12. Dolce ma spiacevole sorpresa

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Se è destinato a stare nella tua vita, nulla potrà mai farlo andare via.
Se non lo è, nulla al mondo potrà mai farlo rimanere.
-Lang leav

***

Prendo l'ultimo piatto e lo posiziono in uno spazio libero che è rimasto nel tavolo; tutto è sistemato nel migliore dei modi e le varie pietanze servite sono una più gustosa dell'altra.
Un suono alquanto fastidioso arriva alle mie orecchie e questo, sta ad indicare che la torta fatta da me e mia madre è pronta; così, in modo più agile possibile prendo uno strofinaccio ed estraggo dal forno lo stampo con l'impasto dentro sentendo un dolce profumo invadermi le narici.

<ora ti aiuto a mettere la glassa, poi tu vai a cambiarti che tra poco arrivano gli ospiti> entra mia madre sorridendomi e si avvicina, mettendo i capelli che le erano ricaduti dalla coda dietro all'orecchio; tengo lo sguardo fisso sul suo viso e posso notare, nel mentre mescola il contenuto di un piatto, la stanchezza che maschera continuando a fare di tutto per la famiglia. Stimo molto mia madre, è una donna forte e non da a vedere le sue debolezze.
La scanso leggermente, sorridendole <vai a cambiarti mamma, riposati un po', finisco io> indugia un po' prima di dirmi un leggero "grazie" per poi lasciare la cucina. Inizio a decorare la torta finché non vengo interrotta da mio fratello e mio padre che entrano nella stanza ridendo e scherzando, come se poco prima non fosse successo nulla.

<Dov'è la mamma?> chiede mio padre cercandola con lo sguardo, ma non trovandola mi punta gli occhi addosso notando la grande macchia che mi copre la guancia.
<È.. di sopra> abbasso lo sguardo e lui guarda duramente mio fratello, che in tutta risposta si offre di aiutarmi, "per farsi perdonare" dice. Ma non riuscendo a schiodarmi dalla mia arrabbiatura.

Tutto è finalmente pronto, così decido di andare a cambiarmi e lo stesso fa Aiden.
Entro in bagno e faccio una doccia; ora che sono più tranquilla i pensieri mi stanno tornando in uno ad uno e continuo a rimanere con tante domande in testa; il costante pensiero delle sue labbra poggiate sulle mie non mi lascia nemmeno quando finisco la doccia e mi maledico per questo.
Devo smetterla di farmi tante paranoie e godermi questa serata in compagnia di qualche strano amico di mio padre assieme a sua moglie e al figlio che mi hanno detto avere un paio di anni in più di me, non so chi sia ma la cosa mi sta mettendo parecchia curiosità.
Apro l'armadio e inizio a guardare ogni singolo vestito ma non riuscendo a trovarne nessuno che mi ispiri veramente. Qualcuno bussa alla porta ed io vado ad aprire non trovando nessuno dall'altra parte. Guardo a destra e a sinistra sentendo poi chiudere la porta della camera di Aiden, poi lo noto, un pacchetto con un grande fiocco rosso.

Pochi minuti fa hanno suonato il campanello e mia madre è andata ad aprire, lasciandomi sola al bagno a finire di piastrare i capelli. Il pacchetto regalo che si trovava davanti alla porta della mia camera conteneva un vestito stupendo, bianco con una striscia di perle all'inizio della gonna e che lasciava scoperti i fianchi. Appena ho visto Aiden gli sono saltata addosso ringraziandolo di quel gesto e perdonando quello che aveva fatto, facendomi però giurare che non l'avrebbe fatto mai più.

Immersa nei pensieri finisco di sistemarmi e mi dirigo verso le scale, scendendo. Dalla sala da pranzo arrivano diverse voci, tra le quali una già sentita prima, evidentemente sarà un noto amico di mio padre; odo una porta chiudersi alle mie spalle e girandomi, vedo mio fratello scendere dietro di me e lo aspetto, raggiungendo la stanza in cui si trovavano gli altri con lui.
Appena varco la porta della stanza, il telefono che tenevo tra le mani mi cade e rimango a bocca aperta; il ragazzo della corriera era appoggiato al mobile sistemato alla parete vicino alla porta e stava animatamente parlando con mia madre.
<Buonasera a tutti! -sorrido forzatamente- che sbadata che sono! -dico nervosa, raccogliendo quel che poco prima mi era caduto- vado a prendere una cosa che ho dimenticato in cucina, con permesso> gli ospiti mi guardano e sorridono e Riccardo punta il suo sguardo su di me, i miei mi guardano con faccia interrogativa, mio fratello in modo strano ed io lo invito a seguirmi, lui fa quello che gli ho chiesto; andando in cucina sento lo sguardo di quel dio greco appoggiato al mobile bruciare sulla mia schiena ma continuo a camminare accelerando pure il passo ed appena mio fratello chiude la porta della stanza alle sue spalle inizio a parlare.
<Lui è Riccardo, lui è il ragazzo per cui ho perso la testa> con la mano torturo il bordo del mio candido vestito e inizio a camminare avanti ed indietro con un ansia che prende il sopravvento su tutto.
<Elena, tranquilla> dice Aiden mettendosi di fronte a me e prendendomi per le spalle e non avendo una risposta pronta dice la cosa più banale che avrebbe potuto dire  <fai un respiro profondo e torniamo in sala da pranzo, tu.. fai finta che lui sia una persona normale>.

5 ottobreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora