Sesto capitolo-Un altro cambiamento.

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                            SESTO CAPITOLO-

                    UN ALTRO CAMBIAMENTO.

Arrivammo a scuola presto, infatti del resto dei ragazzi non c'era neanche l'ombra. 

«I ragazzi non ci sono, vogliamo approfittare?» mi domandò Ashton camminandomi accanto con le mani nelle tasche.

«Cosa?» domandai io confusa. 

«La questione di cambiare classe.» mi spiegò accennando un sorriso alla fine.

«Ah..va bene, ma aspetta. Come faccio? Insomma dovrei cambiare i corsi di ogni materia?.» gli dissi io, per poi aggiungere imbarazzata: «Ma che dovrei fare?».

«Ci pensa mr Irwin. Il livello è sempre quello. Fai bene a trovarti amici del tuo stesso livello in fatto di scuola, avrai quasi ogni materia con noi.» mi disse, prendendomi una mano e tirandomi dentro scuola. Sembravamo due deficienti, gli unici ragazzi nella scuola a quell'ora, fra l'altro a correre.

Ma poi lui si fermò e si girò dal mio lato e io non riuscendo a frenare in tempo, scontrai contro il suo petto, per poi scoppiare a ridere.

«Certo che noi ci scontriamo sempre.» dissi fra una risata e l'altra per poi scusarmi. 

Entrammo dentro la segreteria della scuola e Ashton parlò con le segretarie per circa cinque minuti, poi una delle donne dietro la scrivania mi diede il foglia da firmare in cui si parlava del cambiamento di classe. Le ridiedi il foglio e lei lo mise fra le varie carte scolastiche, mettendo in mostra le unghie curate che aveva. «Arrivederci.» dicemmo entrambi prima di uscire, poi io saltai letteralmente in braccio ad Ashton per ringraziarlo. «Accetto solo se ti siedi vicino a me.» disse serio.

«Come mai hai il posto libero accanto?» gli domandai mentre mi rimetteva giù. 

«Mm, lo stavo conservando per una persona speciale.» mumugnò, per poi aggiungere in fretta: «Andiamo direttamente lì, faremo una sorpresa ai ragazzi.» Mi sfiorò la mano e poi la prese, tirandomi verso l'aula in cui saremo dovuti stare. Mi fece sedere in uno dei banchi e lui si accomodò al mio fianco. 

«Adesso appena entreranno saranno tipo.. "Dianne, che cavolo ci fai tu qui?"» esclamò con voce stupida ed sbalordita. Io risi sonoramente e dopo qualche minuto successe proprio ciò che aveva previsto Ash. 

«Grazie al carissimo coglione di un Ashton, ora sono qui con voi in classe!» esclamai. Marty ne fu veramente molto contenta, tra l'altro si sedette avanti a noi con Michael e anche i ragazzi ne furono contenti, ma Ash mi guardò con una faccino triste. 

«Che ti prende?» gli chiesi. «Mi hai chiamato coglione.» si lamentò poggiando la testa sul banco bianco sporco. 

«Ma io scherzavo! Sei stato un genio ad avere questa idea!» esclamai per poi abbracciarlo e ridere come una sciocca.

«Irwin e la signorina nuova, potreste evitare effusioni in classe?» chiese la voce di una donna. Mi staccai da Ashton completamente rossa in viso per notare una donna sulla cinquantina tutta elegante, sedersi alla cattedra.

«Che figura di merda.» sussurrai sistemandosi sulla sedia per poi prendere i miei libri.

Eravamo in pausa pranzo, avevamo deciso di mangiare sul piccolo praticello fuori la scuola, così potevamo stare assieme senza avere tutte quelle teste di cazzo attorno. I ragazzi si erano offerti di andare a prendere il pranzo anche per me e Marty. 

«Che avete fatto ieri tu e Michael?» le domandai poggiandomi con la schiena sull'erba che era asciutta grazie al bel sole che c'era quel giorno.

«Mm..» ci pensò un po' su, poi disse un semplice: «nulla.»

«Certo e io ci credo. Guarda io non faccio "nulla" anche quando sono con mia madre, immagina un po'.» le dissi ridendo. 

«Si è fatto perdonare per il fatto che ieri non mi ha nominato nel messaggio.» mi spiegò per poi tossire alla fine.

«Mm, interessante. Come?» le domandai curiosa. Lei rimase in silenzio fissando il libro che aveva avanti anche senza leggerlo. «Martina. Dimmi subito che diavolo è successo.» le dissi alzandomi dal prato e sedendomi accanto a lei.

«Mi ha dato un bacio a stampo, niente di speciale.» sussurrò guardandosi attorno. 

«Ti sei rincoglionita?! Spiegami tutto.» le urlai entusiasmandomi. 

«Calmati.» mi disse ridendo, poi iniziò a raccontare: «Dopo aver scritto il mio messaggio, mi ha urlato che doveva farsi perdonare e si è letteralmente buttato addosso per abbracciarmi e baciarmi la guancia. O meglio, doveva baciarmi la guancia però insomma ci stavamo muovendo e ci siamo baciati a stampo..ma niente di speciale, ce per lui non sarà stato niente, si è subito alzato, anche se dopo mi ha abbracciato di nuovo.» raccontò, intristendosi sul finale.

«Che ne puoi sapere? Lui ti vuole un bene immenso e potrebbe star vivendo la tua stessa situazione.» le dissi mettendole un braccio su una spalla.

«Io non voglio innamorarmi di lui.» disse guardando verso il basso.

«Troppo tardi Marty, già è successo.» le dissi, per poi vedere i ragazzi in lontananza che arrivavano con i vassoi pieni di cibo.

«Credi veramente che io sia innamorata di Michael?» mi domandò Martina surrandomi e prendendomi per un braccio prima che potessi entrare in aula. Ash che mi era avanti mi guardò, ma io gli feci segno di iniziare a sedersi.

«Si, lo penso, anzi ne sono convinta.» le risposi gesticolando.

«E credi anche che io possa interessare a lui?» mi chiese ancora trovandosi in difficoltà.

«Si Marty. Ti guarda sempre con quello sguardo dolce, intenerito. Davvero, vi conosco da qualche settimana e notando gli sguardi che Michael ti dedica non sono riuscita neanche una volta a non pensare che volesse proteggerti da qualunque cosa. Come se tu fossi un gioiello, una pietra preziosa e lui fosse il proprietario che non vuole neanche far vedere il suo tesoro perchè si ingelosirebbe. Siete così fottutamente dolci da semplici amici e se vi metteste assieme, sareste la coppia più bella mai esistita su questo pianeta, lo penso veramente.» le spiegai muovendo ancora le mani, anche se lei non mi diede neanche il tempo di finire il mio pensiero, che mi abbraccio forte.

«Grazie Dì!» urlò baciandomi una guancia, per poi correre in classe saltellando e lasciandomi da sola davanti alla porta della classe come una stupida.

Entrai anche io in classe e mi sedetti accanto ad Ash che giocherellava con il cellulare.

«Che avete detto?» mi domandò non togliendo gli occhi dal cellulare.

«Nulla di importante. Che stai facendo?» lo liquidai velocemente per evitare domande.

«Un giochino.» mi rispose. Presi una penna e un quaderno e mentre scrivevo un paio di cose mi venne in mente la frase che mi aveva detto Ash quella mattina: "Stavo conservando il posto per una persona speciale" .

«Ash, pensi che io sia una persona speciale? Insomma, stamattina, tu..» balbettai io accanto a lui in difficoltà.

«Si, lo penso.» mi disse semplicemente, per poi sorridermi e stamparmi un bacio sulla guancia  sinistra.

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