce già sentita prima, ma non riesco a riconoscere chi sia questa ragazza, mio fratello dopo poco ricambia il buongiorno continuando poi un discorso. Ieri sera Aiden è andato ad una festa a casa di un amico della sua compagnia e a quanto pare ha portato a casa una ragazza. All'improvviso un silenzio tombale piomba all'interno della stanza ed io, essendo particolarmente curiosa mi inchino davanti alla porta e guardo attraverso la serratura non riuscendo però a vedere nulla a causa di un qualcosa che la copre; mi appoggio completamente alla porta senza fare rumore ma all'improvviso si apre e io cado rotolando all'interno della stanza.
<Cosa stavi facendo?!> chiede mio fratello un po' alterato. Non lo vedo quasi mai arrabbiato in questo modo e quando succede è meglio tagliare la corda e fare finta che nulla sia successo.
Mi alzo e guardo Aiden con una faccia da scuse ma lui in tutta risposta mi spinge fuori dalla stanza sbattendomi la porta in faccia; rimango paralizzata lì per qualche minuto sperando riapra la porta chiedendomi scusa ma non lo fa. Così, mi giro e torno al piano terra sbuffando.
Che bello! Mi tocca cucinare da sola!Proprio nel momento in cui mi ero rassegnata del tutto sul dovere cucinare quella fantastica torta, suona il campanello e io mi dirigo alla porta per aprire. Mi guardo in attimo allo specchio e mi faccio la coda più decentemente possibile, poi vado ad aprire.
Davanti alla porta trovo una persona che proprio non immaginavo di trovare; rimango a fissarlo per un tempo indeterminabile e qualche lacrima riga il mio viso facendo colare quel che mi resta del mascara della sera prima.
Lorenzo è fuori dalla porta di casa mia e mi guarda con un aria di sofferenza e tristezza allo stesso tempo; abbasso lo sguardo a terra e non riuscendo a sostenere la situazione cerco di chiudere la porta correndo poi in bagno e piegandomi nel water a causa di un senso di vomito dovuto a tutti i pensieri negativi.
Inizio a piangere ancora più forte e all'improvviso la porta del bagno si apre facendo comparire la figura del mio più caro amico d'infanzia che a causa di sciocche voci si è allontanato da me, rovinando tanti anni di amicizia e facendomi stare talmente tanto male da non riuscire più a sorridere sinceramente come prima.Si china di fronte a me ed io in automatico abbasso la testa guardando il pavimento. Stiamo entrambi piangendo senza dire una parola e lui all'improvviso mi sfiora una mano prendendola poi tra le sue.
<Scusami Elena. Scusa di tutto, ho sbagliato; sono stato un vigliacco ad andarmene in questo modo, lasciandoti così senza dire nulla> dice singhiozzando <e so che non mi perdonerai mai per quello che ti ho fatto ma ti giuro che da quando tu non ci sei più -fa una pausa e respira a fondo facendo parecchia fatica a causa dei singhiozzi- da quando non sei più nella mia vita, tutto è più brutto. Con te ho passato i momenti più belli della mia infanzia e dell'inizio della mia adolescenza. Io non voglio più starti distante> dice sussurrando l'ultima frase.
Non so cosa dire, sono senza forze, questo suo discorso e questa situazione mi ha distrutta. Alzo di poco la testa e lo guardo negli occhi <non so come farò a perdonarti; ma è una cosa in cui speravo da quando abbiamo litigato> senza nemmeno pensarci mi getto addosso a lui facendolo cadere all'indietro e lo abbraccio.
<Non puoi capire quanto mi sei mancata Elena! E so che un "scusa" potrà riportare tutto come prima e questo mi fa stare tanto male, ma infondo me lo merito dopo averti lasciata sola> mi stringe ancora di più tra le sue braccia e finalmente mi sento a casa di nuovo, mi era mancato tantissimo in questi ultimi mesi e darei oro per far tornare tutto come prima in questo istante. Ma ci vorrà tempo, per riconquistare la mia fiducia e per farmi vedere che è veramente tornato e che non sta fingendo.
Ci alziamo ed entrambi ci asciughiamo le lacrime, lui mi guarda ed inizia a ridere; lo guardo stranita <guardati allo specchio> e continua a ridere.
Vado verso il muro in cui è appeso il mio specchio e per poco non faccio un infarto <ommioddio!> e salto dallo spavento.
Sono veramente in una condizione pietosa, la coda che avevo fatto prima di aprire la porta era tutta scompigliata e il mascara colato formava righe nere che arrivavano fino al collo.
Mi pulisco bene e poi andiamo in cucina.<sono passato solo per chiederti scusa, ora, non voglio disturbarti o forzare a tornare tutto come prima subito, quindi tolgo il disturbo> dice andando a prendere le scarpe che aveva lasciato all'ingresso per seguirmi al bagno; è rimasto il solito ragazzo educato che conoscevo, non è cambiato di una virgola.
<dove credi di andare? -urlo- vuoi farti perdonare? -lui annuisce- benissimo, allora dobbiamo recuperare questi mesi persi> dico facendo un cenno con la testa e sorridendogli.
<hai ragione. Che si fa?> chiede curioso guardando alle mie spalle.
<tronchetto di natale!> esclamo iniziando a saltellare qua e la. Sorride alla mia affermazione e mi si avvicina abbracciandomi <quando mi era mancato il tuo profumo, la tua pazzia, la tua felicità sempre presente> e un'altra lacrima gli riga il viso.
Lo guardo dritto negli occhi e sorrido inclinando la testa <ora basta piangere, è tempo di recuperare quello che abbiamo perso!>.Dopo circa un'ora siamo tutti sporchi di farina e cacao, ma l'impasto è finalmente pronto ed è anche buono. Lo mettiamo all'interno dello stampo e poi iniziamo a pulire il disastro fatto, poi andiamo al bagno e ci laviamo per bene togliendoci dalla faccia ogni piccolo granulo di cacao e farina.
<vado a prendermi una maglietta pulita, mi accompagni?> chiedo a Lorenzo.
Lui annuisce e mi segue fino alla mia stanza. Entra guardandosi attorno, guardando ogni singola cosa. Tutto è come prima, come qualche mese fa; nulla è stato gettato o nascosto, se non alcune foto che ricordavano troppo e mi facevano stare veramente tanto male <Non l'hai mai messa via?> chiede indicando una nostra foto di quando eravamo piccoli, era carnevale quando facemmo quella foto, io ero vestita da principessa e lui da super man.<ti salverò io dalla regina cattiva!> dice Lorenzo avvicinandosi a me con la mano in alto, facendo finta di volare.
Mi si avvicinò e inizio a correre attorno a me fingendo di colpire chissà quale mostro e cattivo concludendo inchinandosi davanti a me.
<mia bella principessa, ecco sconfitta la regina cattiva! Ora scappa con me.> dice prendendomi la mano e tirandomi via con lui.
Le nostre mamme ci stavano guardando con occhi sognanti e all'improvviso si chinarono vicino a noi.
<ci promettete che non litigherete mai? Che la vostra amicizia sarà per sempre? Guardate noi due, amiche fin quando eravamo due marmocchie come voi due ora. Non allontanatevi, mai.> dicono sorridendo e iniziando a tirarci addosso una montagna di coriandoli che ci sommergono completamente.Mi risveglio dai miei pensieri e ricordi lontani e Lorenzo si avvicina mettendomi una mano nella spalla <non l'ho mai dimenticato, e rimarrà sempre reale quella famosa frase di tua madre.> disse leggendomi nel pensiero.
La porta della mia camera si apre facendo entrare di tutta furia mio fratello Aiden <cosa hai..> inizia ma si ferma appena nota la presenza di una persona non tanto adorata nella nostra casa da qualche mese a questa parte.
<e lui che ci fa qui?!> chiede con gli occhi pieni di rabbia e odio. Si avvicina a Lorenzo e faccio appena in tempo a mettermi in mezzo per evitare un forte colpo che avrebbe preso il mio più caro amico.
Non riesco a capire più niente e mi accascio nel letto chiudendo gli occhi per il male allo zigomo, colpito dal pugno che avrebbe dovuto far male al mio migliore amico.Spazio autrice
Ciao a tutti i miei lettori! Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate della storia e qualsiasi commento è ben accetto.
Volevo inoltre dirvi che questa storia partecipa al concorso di nuovitalenti , spero nel vostro supporto perché ci tengo veramente molto a ottenere un buon risultato in questo mio primo concorso!
Se siete interessati passate nel loro profilo!
-Asia🔥
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5 ottobre
ChickLitUna caduta, ma letteralmente una caduta, mi ha fatto conoscere la mia rovina. ****** Avete presente quando incontrate per la prima volta una persona, e fin dal primo istante in cui vi lanciate un'occhiata...