Quattordicesimo capitolo.- Chiusi, insieme? Davvero?

1.7K 101 5
                                    

«Oh, il mio lavoro è finito. Staccatevi per respirare ogni tanto, non fate cose vietate ai minori di 18 nel camerino e..e ci vediamo a scuola, ora vado dal mio Mikey!» esclamò Marty passandoci accanto e prendendo la sua borsa.
«Se andrai dal tuo Mikey magari non saremo noi a fare cose vietate ai minori.» esclamai io staccandomi dalle labbra di Ashton e prendendo in giro lei.
«Per chi ci hai preso, pft.» rispose lei guardandosi attorno.
«Per degli adolescenti dagli ormoni in subuglio.» dissi io in una risata. Lei mi diede un leggero buffetto e poi ci salutò per poi andarsene e lasciarci lì fuori ai camerini. Le braccia di Ashton erano poggiate lungo i miei fianchi coperti ancora dal tessuto blu. Eravamo rimasti solo io e lui lì, diciamo che la scelta di questo fottuto abito ci aveva rubato tutto il pomeriggio e ormai fuori era calato il buio.
«Potresti anche spiegarmi meglio la frase di prima, magari.» gli consigliai mentre lui mi poggiava ad uno dei muri del camerino abbracciandomi.
«Oh sai che è il camerino delle donne?» aggiunsi poggiandogli le braccia dietro il collo. Era così bello averlo così vicino a me dopo esser stati così distanti per tutto quel tempo, senza dedicargli neanche uno sguardo.
«Tanto non c'è più nessuno.» commentò stampandomi un bacio all'angolo della bocca.
«Comunque semplicemente nessuna ragazza mi ha messo così in difficoltà ad ammettere che provassi qualcosa per loro. Se ti ricorid la nostra conversazione ti dissi che non avrei mai avuto difficoltà ad ammettere i miei sentimenti e proprio tu mi hai fatto capire il contrario.» mi sussurrò sfiorandomi il fianco con la mano sinistra e la guancia con quella destra.
«E cosa provi per me piccolo Irwin?» gli domandai sorridendo con la lingua fra i denti.
«Non si è capito piccola? Tanto tanto amore, per esempio.» esclamò urlando. 
Ecco che il mio cuore era scoppiato, sicuramente. Era scoppiato per la troppa felicità, me lo sentivo.
«Amore? Se è amore è ricambiato.» sussurrai, mentre lui poggiava di nuovo le sue labbra sulle mie.

«Ci siamo intrattenuti molto..oddio, aspetta. Ashton perchè le luci sono spente? Perchè sono accese solo quelle d'emergenza? Oh cazzo ci hanno chiusi dentro.» mi allarmai immediatamente, urlando a destra e sinistra. Ero completamente in ansia, sapere di non potermene andare da un posto mi faceva questa reazione.
«Ehy, calma, sta tranquilla.» mi rassicurò lui accarezzandomi una mano. 
«E ora che facciamo? Come ce ne andiamo? Non possiamo, oddio.» continuai allarmandomi ancora. Lui ridacchiò e io lo guardai male. Stavo andando in escandescenza e lui rideva..anche se la sua risata era bellissima. Mi prese la faccia con le sue due grandi mani e esclamò a poco dal mio viso:  «Ora chiamo uno dei ragazzi e ci facciamo venire a prendere.» Io annuì, con lo sguardo sulle sue labbra. Non riuscivo a farne a meno. Cercò di prendere il telefono dalla tasca del suo jeans e intanto gli stampai un altro bacio. Lui mi sorrise, poi prese il telefono con una mano. Gli stavo per stampare un altro bacio, ma venni fermata dalla sua voce che esclamava:  «Non c'è campo.»
 «Cosa?!» sbottai io, facendomi prendere nuovamente dall'ansia. «Vuol dire che siamo bloccati qui e non possiamo andarcene? Vuoi dire che rimarremo chiusi qui tutta la vita e dovremo cibarci delle caramelle che sono nella mia borsa?» domandai senza prendere neanche fiato fra una parola e l'altra.
«Uh, mi dai una caramella?» mi domandò semplicemente. Io stavo avendo una crisi isterica.
«Calmati Di. Rimarremo qua dentro fino a domani mattina.» mi disse tranquillamente sedendosi a terra con la schiena poggiata al muro. Io mi misi al suo fianco, cercando di rimanere tranquilla, ma non ci riuscì tanto tempo.
«E se finisce l'ossigeno? Io non voglio morire. Io devo sposarmi, comprare una villa, comprar un cane, un pony, una giraffa e un delfino. Poi devo avere almeno due figli, non posso morire qui. Il mondo ha bisogno di me!» esclamai parlando a macchinetta. Lui rise e mi guardò. Io rimasi un po' accigliata.
«Hai le idee chiare insomma, tranquilla non moriremo.» esclamò positivo e poggiandomi un braccio attorno alle spalle. Tutta quella vicinanza mi faceva stare così bene. Infatti pian piano riuscivo anche a tranquillizzarmi.

«Posso farti una domanda?» mi chiese ad un certo punto. Eravamo ancora lì, poggiati al muro, io con la testa sulla sua spalla e con la mia mano nella sua.
«L'hai appena fatto..comunque, certo.» gli risposi guardando un secondo verso il suo viso, per poi poggiare di nuovo la guancia sulla sua spalla.
«Se ti chiedessi di diventare la mia ragazza, che mi risponderesti?» domandò lentamente.
Alzai la faccia dalla sua spalla e lo guardai, accennando un sorriso, per poi mettermi di fronte al suo viso.
«Non credo di aver sentito bene.» mumugnai ironica.
«Peccato, non ripeto. è stato difficile dirlo anche una volta.» disse guardandomi contento.
«Peccato davvero, comunque Si.» sussurrai a mia volta, baciandolo.
Non poteva neanche immaginare quanto mi avesse reso contenta con quella frase, non poteva immaginare quanto il mio cuore stesse battendo forte. Non poteva immaginare quanto avessi immaginato quel momento e non poteva immaginare che avrei voluto mostrargli tutta la mia felicità sorridendo fino ad avere i dolori alla mascella.
Marty aveva ragione. La mia cara Martina aveva centrato tutto fin dal primo momento e in quel mmento avrei tanto voluto dirglielo. Ma non potevo perchè non c'era la linea telefonica e soprattutto perchè mi avrebbe ammazzato. Diciamo che mentre io e Ashton eravamo rinchiusi dentro un fottuto negozio, lei era impegnata con il suo caro Michael. E menomale che aveva raccomandato a noi di non far nulla. Ma infondo era normale e mi faceva piacere per loro. Quei due assieme erano sempre così felici. Io sentivo che avrebbero potuto passare tutta la vita assieme e se avevo ragione, come ne aveva avuto Marty sui sentimenti miei e di Ash, lei aveva il marito assicurato.
Di solito i ragazzi di 18, 19, 20 anni, non pensavano poi spesso a ciò che sarebbe potuto accadere dopo quei sette o otto anni, o almeeno questa era la mia impressione. Ma a me capitava diversamente. Pensavo sempre al futuro e a ciò che mi avrebbe riservato. Ma pensandoci avrei potuto semplicemente godermi il presente, con Ashton accanto.

GUERRA FRA BAND. |5sos fan fiction|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora