15. Confusa, come un camaleonte in una vasca di smarties

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<Muoviti> grida forse un po' troppo forte Emma, che mi aspetta da qualche minuto fuori dal camerino.
È l'ultimo dell'anno e come sempre, io e la mia più cara amica ci siamo trovate all'ultimo momento senza un vestito per il ballo che sarebbe stato la sera stessa; il vestito che ho provato è veramente bello, un tubino rosso che arriva a metà coscia con delle righette nere nelle maniche che si aprono a campana, solo che è attillato, forse un po' troppo e non mi sento a mio agio.
Mi guardo allo specchio non molto convinta e credo non prenderò nulla e opterò per un semplice paio di jeans con una maglietta non molto elegante; <allora, ti vuoi muovere?> Emma sbuffa ed all'improvviso, perdendo la pazienza, apre la tenda e con essa si apre pure la sua bocca.
<Sei bellissima!> fa dei piccoli gridolini isterici e inizia a fantasticare su tutti i ragazzi che avrei fatto cadere ai miei piedi con un vestito così 'perfetto' secondo il suo parere.
<Ma non mi sento a mio agio -faccio una pausa e guardo verso la pancia- sono pure grossa> sbuffo ed un senso di tristezza per quest'ultima mia osservazione, quanto vorrei avere un fisico come quello di Emma!
<Senti, smettila perché non è vero. Sei una bellissima ragazza ed hai un fisico da far paura -continua con questa sua 'predica' andando a finire in discorsi che mi fanno tornare confusione dentro- poi ci sarà pure Riccardo, ed anche il tuo ammiratore segreto!> ed altri gridolini isterici escono dalla sua bocca facendo girare una commessa del negozio che dopo averci guardate con un espressione strana se ne va portando da un'altra parte del negozio qualche cliente che si era fermato a causa del casino che faceva la mia amica.
Non ho detto ad Emma del mio sospetto sul fatto che Riccardo sia il mio ammiratore segreto, e nemmeno glielo dirò perché non ne sono del tutto certa, forse sono solo varie mie paranoie.
< okay mi hai convinto> faccio un sospiro e alzo gli occhi al cielo prendendo il vestito che avevo tolto nel frattempo, andiamo verso la cassa ma noto un vestito stupendo e mi fermo.
<Emma -prendo il vestito tra le mani- provalo immediatamente!> la spingo con tutta la mia forza dentro al primo camerino che trovo, e dopo pochi minuti esce con l'abito addosso. Dirle che le sta di incanto è poco, è leggermente stretto nella vita e si apre a campana fino a metà coscia il color tenue le si abbina perfettamente alla pelle, farà un figurone davanti a tutti così.

Dopo aver insistito per un tempo indeterminabile andiamo alla cassa e paghiamo i due vestiti, uscendo poi dal negozio e dirigendoci verso casa sua, poco distante dal centro commerciale.
Era da parecchio tempo che non venivo qui, all'entrata sua madre mi stringe in un caloroso abbraccio, chiedendomi poi come stavo e come andava l'inizio delle superiori. Dopo un po' di tempo di chiacchierata salgo con Emma al piano superiore e decidiamo di fare videochiamata con Giorgia per prepararci tutte assieme.

***

Il sole è calato e ci stiamo dirigendo verso il luogo della festa; l'ansia che si sta creando dentro di me è sempre più grande e i tacchi che ho deciso di mettere non mi aiutano nello stare più tranquilla. Un rumore inizia a farsi strada tra le nostre orecchie e inizia ad aumentare man mano che ci avviciniamo alla palestra della scuola.
Un centinaio di macchine sono parcheggiate sul parcheggio davanti ad essa e diversi ragazzi iniziano ad entrare nella palestra. Alzo leggermente la manica del mio vestito per far vedere il più possibile quel braccialetto con il ciondolo incompleto in modo tale da trovare questo mio 'ammiratore segreto' anche se credo la risposta mi sia già giunta in mente, vista la temperatura parecchio bassa il mio polso si raggela non appena compio quel gesto e rabbrividisco leggermente.
Faccio un grande respiro e prendo per il polso Emma entrando nella palestra ed anche se è solo un'immaginazione, o almeno credo, mi sento tutti gli occhi addosso; un grande odore di alcool invade le mie narici e faccio una faccia disgustata al solo sentirlo, continuando poi a camminare verso il mio gruppo di amici.
Saluto tutti e poi sento il telefono vibrare, lo prendo sotto lo sguardo scrutatore di Emma e noto un messaggio da parte di Lorenzo.
"Sei bellissima" mi guardo attorno cercando lui tra la folla ma non notandolo da nessuna parte.
"Dove sei?" Domando a mia volta.
Due braccia mi cingono la vita da dietro e i suoi soffici capelli mi accarezzano la guancia facendomi sorridere; mi giro leggermente gli sorrido allontanandomi un po', non l'ho ancora perdonato dopo tutto quello che mi ha fatto e di sicuro non sarà semplice.
Giorgia mi si avvicina chiedendomi sottovoce se colui che mi ha appena abbracciato è il Lorenzo che mi ha fatto stare tanto male in questo ultimo periodo, le faccio un piccolo cenno con la testa annuendo e lei gli scocca un'occhiata omicida, lui notandola si allontana dal gruppo andando fuori a prendere una boccata d'aria.

