Ventitreesimo capitolo.

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Riuscii a trovare piccoli sassolini fra l'erba e uno dopo l'altro, li lanciai alla finestra del mio amico. Certo, almeno un paio di volte sbagliai la mira, ma alcuni di questi riuscirono a colpire la finestra. Alcuni li rilanciai più volte. Ma alla fine fu efficace, perchè la finestra si aprii e io rischiai di colpire Luke, che era già infastidito di suo.
«Che ci fai qui?» domandò senza far trasparire nessun' emozione.
«Sono venuta qui per parlare con te.» gli risposi tenendo lo sguardo fermo su di lui.
«Non ho voglia di parlare.» biascicò, per poi sparire nuovamente dietro la tenda blu, lasciando sta volta però la finestra aperta. Fottuto Hemmings. 
«Luke!» urlai più e più volte, ma il biondo pareva non sentirmi, o meglio, se ne fregava. 
Dovevo risolvere, e quindi mi venne l'idea probabilmente più strana e cretina dell'intero mondo, arrampicarmi al muro, stile spiderman e arrivare alla finestra del mio amico. Nel film romantici di solito era il ragazzo ad arrampicarsi, ma particolari. Presi una delle sedie accanto al tavolino di vimini, giusto per iniziarmi a dare un po' di altezza e ci salii sopra.
«Luke, te lo giuro se cado e muoio, entrerò in ogni tuo sogno e ti spaventerò.» urlai per farmi sentire.
«Cazzo, sai pure che ho paura dell'altezza.» aggiunsi. Sali con entrambi i piedi sul bordo di una delle finestre del piano di sotto, e poi misi le mani su una sporgenza del muro che era lì per decoro. Siano benedetti i decori, pensai.
«Luke, porca troia affacciati.» mi lamentai, mentre cercavo di darmi una spinta a sufficienza per salire un po' più su. Intanto speravo che nessuno mi avesse notato o mi avrebbe preso anche per una ladra cretina. Continuai a dire cose senza senso, mentre per fortuna ero riuscita a salire ancora un po' più su e mi mancava poco per arrivare alla finestra di Luke.
«La smetti di parla..oh porca troia, che stai combinando?!» sbottò Luke comparendo di nuovo da dietro le tende blu.
«Voglio parlare con te e se tu non vuoi venire da me, vengo io da te.» sbottai urlando.
«Tu sei matta.» esclamò, porgendomi la mano, facendomi finalmente entrare dalla sua finestra.
Mi pulii i pantaloni con le mani, e mi buttai letteralmente fra le sue braccia, anche se lui non ricambiò.
«Senti Luke, tu mi devi perdonare. Io non sapevo veramente cosa stessi dicendo.» iniziai. Lui mi guardò, espirando rumorosamente e guardando verso il basso.
«Guardami. Seriamente credi che potrei pensare determinate cose di te?» gli chiesi. Restò in silenzio un paio di secondi, poi finalmente aprì la bocca. «Ah, questo devi saperlo tu.»
«E io lo so. Non lo penserai mai neanche lontanamente.» gli rivelai. Restò nuovamente in silenzio, poi parlò ancora: «Si dice che le persone ubriache dicano ciò che pensano. Perchè sai, da ubriachi non si ha paura di ferire l'altra persona. Beh, tu mi hai ferito, anche se non te ne rendevi conto.» biascicò, non guardandomi negli occhi.
«Luke.» lo richiamai, spostando il suo viso in modo che mi guardasse negli occhi.
«Non direi, anzi, non penserei mai questo di te. Sei uno dei migliori amici che io abbia mai avuto, anzi, il migliore. Luke..» dissi prendendo spesso fiato.
«Per me sei speciale Dianne, per me sei stata speciale fin dall'inizio, perciò convinsi i ragazzi a pensare di farti unire a noi. Ma ieri..ieri mi hai distrutto.» sussurrò con difficoltà.
«Luke ti prego. Lo so, sono stata una stronza, ma non sapevo che dicessi. Guardami, mi hai visto scalare la facciata di casa tua, e sai che ho paura dell'altezza. Non l'avrei mai fatto se pensassi ciò che ho detto. Ho anche litigato con Ash, perchè volevo prima parlare con te e poi fare il resto. Lui voleva che gli spiegassi cosa mi fosse capitato ieri per reagire così male ed ubriacarmi, ma io volevo prima risolvere con te. Ti prego, perdonami.» dissi tutto d'un fiato, per non perdere il filo del discorso. MI guardò, poi abbassò lo sguardo, e io insieme a lui. Abbassai lo sguardo e decisi che forse dovevo solo andarmene, per soffrire di meno magari. No, forse no. A volte si pensa che non vedendo la persona per cui soffri, si soffra di meno, ma è una cazzata, perchè io avrei sofferto anche se non l'avessi visto più. Restai lì, a sguardo basso, finchè una piccola lacrima non mi solcò il viso. Chiusi gli occhi e mi girai di spalle, non volevo che Luke mi vedesse piangere per lui.
Ero lì, inerme, finchè non sentii il respiro di qualcuno sul collo. Sentii il suo respiro vicino e le sue braccia avvolgermi, finalmente. Mi strinse forte, mentre io mi rigiravo verso di lui e lo stringevo a mia volta. Volevo solo che mi perdonasse e con quell'abbraccio, mi sentivo già completamente rigenerata, perchè se mi avesse odiato, non mi avrebbe abbracciato. Sapeva, quanto contassero per me, gli abbracci. L'abbraccio per me, non è soltanto contatto fisico, ma è molto di più. Con un abbraccio, si possono ritrovare sentimenti, emozioni. E a volte, in un abbraccio, si può ritrovare anche casa.
«Luke, mi hai perdonato?» chiesi con un filo di voce, con la voce strozzata dal pianto.
«Si, però adesso non piangere, okay?» mi pregò sta volta lui.
«Va bene, la smetto.» dissi più che a me, che a lui. Mi asciugai le lacrime scure con il dorso della mano e accennai un sorriso. 
«Ora vai a far riprendere quella primadonna di Ashton.» mi disse scherzando.
«Ci proverò.» gli risposi, finalmente sorridendo per davvero. 
«Ti basterà dargli un bel bacetto, o magari qualcos'altro, non si sa mai.» aggiunse ridendo.
«Luke!» esclamai dandogli un leggero schiaffo sul braccio. Lo abbracciai nuovamente, poi decisi di andarmene davvero, chissà che stava facendo il mio ragazzo.
«Scendi per la finestra o per le scale?» mi domandò Luke prima che me ne andassi.
«Penso che prenderò le scale, anche se poi dovremo spiegare a tua madre come sono salita.» gli dissi aprendo la porta di camera sua. 
«L'avvisero che dobbiamo chiudere le finestre la notte perchè saresti un' agile ladra.» disse scherzando ancora. Era bello che fosse di nuovo di buon umore.
«Agile, si. Come una novantenne.» dissi.

SPAZIO AUTRICE.
Penso che questo sia un capitolo alquanto "sentimentale".. ho aspettato un po' per pubblicarlo nonostante l'avessi pronto da qualche giorno, solo perchè sono un po' bloccata nel continuo. Mi spiego meglio: non è un periodo proprio felice e spensierato per me questo e allora mi blocco comletamente nella scrittura, mi spiace davvero. Spero vi piaccia comunque <3 

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