5.Capelli lilla

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《Questo!》indico il colore sul catalogo. Dopo dieci minuti buoni, finalmente ho deciso come tingere i miei capelli.
《Sicura?》chiede la parrucchiera ed io annuisco convinta《Ok, perfetto allora. Vado a preparare l'occorrente e arrivo subito da te Amanda.》mi sorride.
Dopo qualche minuto la ragazza torna con un carrello pieno di materiale e comincia a tingermi i capelli, chiacchierando con me.
《Come mai questo cambio di colore?》mi guarda allo specchio《È finita con il fidanzato?》
《No, nulla del genere.》sorrido《Avevo solo voglia di cambiare.》faccio spallucce.
《Solitamente quando le ragazze vengono qui e si tingono i capelli o cambiano completamente acconciatura è perché soffrono per amore.》speiga《Ma sono felice che non sia il tuo caso.》con incredibile velocità e precisione, la parrucchiera tinge ciocche dei miei capelli del colore scelto.
《In parte, forse, la voglia di cambiare è legata all'amore.》ammetto prima di tutto a me stessa《Ma non soffro per quel amore.》soffro perché non mi ricordo nulla di quel sicuramente bellissimo amore《Non più ormai.》aggiungo, per far intendere che ci sono passata sopra.

☆☆☆☆

Mi guardo allo specchio e sorrido.
《Sono favolosi!》gioisco guardando i miei capelli lilla《Non sembro quasi io...》
《Devo dire che ti dona molto questo colore. Hai occhio.》me li sistema《Posso fare altro per te?》
《No, grazie infinite.》mi alzo dalla sedia, prendo la borsa e le lascio una mancia per il lavoro strepitoso, per poi andare a pagare per tutte e quattro.
《Wow!》le ragazze mi guardano a bocca aperta non appena esco dal parrucchiere.
《Vi piacciono?》
《Sei un incanto!》dice la mia migliore amica abbracciandomi.
《E tu stai benissimo con i capelli corti.》prendo le chiavi dalla borsa.
《Dobbiamo farti fare un'entrata da star con questi capelli.》Kelly me li sfiora delicatamente, quasi avesse paura di rovinarli.
《Caleb rimarrà sicuramente a bocca aperta quando ti vedrà.》dice Felicia.
《E poi mi chiederà cosa mi sono fumata, ne sono più che sicura.》parto verso casa《Già mi ha dato della folle per il viaggio in macchina...》
《Perché è stato folle!》esclamano in coro le mie amiche.
《Ma neanche tanto...》sdrammatizzo ma le ragazze mi fissano con un sopracciglio alzato《Ok, forse sarebbe stato più normale prendere un biglietto aereo.》sorrido.
《Jonathan non ti cerca?》chiede dopo un po Felicia.
《Gli ho chiesto di non farlo e non lo farà, ma quando tornerò alla Yale so che dovremo parlarne.》sospiro. Ci aspetterà una bella discussione, già lo sento. Spero solo che la faremo fuori dal campus universitario, lontano da posti dove lui possa ribaltare la situazione a suo vantaggio, giocando con il potere che i suoi occhi neri come il carbone hanno su di me.
《Sono sicura che non hai litigato con Jonathan come litigavi con lui.》mormora Cristina sorridendo.
《Lui è a San Francisco adesso?》le ragazze si guardano.
《No, non è venuto.》risponde Kelly.
《Per me, vero?》stringo il volante mentre le ragazze restano in silenzio《Per me.》il cancello di casa si apre.
《Non è colpa tua.》Felicia cerca di confortarmi con scarsi risultati.
Scendiamo tutte quante dalla macchina ed entriamo in casa dove troviamo i ragazzi a giocare alla play.
《Ciao ra...》mio fratello so blocca non appena vede i miei capelli《Cos'hai fatto?》si avvicina e prende una ciocca di capelli tra le dita.
《Ti piacciono?》lo guardo negli occhi.
《Sei impazzita.》ride《Fatti fare una foto, questa devo proprio dirgliela!》
《Cris, i tuoi capelli...》Derek si alza lentamente dal divano e si avvicina alla sua ragazza《Stai un incanto.》la bacia e la ragazza sorride.
Intanto Caleb mi mette di spalle, mi sistema tutti i capelli sulla schiena e mi scatta una foto.
《La mandi a lui?》domando piano.
《Sì, deve vedere questi capelli lilla.》mi bacia la fronte. 
《Non è qui perché ci sono io, vero?》chiedo conferma anche a Caleb.
《Mi dispiace.》mi abbraccia《Avevi un bracciale al polso quando sei arrivata. Lo hai perso?》
《No, è in un cassetto.》mi stacco dal suo abbraccio《È il regalo che Jonathan mi ha fatto quando ci siamo fidanzati e siccome lui non vorrebbe essere qui, l'ho messo in un cassetto.》spiego《Ora, scusatemi tanto ma io vado in camera mia.》salgo velocemente le scale lasciando il salotto di casa.
Quando entro nella stanza mi metto subito a cercare un quadernetto e ne trovo subito uno con la copertina nera.
《Perfetto.》sussurro aprendo la borsa e prendendo la foto che ho scattato al Tartens&Coffee.
Prendo del nastro adesivo colorato e attacco la foto ad una pagina del quaderno cominciando poi a scriverci sotto i miei ricordi in quel posto.
Faccio la stessa identica cosa per il Jamaica, lasciando lo spazio per la fotografia.
《Ti trovo, giuro che ti trovo.》

☆☆☆☆

《Io esco.》avviso Caleb e i miei genitori.
《Dove vai?》chiede mio fratello.
《Vado al Golden Gate.》rispondo tenendo la borsa sulla spalla.
《Non fare tardi. Oggi andiamo a cena fuori.》dice la donna ed io annuisco uscendo di casa e salendo in macchina.
Il Golden Gate è sempre stato una importante fonte di ispirazione per me. Magari, se lo vedo di nuovo da vicino riuscirò a ricordare anche qualcosa sul mio pezzo mancante che resta ancora senza nome e senza viso.
Non so per quale ragione ho così tanta voglia di trovarlo, visto che lui è stato abbastanza chiaro: I needed you, you needed me, we needed us.
Ma se fosse tutto un gioco per spronarmi a cercarlo? Se avesse usato il passato solamente per incuriosirmi?
La macchina si ferma ed io guardo il ponte che sta sorgendo dalla nebbia. Scendo dal veicolo e mi avvicino per fotografarlo.

Guardo il mare calmo e le luci della città che illuminano la notte; ascolto le macchine che passano alle mie spalle, i suoni della città lontana e il verso di qualche gabbiano solitario che si riposa sugli scogli.
《È bellissimo.》sussurro chiudendo gli occhi e lasciando che la leggera brezza marina faccia muovere lievemente i miei capelli.

Ci siamo venuti insieme di sera. Abbiamo guardato il ponte insieme.
Sorrido chiudendo gli occhi.

《Tutti hanno bisogno di qualcosa.》rispondo. Io ho bisogno di te《Tu di cos'hai bisogno?》chiedo dopo un po.

Li riapro di scatto, mi siedo su una panchina e prendo il quaderno nero, cominciando a scrivere.
Vorrei tanto ricordare qualche particolare del suo aspetto, uno qualsiasi, ma la memoria non lo desidera ancora.
Ora vorrei che mamma fosse ancora viva per poterle chiedere un consiglio, o sentire delle parole di confronto da parte sua, ma non posso. Non mi resta altro che...
《La lettera!》scatto in piedi e corro verso la mia auto, partendo verso casa.

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