16.Piccoli artisti

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Mi avvicino alla porta della stanza di Jonathan e quando sto per aprire lo sento parlare al telefono.
《Non so cosa si ricorda, ma si ricorda il suo nome.》
《Dille la verità, Jonathan. Ti prego.》è Jack《Ti odierà se continuerai a dirle "non ho segreti con te". Magari è ancora innamorata persa di te e non ti lascerà, che ne sai? Magari il suo ex è davvero innamorato della sua ragazza e Amanda non la toccherà.》
《Nicholas non le ha staccato gli occhi di dosso neppure per un secondo ieri sera. La guardava come se fosse una visione, le sarebbe saltata addosso subito se non ci fossimo stati io e la sua ragazza lì.》Jonathan sbuffa.
《Sei una gran testa di cazzo, io l'ho sempre detto! Vuoi spezzarle il cuore?》
《È lei che lo spezza a me, ogni giorno. Non ha più quella luce negli occhi, non è più innamorata di me, non mi guarda più come una volta.》
《Forse perché tu l'hai rinchiusa in una bolla. San Francisco da quanto tempo non l'ha più vista? E lo ha fatto per te, perché tu dicevi di aver bisogno della sua presenza e lei ti ha messo davanti a tutti!》lo rimprovera《Sei un coglione amico mio. Hai fatto la predica a quel ragazzo, ma tu stai facendo lo stesso. Quando troverai un'altra ragazza come lei? Ti ha sopportato per tutto questo tempo ed è ancora lì. Smettila di mentire e smettila anche di trascinare Britney dietro le tue bugie, smettila di sfruttare il debole che ha per te.》la voce di Jack si addolcisce.
《Cazzo, manco fossi mio padre! Amo Amy e non la voglio perdere.》mi allontano da quella porta, scendendo al piano di sotto e salutando la mia famiglia.
《Vado a comprare del materiale.》li avviso.
《Stai bene?》Caleb sfiora il mio polso, bloccandomi.
《Sì, non ti preoccupare.》afferro le chiavi dell'auto di mio padre ed esco di casa.
Nonostante dubitassi da un po di tempo riguardo la sincerità di Jonathan e Britney, sentire quella conversazione mi fa sentire tradita. Questa è la conferma che loro due sanno ogni cosa e nonostante tutto, continuano a negare. Loro sapevano dell'enorme amore tra me e Nicholas e hanno impedito che ci ritrovassimo, che ricordassi.
《Un barattolo da due litri di rosso, uno di verde, uno di giallo, uno di bianco, uno di nero, uno di blu, uno di arancio, uno di viola e uno di magenta.》chiedo al commesso che prende la scala scorrevole e comincia a prendermi i barattoli di vernice che ho chiesto.
《Se devi prendere altro gira pure tranquilla per il negozio. Verrai a prendere la tua vernice alla fine. Te la tengo io.》mi sorride il commesso poggiando l'ultimo barattolo accanto agli altri.
《Ok, grazie mille. Sei gentilissimo.》sorrido.
《Faccio solo il mio lavoro.》
Mi allontano andando verso un altro reparto, cercando i grandi rotoli di carta bianca.
《Scusami.》fermo una commessa.
《Mi dica.》si avvicina a me sorridendo.
《Vorrei sei fogli da tre metri ciascuno.》indico il rotolo di carta.
《Sì, certo. Provvedo subito.》con grande precisione e velocità, taglia i fogli. Prendo anche una pellicola per proteggere il pavimento, dei pennelli e vado alla cassa a pagare, chiedendo un aiuto per portare tutta la vernice in macchina. 
《Grazie ancora.》saluto il commesso per poi partire con la mia auto dal parcheggio del negozio di faidatè.

☆☆☆☆

I bambini entrano in classe e si guardano attorno abbastanza disorientati. Tutti i banchi sono spariti, una parete della classe è ricoperta di carta bianca ed sul pavimento c'è la carta protettiva.
《Benvenuti!》li saluto con un caloroso sorriso《Pronti per la lezione di oggi?》
《Cos'è successo alla classe?》chiedono guardandosi attorno.
《Ho fatto spazio.》li porto al centro della stanza《Oggi non giocheremo solo con l'arte, ma anche con la musica.》collego lo stereo alla presa e lo appoggio alla cattedra《Pittura e musica vanno mani nella mano molte volte.》comincio a dire《Alcuni pittori ascoltano musica mentre dipingono e noi faremo lo stesso, lasciando che il nostro corpo venga guidato dalla musica.》apro i barattoli di vernice《Avvicinatevi. Prendete un pennello.》faccio partire la musica《Ascoltatela per un po e poi lasciatevi andare. Ballate, muovetevi, divertitevi!》
I bambini fanno come ho detto e poco dopo cominciano a ballare, riempiendo la parete di colore.
Tutti i bambini mi si avvicinano e Cody mi prende per mano.
《Dipingi con noi.》sorridono mentre la musica continua ad espandersi per l'aula.
《Ok.》prendo un pennello e lo intingo nel rosso. Cominciamo tutti a ballare, a ridere, a divertirci, a fare arte.
Lasciamo cadere i pennelli a terra e cominciamo a ballare in tondo, cantando, intrecciando le nostre dita sporche di colore.
L'arte ha un potere infinito, io l'ho sempre detto. Riesce ad unire i nemici e a consolidare le amicizie, riesce a farci esprimere sentimenti che difficilmente riusciamo a tirare fuori, riesce ad aumentare la creatività e la manualità dei bambini.
Ed io lo sto vedendo in questi bambini che ballando e ridendo dipingono sulla parete tappezzata di carta bianca. Inconsciamente stanno creando dei disegni ben precisi, un'armonia di forme e colori, anche se non lo sanno ed io li osservo attentamente, divertendomi con loro. È per questo che sono qui: per farli divertire con l'arte così che loro possano affezionarsi ad essa come ho fatto anch'io.
Dopo poco più di un'ora il primo disco finisce ed i bambini si siedono a terra, osservando il loro capolavoro.
《Che artisti siete se non autografate la vostra opera d'arte?》li guardo con un sorriso sul volto. Si vede che sono stanchi per tutto il movimento e l'impegno che ci hanno messo. Le guance sono rosse, i visi e le mani sono sporche di colore ma sulle loro labbra c'è quel sorriso di soddisfazione che conosco bene.
《Dobbiamo firmare?》chiede Nancy guardandomi.
《Ovvio. Siete voi gli artisti qui dentro.》sorrido loro.
《Anche tu hai partecipato.》dice una bambina.
《È vero, firma per prima.》dice un altro bambino ed io prendo un pennarello nero.
《Avete ragione, ma poi firmate voi.》mi inginocchio vicino ad un angolo bianco di uno dei fogli e firmo velocemente《Venite, coraggio.》i bambini cominciano a scrivere il proprio nome ed i più piccoli, che non sanno ancora scrivere, chiedono aiuto a me.
Prima che i genitori comincino ad arrivare, cerco di pulire un minimo i visi e le mani dei bambini che ridono per i miei continui commenti sui colori utilizzati.
《Oddio, cos'è?》Cristina entra in aula e guarda la parete, poi i suoi fratelli, di nuovo la parete e poi gli altri bambini che se ne stanno andando.
《È arte, Cris.》la abbraccio.
《Amy vorrei restare ma devo uscire con Derek e devo portare i bambini a casa.》si scusa la bionda.
《Tranquilla, vai. Ricordati di salutarmi Der.》sorrido《Ciao bambini!》
《Ciao principessa!》se ne vanno con la sorella ed io resto sola nell'aula, cominciando a pulire.
Mezz'ora più tardi, dopo aver pulito pennelli e portato i colori nel bagagliaio della mia auto, ritorno in classe, preparandomi con la scala a staccare la carta dalle pareti.
《Nicholas.》il mio cuore batte veloce, il fiato si mozza ed i miei occhi scorrono sulla sua figura. I capelli scompigliati e leggermente umidi, il busto fasciato da una maglietta grigia terribilmente aderente, gli shorts neri che lasciano intravedere l'elastico dei boxer e la pelle leggermente sudata.
È una fottuta visione, cristo!
I suoi occhi cadono su di me ed io mi imbarazzo di colpo, distogliendo lo sguardo dal suo corpo.
《Dove sono Nancy e Cody?》domanda mentre io sistemo la scala accanto alla parete.
