Come cenere e pianto

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"Il volo è in ritardo per via del mal tempo, Filo."

"Che bella notizia che mi dai, Lori. Ti ringrazio, guarda" risponde innervosito Filippo che, onestamente, le ultime parole che vuole sentire quando si trova in aeroporto sono proprio volo e mal tempo, ovviamente nella stessa frase.
Ai controlli lo hanno pure fermato per  perquisirlo perché pensavano nascondesse della droga.
Andiamo, dai, ma sembro così drogato??, ha sbuffato infastidito, allargando le braccia mentre il poliziotto iniziava a tastarlo ovunque.

Adesso torna a lasciarsi andare contro lo schienale della sedia del bar e si cala meglio il cappuccio della felpa sul viso. Indossa degli occhiali da sole, i più scuri che ha trovato tra le cose di Lorenzo (sì, li ha... beh, presi in prestito...), perché le luci gli danno fastidio da morire e vorrebbe poter mantenere l'anonimato almeno fino a Roma.

"Che poi, che bisogno c'è di fare Milano-Roma in aereo quando esistono i treni? Cazzo" sbotta massaggiandosi un attimo dopo le tempie: il mal di testa non gli da tregua da due fottuti giorni e lui ci sta davvero uscendo pazzo. Per non dire poi, che quel dittatore del suo migliore amico gli ha negato una pastiglia finché non ha deciso di mangiare qualcosa con lui: se non mangi collasserai e blablabla.

La realtà è che sta andando in pezzi. Si sta totalmente sgretolando sotto il dolore di questi giorni senza Einar. Vorrebbe così tanto avere il coraggio di prendere il telefono e chiamarlo, di buttare giù quel boccone amaro del suo orgoglio e accendere il cellulare, spento da quando è tornato a Monza: si è scaricato e lui non ha avuto alcuna intenzione di metterlo sotto carica. Anche perché, altrimenti avrebbe finito per guardare le loro foto per tutto il giorno e per scrivere e poi cancellare messaggi penosamente d'amore nella loro conversazione.
Una cosa è certa, comunque: lo rivuole nella propria vita.
Ma come? E quanto ci metterà a decidere di fare il primo passo?
E poi, se più passasse il tempo più Einar decidesse che no, in realtà non lo ama davvero? Dio.
E ora si ritrova in questo -cazzo di- aeroporto a dover affrontare l'ennesimo volo che gli fa attorcigliare le budella dalla paura.
Può uno come lui avere paura di volare?
Ma sì che può... lui, lui che ha paura persino di amare.

"Non è colpa mia se dobbiamo viaggiare in aereo, Fil" risponde Lorenzo, scocciato da quel tono che ha usato l'amico. Poi si siede di fronte a lui e torna a guardare il display del telefono con uno sbuffo.

"Lo so. Scusa" dice più piano Filippo, alzando un po' lo gli occhi verso quelli dell'amico e riuscendo ad agganciare il suo sguardo per un attimo.
Lorenzo alza leggermente l'angolo della bocca e gli restituisce un mezzo sorriso.

"Niente. Comunque all'info desk mi hanno assicurato che il volo partirà" lo informa e poi gli da il telefono in mano "inserisci le tue credenziali di Instagram. Dobbiamo dare qualche notizia sull'intervista di più tardi. Ho già una foto pronta da caricare."

Fil alza un sopracciglio, Lorenzo è sempre stato così assurdamente efficiente che non sa se infastidirsi o inginocchiarsi davanti a lui e ringraziarlo.
Negli ultimi giorni, poi, è stato davvero un santo: ha sopportato la sua insonnia, i suoi pianti isterici, tutte le paranoie, l'ansia, la paura di accendere il cellulare, la sua malinconia mentre si chiedeva cosa fare, se alzare il culo da quel letto e correre a Brescia o se rimanere lì, a crogiolarsi nel dolore.
Perché sì, davvero così male, Filippo, non è mai stato.
E Lori si sta occupando di tutto: a tenere in vita un Filippo depresso e anche un Irama sparito dai social da una settimana abbondante.
Fosse per Filo, non ci andrebbe nemmeno a fare quest'intervista: non gli va, non se la sente, non gli interessa. L'unica cosa di cui gli interessa è riuscire a trovare il coraggio di chiamare Einar, di chiedergli se ancora lo ama, vuole buttare giù il suo orgoglio e guardare Einar negli occhi, urlagli in faccia quanto lo ami, quanto stia soffrendo per questa situazione, quanto aspetterebbe tutto il tempo del mondo se solo significasse avere un suo ultimo bacio.

Come sopra un ring (Eiram)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora