12.Scatola da scarpe

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Tenendo la valigia accanto a me sorrido guardandomi attorno.
《Casa.》mormoro.
《Felice di essere qui?》Jonathan prende la mia e la sua valigia.
《Moltissimo.》ammetto uscendo dall'aeroporto. Noto subito una delle auto della ditta di mio padre e mi avvicino al veicolo, aprendo il bagagliaio.
《Si vede.》mi sorride facendomi salire in macchina.
《Buongiorno signorina. Il viaggio in aereo è andato bene?》chiede l'autista mentre anche Jonathan sale in macchina.
《Sì, è andato bene. Un po di turbolenze ci sono state, ma nulla di spaventoso.》la macchina comincia a muoversi verso casa Brown.
《Il signore e la signora Brown chiedono se lei, signor Jonathan, desideri fermarsi in casa loro durante la permanenza a San Francisco.》
Jonathan mi guarda ed io noto il suo imbarazzo per tutta quella formalità a cui io sono abituata.
《Se non reco disturbo...mi farebbe piacere.》Jonathan prende la mia mano e la stringe.
《Signorina.》l'autista richiama la mia attenzione《Sua madre vorrebbe incontrarla questo pomeriggio nel suo studio.》rallenta, avvicinandosi al cancello.
《A che ora?》
《Alle cinque e mezza. Mi ha detto solo che ha una certa urgenza di parlarle.》la macchina entra in giardino.
《Mio fratello?》il motore viene spento.
《Il suo aereo atterrizzerà tra due ore qui a San Francisco. E le vostre macchine arriveranno tra tre giorni.》scendiamo dalla macchina.
Avevo detto che la macchina poteva tranquillamente starsene all'aeroporto di New Haven, ma non mi hanno ascoltata, come al solito.
Io e Jonathan entriamo in casa e veniamo accolti da Cecilia con un enorme sorriso.
《Caleb ha dato delle direttive.》Cecilia ci ferma mentre saliamo le scale.
《Direttive?》mormoro divertita《Di cosa si tratta.》
《Jonathan dovrà dormire nella stanza degli ospiti e se verrà sorpreso nella sua camera da letto...ha lasciato la frase in sospeso.》ci informa Cecilia.
《Tuo fratello mi vuole morto.》mormora Jonathan.
《Questo è poco ma sicuro.》dice Cecilia tornando in cucina e facendo ridere me.
《Vieni, ti porto in una delle stanze degli ospiti.》afferrò la mia valigia e la porto fino al piano di sopra, lasciandola davanti alla porta della mia stanza.
《È la tua?》
《Sì.》superiamo la porta.
《Questa?》
《La stanza di Caleb.》lo vedo sospirare mentre attraversiamo il corridoio《E questa sarà la tua.》apro la porta e lo invito ad entrare.
《È troppo lontana dalla tua stanza...》si lamenta.
《Hai sentito mio fratello, no?》mi appoggio allo stipite della porta《Non voglio andargli contro.》
《Ma tu vai sempre contro tutto e tutti!》alza la voce《Io ti amo da morire Amanda, ma giuro che questa situazione è diventata ingestibile!》
《Quale situazione Jonathan? Quale situazione?》sbuffo《Sei tu che ti sei allontanato da me!》avvicino il mio viso al suo《Tu hai un segreto, vero? Devi dirmi qualcosa.》
《Non ho nessun segreto.》evita i miei occhi.
《Tutti hanno un segreto, tu compreso, e mi riguarda. Sto cominciando ad unire due pezzi della mia vita: la vita di Amanda Brown e la vita di Amanda Edwards Brown dopo l'incidente. In mezzo c'è una voragine. Ne sai qualcosa?》alzo un sopracciglio.
《Se gli altri ti nascondono qualcosa, questi non sono cazzi miei. Io ti ho sempre detto tutto Amanda.》si allontana da me《E ora vado a sistemare la mia roba.》mi chiude la porta in faccia.
《Ti odio.》sussurro andando verso la mia stanza e sbattendo la porta alle mie spalle.
Apro velocemente la valigia e, con rabbia, sistemo i miei vestiti nella cabina armadio.
Se non mi nasconde nulla, allora perché evita sempre l'argomento, non mi guarda in faccia e sbianca in volto?
《Stupida scatola!》brontolo non appena una scatola da scarpe vuota cade dallo scaffale, colpendomi in pieno《Sono tornata a casa per rilassarmi ed invece sono già stressata al massimo.》quando sto per rimettere la scatola al proprio posto noto un bauletto in legno che afferro, portandolo sul divanetto presente nella cabina armadio《Cosa c'è qui?》sto per aprirlo ma la voce di mio padre mi richiama ed io abbandono il baule misterioso nella cabina armadio《Padre.》sorrido all'uomo.
《Bentornata a casa Amanda.》mi abbraccia《Jonathan è con te?》
《È nella stanza degli ospiti. Penso stia disfacendo le valigie.》incrocio le braccia al petto.
《Teresa ti aspetta.》guardo l'ora sul cellulare.
《È già passata un'ora?》chiedo sorpresa《Ok, vado.》sorrido.
《Prendi la mia macchina.》mi lancia le chiavi.
《Grazie padre.》sorrido.

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