Notte fonda e la città dorme.
Una fila di lampioni sotto la finestra che illuminano una via dederta: fa troppo freddo, anche solo per pensare di uscire e passare la serata al pub o, magari, al cinema.Morfeo sembra aver accolto tra le braccia tutti gli abitanti di Monza, li ha avvolti in una coperta calda e ha regalato loro dolci sogni.
A tutti, eccetto a Filippo.
Ancora nella stanza del bed and breakfast nel centro storico, ancora una notte insonne che lo aspetta.
L'alba è lontana.Filippo siede a gambe incrociate sulla poltroncina verde, posizionata tra il letto matrimoniale e la finestra: le tende sono tirate e lasciano entrare timidi raggi di luna.
La neve continua a cadere, lentamente, da ieri.Nemmeno questa notte riesce a dormire.
Ha le gambe indolenzite dalla posizione in cui si è costretto per ore. Un altro piccolo modo per punirsi mentre i pensieri non lo lasciano andare.Ha fumato una sigaretta, anche se lì dentro sarebbe vietato. L'ha fumata senza fretta, guardando la neve cadere fuori dalla finestra e nell'invana speranza di ritrovare la via per il sonno.
È riuscito a chiudere occhio per un po', ma poi si è svegliato e non c'è stato più verso di addormentarsi un'altra volta.
Nemmeno la vicinanza di Einar lo ha aiutato, nemmeno la sua schiena premuta contro il petto, le gambe intrecciate con sue e le braccia attorno alla sua vita.
Non questa notte.
In altre, però, ha aiutato.Sospira e si accende un'altra sigaretta, il fumo sale piano fino al soffitto e lui fa un lungo tiro.
Piega il capo all'indietro, come sempre quando fuma, e gli orecchini a forma di piuma -oggi neri- gli solleticano il collo, scivolando all'indietro per il movimento.Poi abbassa di nuovo lo sguardo, fino al letto: raggi lunari illuminano Einar che dorme, rannicchiato su un lato, nel mezzo, attorcigliato tra le coperte.
E Filippo non può fare altro che sorridere, mentre porta di nuovo la sigaretta alle labbra.
Ha sempre avuto questa mania, il cubano: occupare il centro perfetto del materasso senza rendersene nemmeno conto.
E Fil, invece, sì che se n'è reso conto: è successo una delle prime notti che Einar si era infilato nel letto con lui, in hotel, ad Amici.Non stavano ancora insieme, eppure stavano cominciando a scoprire i loro sentimenti, cercando di non averne paura.
Durante quei mesi, quando Einar aveva qualche incubo, tendeva ad infilarsi nel letto dell'altro. Poi era finita per diventare un'abitudine e Simone, compagno di stanza e di avventure, aveva fatto finta di non accorgersi mai di quell'intreccio notturno di corpi e d'amore.Comunque, Fil deve essere onesto: non gli dispiace per niente trovarsi, in piena notte, quella meraviglia spalmata addosso e non gli dispiace nemmeno svegliarsi la mattina con quegli occhi che lo guardano.
Sorride, mentre lo pensa.
Guardarlo dormire lo rilassa, lo distoglie dai pensieri e dai sensi di colpa che lo martoriano da dentro.
Adesso sente addirittura un po' di sonno rendergli le palpebre pesanti.
Si alza dalla poltrona e scosta un po' la coperta per infilarsi contro il corpo caldo dell'altro.
Lascia scivolare le dita lungo il suo fianco nudo, sulla pelle liscia e calda, scende fino alla coscia, più giù, fino al ginocchio.Inutile precisare che hanno fatto l'amore anche quella sera e, nonostante il gelo, ad Einar piace rimanere nudo, dopo il sesso. Anche questa è una sua abitudine.
E Filippo, certamente, non la disdegna.Posa un bacio sulla sua spalla e gli si stringe più addosso, preme il petto contro la sua schiena: ispira il suo profumo e socchiude gli occhi.
Einar sa di casa, sa di amore, sa di qualsiasi cosa possa farlo stare bene."Stai bene, Fil?"
La voce di Einar è bassa e roca, è piena di sonno e Filippo sa di averlo strappato dai suoi bei sogni, tornando a letto ed accarezzandolo; tuttavia, il modo in cui Einar si preoccupa per lui, il modo in cui gli chiede se sta bene, gli fa attorcigliare lo stomaco di amore, paura e desiderio.
Gli torna in mente quella volta, durante lo speciale del sabato, a scuola.
Lui si era emozionato a sentire Einar cantare. Gli era bastato un attimo ed era crollato, seduto in quel banco dello studio televisivo che, in quel momento, lo aveva fatto sentire oppresso. Senza fiato.Quando Einar aveva finito di esibirsi, si erano lanciati una lunga occhiata, ma poi, non appena era stata annunciata la pubblicità, Filippo era saltato in piedi ed era sparito dallo studio.
Aveva sentito il bisogno di allontanarsi mentre tutti i pensieri cattivi iniziavano a prenderlo a sassate da dentro.Si era chiuso nel primo bagno che aveva trovato e aveva cercato di fermare quel nodo di emozioni che continuava a venirgli su senza permettergli di respirare.
Era bastato un attimo e dentro al piccolo bagno si era ritrovato Einar. Non aveva detto niente: lo aveva abbracciato così forte da togliergli il fiato, ma anche da spazzare via ogni brutto pensiero.
Le mani di Einar si erano mosse sulla sua schiena per cercare di rassicurarlo, di arginare quei singhiozzi che gli scuotevano il corpo senza dargli tregua.
Filippo non respirava in quel momento, il pianto si era fatto troppo violento.
Einar aveva portato la mani sul suo viso ed aveva asciugato le lacrime guardandolo dritto negli occhi.Ed era lì che sì, senza alcun dubbio, Filippo si era innamorato di lui.
'Fil, stai bene?" ripete adesso Einar con pazienza, sa che Filippo si è perso nei suoi pensieri.
"Sto bene" sussurra allora di rimando, le labbra schiuse contro la sua spalla.
Lo stringerebbe più forte, se solo fosse possibile.Il cubano assimila la risposta, poi si volta tra le sue braccia e, nonostante il buio, Fil può vedere i suoi occhi puntati nei propri.
"Sei sicuro?"
Quanto lo conosce bene, Einar. Quante volte lo ha trovato sveglio nel letto durante la notte, quante volte lo ha trovato rannicchiato su una sedia o con la testa sul tavolo, crollato addormentato nel posto sbagliato, ma l'unico che in quel momento lo avesse rasserenato.
Ma Einar sapeva che neanche in quei casi si trattava di sogni sereni.
Forse non esistevano nemmeno, i sogni, nel mondo di Filippo. Non più. Probabilmente erano rimasti soltanto gli incubi.Filippo sorride e gli accarezza il viso, si prende qualche attimo ancora per toccarlo, per godersi la sua preoccupazione che gli fa battere il cuore più forte.
"Più o meno" sussurra.
"Vuoi parlarne?"
"No. Ma domattina voglio portarti in un posto."
"Che posto?" domanda adesso più rilassato, con la voce meno chiara di chi sta cadendo nel sonno.
"Un posto importante" soddisfa la sua curiosità Filippo "ma adesso dormi..." aggiunge con più dolcezza e posa un bacio sulla sue labbra, poi posa la fronte contro la sua.
"Prova a dormire anche tu" mormora Einar prima di arrendersi alla stanchezza.
Filippo sorride e lo stringe più forte.
Ha bisogno di sentirlo vicino, ha bisogno di lui e del suo amore.
Ha bisogno di tutta la sua forza, in previsione di quello che gli mostrerà stamattina.
Angolo dell'autrice!
Ciao a tutti e grazie per le visualizzazioni ed i commenti.
Questo capitolo è un po' di passaggio ma ci da qualche indizio anche su come è nata la loro storia d'amore e su come si girassero intorno ad Amici.Quale posto, secondo voi, vorrà mostrare il nostro Filippo ad Einar? Fatemi sapere se avete un'idea e se il capitolo vi è piaciuto!.
A prestissimo,
M.
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Come sopra un ring (Eiram)
Fanfiction/COMPLETA/ Circa un anno dopo la vittoria, Filippo torna a fare i conti con la vita che ha lasciato indietro. Ma questa volta non è solo. L'amore -a tratti disperato, frustrante ed impossibile- tra Einar e Filippo troverà modo di sopravvivere a tut...