Era sorto un nuovo nuovo giorno. Un nuovo giorno di scuola, una mattinata come tanti o almeno così sembrava..
Mi dovevo ancora abituare all'idea che fosse solo il secondo mese di scuola e non il quinto come era sempre stato in Inghilterra. Per il resto mi ero abituata all'Australia, a Sydney. Mi piaceva quella città, anche se odiavo le circostanze in cui ero finita lì. Avrei preferito esser lì per scelta mia, non per scelta di altri. Erano circa tre mesi che ero lì, in quella terra, lontana dalla mia Inghilterra. Fine febbraio. Era passato circa un mese dall'inizio della scuola, ma era andato veramente tutto solo male. Un mese passato nella penombra, cercando di mostrarmi sicura di me davanti a tutti, ma questo aveva solo fatto in modo che la gente non si avvicinasse a me, pensavano stessi bene come stavo. O forse semplicemente a tutti quei ragazzi, non interessava di me, semplice come opzione. Comunque quel giorno sarebbero iniziate tutte le attività vere e proprie della scuola.
MI preparai velocemente quella mattina, non ci tenevo ad arrivare tardi. Salutai mia madre che era al telefono come sempre e corsi via.
Arrivai a scuola anche c on un po' di anticipo, così sistemai accuratamente il mio armadietto e con i libri fra le braccia, mi avvicinai alla bacheca, quella grande dove venivano attaccate tutte le informazioni e le novità.
Guardai attentamente ogni foglio, ogni corso, ma nulla mi interessava. Erano tutte cose che non mi ispiravano per nulla. Poi il mio occhio cadde in basso a destra, su un foglio di un giallino chiaro.. "Band's war", c'era scritto sopra. C'erano già un paio di nomi di alcuni gruppi. "Sarebbe bello", pensai. Ma non potevo partecipare da sola e purtroppo non conoscevo quasi nessuno. Certo, avevo parlato a volte con alcune ragazze che facevan parte dei miei stessi gruppi, ma nulla di più. Forse non attiravo l'attenzione, forse nel vedermi le persone non provavano nulla, forse per loro vedermi o meno era la stessa cosa.
«Ehi, vuoi partecipare? Sarà divertente sfidare una band con una bella solista.» sentì dire alle mie spalle, così mi girai. Un ragazzo biondo, alto, con a seguito altri tre. Avrei potuto restar in silenzio, senza rispondere, eppure qualcosa mi spinse a parlare, a tenere il gioco. Non era poi male come idea. Iniziare a far amicizia non era mai male.
«Parteciperei, ma la sfida è fra band, non fra band e una solista.» risposi con un sorriso di circostanza, alzando le spalle. Di tutta risposta mi arrivarono quattro sguardi confusi. Eppure pensavo di esser stata abbastanza precisa con le spiegazioni.
«Non hai una band?» domandò uno dei quattro. Aveva i capelli verdi, molto originali direi, eppure nessuno sembrava notarlo, eccetto me.
«Esatto! La risposta è giusta.» risposi, con finto entusiasmo, forse un po' acidamente. I quattro ragazzi restarono in silenzio, guardandomi. Decisi di andare, ma la voce di uno dei quattro mi fermò.
«Ti va di parlare a pranzo? Prendi un tavolo con noi e scambiamo due chiacchiere. Se vuoi.» esclamò il biondo di prima. Sembrava un po' il "leader", quello più sicuro di se stesso. Ed effettivamente non sarebbe potuto esser diversamente, con il fisico che si ritrovava e il bel sorriso che al momento era incoronato da un piercing al lato delle labbra.
Gli altri tre ragazzi lo guardarono incuriositi, ma non dissero nulla. "Non avete mai visto un ragazzo che ci prova con una tizia strana di cui poi non si ricorderà nemmeno il nome?" pensai fra me e me, mentre scrutavo meglio anche gli altri due ragazzi, che al momento non avevano ancora parlato.
Uno dei due era alto, slanciato e dai capelli corvini. Al momento aveva un'espressione buffa stampata in viso e la cosa mi fece sorridere. L'altro stava un po' più in disparte, con i capelli castano chiaro che gli ricadevano sulla fronte, mentre teneva il cellulare fra le mani a cui parve molto interessato. Mi guardò un secondo o due e mi sorrise. Poi il suo sguardo si poggiò nuovamente sull'aggeggio che aveva fra le mani. "Mm, bel sorriso, mi piace" pensai, ancora.