Emma tossisce guardando alle mie spalle, così mi giro e noto, poco distante da noi Riccardo intento squadrarmi dalla testa ai piedi.
È veramente bello questa sera, indossa una camicia bianca semplicissima che fa intravedere i suoi bicipiti, una cravatta rossa da colore alla camicia e dei pantaloni neri che gli stanno di incanto.
I nostri sguardi si incastrano ed io non riesco più a muovere un muscolo, all'improvviso una voce stridula interrompe questo nostro contatto visivo e da poco distante arriva Ilaria, la sua migliore amica, appena mi nota mi lancia occhiata cattiva.
Io seriamente non la capisco, a lui non piace lei e lei continua imperterrita per la sua strada nonostante sappia che le cose non andranno mai come desidera ed immagina.
Si avvicina a passo svelto tenendo Riccardo per il polso <Tesorino, è bellissimo lo so, ma così me lo consumi> ridendo istericamente continua guardarmi male e poi butta le braccia al collo di Riccardo dandogli un bacio a stampo.
Non riuscendo a sopportare più questa situazione me ne vado, lasciando tutti mi amici che mi guardano non capendo più niente; vado verso il bancone dove danno da bere e chiedo al barista un bicchierino di vodka alla fragola. Lo ingoio in un sorso e ne chiedo subito un altro facendo lo stesso pure con questo.
<Ancora> la testa inizia a girarmi ma poco mi importa, mi sono stufata di stare male ed ho bisogno di svagarmi almeno per una sera.
<Se continui così starai male> il barista mi guarda preoccupato, io alzo le spalle e dopo avermi dato un altro bicchierino mi vieta di prenderne altri.
<Perché fai così?> si appoggia con i gomiti al bancone e mi guarda curioso.
<C'è un ragazzo -dico senza pensare- che mi piace, mi piace tanto> mi fermo, cosa sto dicendo? Non posso credere a quello che dico.
<Mi manda in confusione e in questo momento, non so cosa fare, mi piace tanto> parlo con una voce da bambina ed inizio a gesticolare parlando a raffica dicendo cose senza senso.
Il barista mi guarda ridendo, <meglio che tu torna dai tuoi amici, potrebbe succederti qualcosa di brutto se vai in giro in questo stato> gli sorrido e faccio un cenno con la testa, allontanandomi dal bancone ma andando verso l'esterno.

Lo sbalzo di temperatura che sento dall'interno all'esterno è notevole e rabbrividisco stringendomi nel cappotto che avevo portato con me.
Mi siedo in una panchina lì fuori ed inizio a guardare le macchine che passano per la strada iniziando a contarle ad alta voce.
<Una.. due.. quattro.. dieci!> rido non so per quale motivo finché non sento qualcuno sedersi al mio fianco; mi giro e riesco a riconoscere la sua faccia angelica nonostante sia poco illuminata dalle varie luci dei lampioni, e lui continua a guardare il punto in cui era rivolta la mia attenzione poco prima; la sua mascella è messa in risalto dal bianco della camicia ed inizio a sorridere come un ebete continuando a guardarlo.
Nota il mio grande interesse rivolto a lui e si gira guardandomi.
<Sai, da quando ti conosco sono in una confusione totale -un singhiozzo esce dalla mia bocca e sorride- mi sento come un camaleonte in una vasca di smarties, sai in che confusione si troverebbe poverino? Come farebbe a scegliere il colore per non farsi vedere?> mi rattristisco al sol pensiero e lui sorride mette la sua mano sopra alla mia.

5 ottobreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora