«Sentite me ne vado, si me ne devo andare, io svengo.» dissi con fare melodrammatico mentre mancava poco alla nostra seconda sfida nella "guerra fra band". Ashton teneva un braccio attorno al mio bacino, mentre io continuavo a muovermi nervosamente.
«Se ti fa calmare posso baciarti di nuovo.» mi sussurrò all'orecchio, sfiorandomi un fianco con una mano.
«Oh, con piacere Irwin.» gli risposi girandomi dal suo lato e schiacciando il mio corpo contro il suo.
Avevamo iniziato la nostra "relazione" nel migliore dei modi. Niente "ti amo" affrettati, solo baci, forse effusioni di troppo, ma nient'altro. Già lo stare con lui, abbracciarlo, baciarlo, mi rendeva felice. Anzi, felice era riduttivo anche. Avevo bisogno di ogni parola dolce, ogni complimento, ogni bacio. Ne avevo tanto bisogno perchè era da troppo che non ne ricevevo e nella mia vita non poteva mancare l'amore, era una di quelle cose che mi facevano stare bene. Perchè secondo me svegliarsi e sapere che qualcuno è lì, pronto per te, è la migliore cosa.
«Guarda Fred tutto muscoli ci sta guardando, anche il suo amico del bar, mi stanno sfidando con gli occhi eh.» esclamò cercando di fare uno sguardo di sfida, non riuscendoci. Scoppiai a ridere facendo girare i miei amici e anche un altro paio di persone là attorno. Sapevo lo facesse apposta, mi stava facendo distrarre per non farmi venire l'ansia.
«Guarda se continui a guardarli così scapperanno per la troppa paura. Ma tu sei troppo un cucciolo adorabile di panda, dai!» esclamai io spostandogli una ciocca di capelli.
«Si ma per le persone che voglio io posso diventare un killer, sai?» mi disse sfiorandomi le labbra con le sue.
«Mm, fammi sentire e chi farebbe parte di queste persone?» domandai poggiandogli le braccia attorno al collo.
«Tipo..mm.» fece finta di pensarci, per poi sussurrarmi: «Tu.». Mi stampò un bacio sulle labbra, poi venimmo interrotti dai ragazzi che ci dicevano di salire sul palco. E l'ansia mi colpì nuovamente, diciamo che non sarei mai potuta diventare una cantante famosa proprio per questo motivo, anche se forse diventare famosa non era uno dei miei sogni. O forse si. Insomma se era destino lo sarei diventata.
Anche la seconda sfida andò benissimo, eravamo tutti entusiasti o almeno i ragazzi, mi ci volle un po' prima di calmarmi, ma poi ci riuscii. Sta volta Calum e Ashton avevano cantato e avevano dato prova della loro bravura. La voce di Ashton mi lasciò davvero incantata. L'avevo già sentito cantare, ma quell volta fu diverso, forse perchè si sentiva davvero solo lui, il resto della stanza era al silenzio e ammettiamolo, il motivo maggiore erano i miei sentimenti verso di lui. Appena scendemmo dal palco non potei far a meno di correre fra le braccia di Ash, non che prima di iniziare la sfida non ci fossi stata.
«Hai una voce meravigliosa.» gli sussurrai ad un orecchio, mentre le sue dita sfioravano la mia schiena. Lui sorrise e mi baciò, poi ci staccammo per dedicarci ai nostri amici.
«Ragazzi, ho un buon presentimento!» esclamò Marty battendo le mani contenta.
«Ma tu sei di parte, insomma vuoi bene a tutti noi, perciò lo dici.» borbottò Calum camminando nervosamente.
«Chi ha detto che voglio bene a tutti voi? Io amo solo il mio Michael!» esclamò saltando in braccio al suo ragazzo e passandogli una mano fra i capelli verdi.
«Mi sento profondamente offesa! Ti toglierò dal mio testamento per quando morirò.. e a dire che avresti potuto ricevere un mio paio di mutande!» esclamai io spostandomi una ciocca di capelli dal viso e facendo la finta offesa.
«Nooo, volevo le tue mutande verdi con i fiorellini bianchi.» urlò lei, facendo ridere il nostro gruppo e attirando anche gli sguardi di alcuni ragazzi attorno a noi.
«Non spoilerare le mutande ad Ashton.» disse Michael, ricevendo un mio piccolo pugno sul braccio. Quella conversazione era decisamente molto stramba, ma pensando a come eravamo noi, ci stava.
«Ragazzi, adesso annunceremo coloro che passano questa sfida.» annunciò un professore snello e dai tanti capelli, a detta di molti erano una parrucca, salendo sul palchetto dell'auditorium.
«Dicci buonafortuna, Marty.» dissi io giochicchiando con le mie stesse mani.
«Buonafortuna Marty.» esclamò lei, facendo ridere Michael e ricevendo un'occhiataccia da parte mia. Noi e gli altri gruppi in gara salimmo ordinatamente sul palco, mentre io mi tenevo stretta al braccio di Ashton e anche a quello di Luke che era al mio fianco in silenzio. Quando era in ansia per qualcosa, lui rimaneva in silenzio, muovendo freneticamente la gamba sinistra. L'avevo notato anche durante la sfida precedente.
«Ehy Lu, tranquillo.» gli sussurrai poggiandogli una mano sulla spalla coperta dalla manica della tshirt scura che indossava. «Insomma, forse non sono la persona più adatta a tranquillizarti, però provaci.» aggiunsi.
Luke era il più piccino di noi e nonostante si mostrasse forte e sicuro di se stesso con gli altri, con noi amici era diverso. Infondo era la stessa cosa che avevo sempre fatto anche io. Lui mi sorrise, giochicchiando con il piercing che gli incorniciava il bel sorriso. Io poggiai la testa sulla spalla di Ashton, che mi strinse a se. Nuovi attimi di ansia si impossessarono di tutti e cinque noi, finchè il nostro nome non venne chiamato fra i "passati". Ci liberammo in un urlo e in un bell'abbraccio di gruppo a cui si unì anche Marty, che correndo era arrivata da noi.
Quella sera festeggiammo tutti in un piccolo locale nella periferia della città. Era carino e abbastanza accogliente o almeno per una serata come quella andava bene. Festeggiavamo l'inizio delle vacanze e anche il nostro passaggio alla fase successiva della guerra fra band, anche se sapevo che ognuno di noi già pensava alla terza sfida, che avremo dovuto passare assolutamente, poichè se fosse successo avremo avuto l'opportunità di suonare al ballo di fine anno. Tutti noi buttammo giù almeno un bicchierino, anche se per fortuna il mio ragazzo, si contenne, per poterci portare tutti a casa sani e salvi, che grande eroe.«Allora buonanotte.» mi sussurrò per poi stamparmi un bacio sotto l'arco della mia entrata di casa.
«Buonanotte.» gli risposi, sorridendo dopo avergli stampato un altro bacio. Lui percorse il vialetto di casa mia, ma prima che arrivasse all'auto, lo chiamai nuovamente.
«Resti qui con me?» gli domandai, mordendomi leggermente il labbro inferiore. Lui accettò senza troppe storie e cercando di non svegliare mia madre, ci ritrovammo entrambi in camera mia, per poi sprofondare nel mio bel letto comodo, dopo vari baci, alcuni forse anche troppo "focosi."SPAZIO AUTRICE.
Penso che questo sia il primo spazio autrice che lascio, giusto? Dopo una settimana di vacanza, sono tornata a casa con l'intenzione di continuare questa fanfic a cui mi sono affezionata tantissimo e noto con piacere che anche voi l'avete fatto. Non potete immaginare quanto questo mi renda felice, voglio ringraziare ognuna di voi. Se avete domande di qualunque tipo, potete lasciarle fra i commenti o anche per messaggio privato. E se vi fa piacere, potrei lasciare un piccolo spazio autrice sotto ogni capitolo, così per conoscerci meglio. Un bacione forte a tutti/e voi!