《Come dove sono?》lo guardo perplessa《A casa. Cris è venuta a prenderli.》
Ed io che pensavo che...
No Amanda, è fidanzato, la ama. La tua relazione sta andando a rotoli ma la sua no.
《Le ho detto di non rompere con questa storia...》brontola mentre io salgo sulla scala《Oppure sei stata tu?!》mi accusa mentre stacco il primo pezzo《Cazzo, amo Kimberly e non la voglio perdere. Non per colpa tua.》
《Non ho fatto nulla!》arrotolo il primo foglio e lo poso vicino alla cattedra《Ami la tua ragazza? Ok, bravo. Sono felice per te.》non lo guardo in viso《È davvero molto bella, lo ammetto. Occhi azzurri, capelli biondi, curve al posto giusto...》salgo di nuovo sulla scala.
《Ieri avevo bevuto, sennò non avrei posato gli occhi su di te.》
《Lo so.》mi fermo in cima alla scala con la vista appannata dalle lacrime《Ora vattene, visto che non desideri essere qui.》stacco il secondo foglio.
《L'hanno fatta i bambini?》chiede mentre scendo la scalinata.
《Sì.》mormoro per poi continuare a staccare i grandi fogli dalla parete《È opera loro.》
《Perché lo fai?》mi si avvicina.
《Fare cosa?》ci guardiamo negli occhi ed io mi perdo nel suo verde, innamorandomene ogni istante di più.
《Lavorare con i bambini. Sei un'artista di fama internazionale, perché lavorare con dei ragazzini?》cerca di evitare il mio sguardo diretto.
《Perché amo i bambini e qualcuno di loro potrebbe essere il futuro dell'arte, ma senza qualcuno che gliela mostri nel modo corretto non la abbracceranno mai.》scendo dalla scala e mi appoggio al davanzale della finestra《Poi tutti gli adulti dicono che l'arte porta a morire di fame ed i bambini scelgono una strada diversa che potrebbe non essere la loro.》mi mordo il labbro inferiore, concentrandomi unicamente sul sui viso, tralasciando il resto del suo corpo da dio greco.
《E tu gliela stai mostrando nel modo giusto?》Nicholas si avvicina a me con passo lento, lanciando di tanto in tanto delle occhiate al mio labbro ancora stretto tra i denti《Tu sai mostrare le cose nel modo giusto?》il suo tono è acido, quasi cattivo. Sta cercando di proteggersi, ma perché non se ne va? Perché si sta avvicinando a quello che lui percepisce come un pericolo per se stesso?
《Penso di sì Nicho.》abbasso lo sguardo sulle mie scarpe da ginnastica abbinate alla tuta grigia che indosso《Dai loro sorrisi sembra che si divertano ed è questo l'importante, che giochino con l'arte.》alzo lentamente lo sguardo su di lui e sorrido leggermente《Solo in futuro capiranno che l'arte, se presa in un certo modo e osservata da un'ottica diversa, diventa una gabbia in cui si muore lentamente.》esattamente come sto morendo io ora.
《Cosa vuoi dire con questo bimba?》domanda mentre mi allontano da lui, finendo di staccare l'ultimo pezzo del grande quadro. Serro gli occhi con forza e trattengo il respiro, sentendo quel nomignolo uscire dalle sue labbra piene.
《Non lo capirà mai nessuno.》la mia voce esce inclinata《Soprattutto uno che studia matematica.》tolgo la scala e comincio a pulire il pavimento.
Silenzio. Forse se n'è andato, ma non alzo lo sguardo, non lo cerco. Non mi vuole, ormai sono un pezzo del suo passato ed il presente è controllato da un'altra.
È la storiella della mamma che mi fa credere che io e lui torneremo insieme. Non succederà. La convinzione con cui ha detto che ama Kimberly era forte, forte come il suo amore per lei probabilmente.
Tra me e Jonathan dovrebbe capitare lo stesso, ma ormai è andato tutto in fumo tra di noi. Dopo la telefonata di stamattina aspetto il momento migliore per confessargli tutto.
Devo solo trovare le parole giuste per fargli capire quanto l'ho amato e quanto questo suo segreto mi abbia ferita. Le parole giuste arriveranno nel momento giusto e sarà allora che gli parlerò e metteremo tutte le carte in tavola come avremmo dovuto fare già tempo fa.

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