14. Non mi capiranno mai, come un pazzo che guarda la luna

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<Quindi tu mi stai dicendo che vi siete quasi baciati per due volte, -accavalla le gambe sistemandosi nel bordo del letto- che l'hai sentito entrare in camera tua e che ti ha dato un bacio a stampo mentre tu 'dormivi'? E me lo dici con tutta questa calma?!> Emma si alza dal letto iniziando a gesticolare e ad urlare istericamente come solo lei sa fare; era da tanto che non la vedevo e mi ha fatto molto piacere trovarla fuori dalla porta di casa mia il giorno di Natale. Con lei mi sento libera come con nessun altro e sono davvero contenta del fatto che potrò passare questa giornata assieme a lei.

<Si, ti ho detto questo> confermo sorridendo nervosamente, quello che è successo la sera prima è stato troppo strano ed irreale per essere vero eppure tutto quello che le ho raccontato è successo nella realtà.

<Non so come tu faccia a mantenere la calma -sospira- la tua crush ti ha baciata e tu reagisci così? Io, non ho parole -fa una lunga pausa- comunque, portando il pensiero da altre parti, oggi è Natale e non ti sei nemmeno degnata di scendere ad aprire i regali assieme alla tua famiglia, di cui ovviamente, faccio parte anch'io> con la mano inizia a toccarsi i capelli come se fosse una diva; dopo tutti questi discorsi che mi ha fatto da quando è entrata in casa mi ha decisamente rallegrato la giornata e mi ha fatto capire che mi era mancata davvero tanto.

<Dai, scendiamo> la prendo per il polso e la conduco fino in salotto al piano inferiore.
<Ciao Emma -mia madre le sorride, la considera come una seconda figlia ormai- Buon Natale!> si avvicina dandole un abbraccio ed iniziamo a parlare animatamente riguardo alle varie cose che avremmo fatto quel giorno.

<Ho promesso ad Elena che la porterò a pattinare sul ghiaccio, anche se contro la sua volontà ma ci andremo> sorride vittoriosa e le lancio uno sguardo annoiato, non voglio andare a pattinare, non che non mi piaccia ma non vado molto d'accordo con i pattini e l'equilibrio non è di sicuro uno dei miei migliori amici, di sicuro rischierò di fare qualche brutta figuraccia e poi, con la testa fra le nuvole non riuscirò di certo a cercare almeno di evitarle. Annuisco sbuffando e la guardo orgogliosa di quella sua vittoria, ovviamente me la farà pagare, ed ho già in mente il modo.

Aiden entra di corsa in salotto andandosi a sedere ai piedi dell'albero, in questo momento sembra un bambino di cinque anni <Buongiorno mio caro, sicuro di avere sedici anni?> rido e lui mi lancia un finto sguardo cattivo, guardo Emma e lui fa lo stesso arrossendo leggermente e lei pure scambiandosi poi, un leggero saluto, nel frattempo anche mio padre era arrivato nella stanza e guardava la scena divertito, lanciandosi sguardi d'intesa con mia madre, come se pensassero chissà quale evento passato. Tra Emma ed Aiden c'è qualcosa, ne sono certa, o almeno c'è un attrazione reciproca quindi decido di mettere in atto il mio piano.
<Oggi io ed Emma andiamo a pattinare, vieni vero?> guardo mio fratello che in tutta risposta annuisce euforico e vedo Emma fare un respiro profondo, forse dovuto all'ansia <Invito anche due mie amiche> accenno, scrivendo subito a Giorgia ed Iris invitandole, e ricevendo un si come risposta e sentendo Aiden dire che avrebbe invitato qualche suo amico.

<Ora però, ci sono tanti pacchetti regalo da scartare> Aiden sorride ed inizia a distribuire i vari pacchetti. Iniziamo ad aprirli uno ad uno e noto essercene qualcuno pure per Emma, questa cosa mi lascia particolarmente perplessa, dopo chiederò spiegazioni.

Noto un pacchetto bianco nascosto dietro all'albero e mi sporgo per prenderlo; il nastro rosso che lo avvolge forma un impeccabile fiocco sulla parte superiore della scatolina che provo ad agitare leggermente per cercare di intuire il suo contenuto; Emma mi guarda e mi fa cenno di seguirla, così, portando con me quella scatolina salgo al piano superiore.
<Ho trovato quel pacchetto fuori dalla porta di casa tua -fa una pausa ed un lungo respiro- assieme ad esso c'era una lettera, non l'ho letta, ho semplicemente visto che era per te e pensavo fosse più rassicurante per te aprirla solo in mia presenza e non con i tuoi genitori> mi guarda e mi incita a leggere la lettera che mi porge.

5 ottobreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora