Quarto capitolo- STOP, ALLARME INNAMORATI.

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                                              QUARTO CAPITOLO.-

                                    STOP, ALLARME INNAMORATI.

Da quella giornata passarono circa due settimane e la mia amicizia con i ragazzi e Marty diventava sempre più importante.

«Sei stata dolcissima difendendo Michael l'altro giorno.» dissi a Marty mentre tornavamo a casa da scuola. Eravamo passate davanti la biondina tutta tette e mi era saltata in mente la conversazione di vari giorni prima. Avevamo deciso di fare la strada a piedi, posare i libri di scuola e andare a fare un giro assieme. Da quanto avevo capito anche lei era a corto di amiche femmine, potevamo farci compagnia a vicenda.

«Non è questione di dolcezza. Ma non devono giudicare i miei amici, a maggior ragione Michael.» mi rispose decisa e anche un po' irritata per prima.

«Sopratutto Michael? Solo perchè è il tuo migliore amico o c'è altro?» gli domandai guardandola con un piccolo sorriso sulle labbra. Lei non mi rispose, ma mi guardò.

«Non voglio farmi gli affari tuoi, era una semplice curiosità, se non vuoi rispondere non fa niente.» le dissi per essere precisa, potevo capire che non me lo volesse dire. Camminammo lungo la larga strada, ed eravamo arrivati fuori casa mia. Finestre e persiane chiuse, come al solito mia madre non c'era, ma non era una novità.

«Non è per te, solo non so neanche io cosa provo per lui.» mi sussurrò mentre stavo girando le chiavi nella serratura. «Io ti dico solo che lo guardi con gli occhi a cuoricino e quando sei con lui, esprimi tanta felicità e serenità.» le dissi sincermente, per poi entrare in casa, posare la borsa sul mio letto e cambiare la canotta scura con una canotta rossa fuoco. Diciamo che io sopravvivevo con canotte e jeans, non usavo altro, anche perchè non ne avevo l'occasione. Uscì dalla mia stanza con una borsa piccola per mettere giusto le chiavi, il cellulare e il portafoglio. Marty era al centro del salotto guardandosi attorno curiosa. «è carina questa casa.» esclamò girandosi attorno. 

«Se vuoi sederti fa pure, vuoi da bere?» le domanda. Lei fece "no" con la testa e continuò a guardarsi attorno. «Andiamo?» le domandai e lei annuì. Uscimmo da casa e andammo a pranzare.

«Messaggi con Michael?» domandai a Marty mentre eravamo al tavolo ad aspettare il nostro cibo. Lei annuì con un sorriso.

«Si nota. Hai un faccino innamorato.» le dissi vedendo il menù, anche se avevamo già ordinato.

«Non sono innamorata.» disse, per poi aggiungere «credo.».

«Lo sapevo!» urlai, facendo girare un paio di persone. Lei abbassò il capo in difficoltà.

«Scusa. Sta tranquilla, non lo dirò a nessuno.» le dissi per poi alzarmi e abbracciarla, poi ritornai a sedermi dall' altra parte del tavolo.

«E tu?» mi chiese masticando, dopo che i nostri ordini furono arrivati.

«E io, cosa?» gli domandai a mia volta mangiando anche io.

«Con Ash.» mi rispose lei, mentre io stavo quasi per affogarmi con un pezzo di cibo. Lei rise più volte e io la guardai male. «Non c'è niente con Ash! Lo conosco da poco.» esclamai io.

«Non centra niente, una persona ti può anche colpire dal primo secondo e comunque sommariamente non lo conosci da così poco.» disse lei facendo la finta filosofica. «Non mi piace. Ce è simpatico, è un bel ragazzo, ha un bel sorriso.» dissi io fra una cosa è l'altra mentre mangiavo.

«Sono più credibile io.» esclamò per poi ridere. Io iniziai a balbettare in difficoltà. Lui non mi piaceva, o meglio, lo conoscevo troppo poco per poterlo dire. Rise di nuovo e io continuai a mangiare, poi mi girai verso l'entrata del locale. Chi potevano essere? Michael..e Ashton. Iniziai a tossire rumorosamente, forse mi stavo affogando di nuovo. Ma così attirai solo l'attenzione di almeno la metà del locale e anche quella dei ragazzi che si avvicinarono a noi.

«Gliel'hai detto tu che eravamo qua?» chiesi a Marty che salutava i ragazzi con la mano.

«Io avevo detto solo che mangiavamo fuori casa.» mi rispose facendo spallucce.

I ragazzi ci si avvicinarono e Michael si sedette ovviamente vicino a Marty che lo fissò sorridendo dolcemente e l'unico posto per far sedere "Mr bel sorriso" era accanto a me. Così si sedette accanto a me e dopo la conversazione con Marty, era veramente imbarazzante. 

«Ma che ti era preso prima? Hai tossito veramente forte.» mi disse dopo essersi seduto e aver preso il menù fra le mani. Lo guardai un paio di secondi, poi rispose Marty al mio posto.

«Si stava affogando, povera piccola.» disse con fare melodrammatico per poi ridere.

«Non mi prendere in giro!» esclamai io facendo la finta infastidita. «è colpa tua, perchè hai detto che..quella cosa.» dissi fermandomi in tempo, per fortuna.

«Che le hai detto?» domandò Michael curioso. Ecco, quella era l'ora che avrei preferito sprofondare. Io balbettai, mentre lei rispose semplicemente: «Niente d'importante.» e si poggiò con la testa sulla spalla del ragazzo dai capelli verdi.

Tornai a casa davvero felice, tutta sorridente, al settimo cielo potrei dire. Ma poi entrai in cucina. Vuota, come al solito. Un piccolo fogliettino al centro del tavolo. -Stasera non ci sono, preparati qualcosa per cena ;) - Mamma. Sospirai rumorosamente e presi la prima cosa che mi arrivò fra le mani. Un bicchiere che pochi secondi dopo si frantumò sul pavimento pulito. Quella donna mi irritava tanto, era così da circa due o tre anni, prima era diverso. Ma da quanto aveva lasciato mio padre, cosa che non avevo mai accettato, nonostante anche lui fosse stato stronzo, era finito il nostro bel rapporto. Ormai a me non si interessava, pensava sempre al suo stupido fidanzato e alle sue amiche, ovvero tre donne quarantenni mezze matte che sapevano solo spendere i soldi a destra e a manca. E lei faceva lo stesso, anche se per fortuna quei soldi erano del fidanzato. Mio padre non lo sentivo da quando eravamo partiti per Sydney. Solo l'idea che mi avesse permesso di partire da Londra fino a Sydney, mi irratava, pensavo mi avrebbe trattenuto con se, invece no.Feci un panino molto semplice, presi una bottiglia di coca cola e salii in camera mia, lasciando quel bicchiere lì a terra. Mi sedetti sul letto e presi il telefono.

Calum: Dove siete fini tutti oggi?! Siamo rimasti solo io e Luke come dei deficienti..

Luke: Cal, parla per te, io non sono deficiente.

Marty:Mm..mm.. ho dei dubbi.

Ne approfittai e decidi di rispondere anche io, per tirarmi su il morale.

Io: Condivido! Tenetemi compagnia, mi annoio a morte qui da sola. :(

Calum: Gli umpa lumpa ti hanno abbandonato? :c

Io:Si :( 

Michael: Gli umpa lumpa sono venuti a casa mia a fare una festa :) Volete venire? 

Marty: Green, ci sono anche io, uff, tienimi partecipe :C

Io: Verrei volentieri, almeno non mi ubriacherei con la coca cola.

Ashton: Anche io voglio ubriacarmi con la coca cola :3

Io: Vieni qua, c'è spazio.

Marty: Diii, che ti prende? 

Io: Nulla..sono semplicemente sola come un cane, anzi il cane dei vicini rispetto a me sta facendo un party nella cuccia.

Ashton: Non è vero, non si sente la musica. Sono sotto casa, apri. 

Lessi l'ultimo messaggio e sorrisi come una cretina, poi guardai fuori dalla finestra di camera mia. Lui era al centro del mio giardino a guardarsi attorno.

Io corsi giù e gli aprii la porta. Nessuno aveva mai fatto nulla del genere per me.

«Che ci fai tu qua? Stiamo messaggiando da neanche cinque minuti, se avessi pur volato non saresti arrivato qua in così poco tempo.» esclamai parlando velocemente.

«Ero ad un paio di isolati da qua, eravamo ad un compleanno di un' amica di mia madre, una noia mortale. Avevo pensato che almeno venendo qua avrei fatto una buona azione.» disse con un sorrisino.

«Sicuramente, entra e ubriachiamoci con la coca cola.» urlai io entrando in casa e facendo entrare anche lui. 

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