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Filippo passa la tessera magnetica nella serratura della porta della camera, poi aspetta che si sblocchi: prima di riuscire ad entrare nella hall dell'albergo ha firmato autografi e posato per alcune foto per più di un'ora, incapace di dire di no a quei fans che erano andati fin lì solo per lui.
In ascensore, poi, si è appoggiato alla parete, mentre aspettava di raggiungere il quinto piano, totalmente esausto.
È riuscito a schivare un aperitivo in compagnia: glielo ha proposto Giulio, ma lui, piuttosto che ascoltare ancora chiacchiere e sorridere contro voglia, ha deciso di tornarsene in camera a non fare niente. Grazie anche all'appoggio di Lorenzo che ha consigliato a Giulio di lasciarlo andare a riposarsi un po', ricordandogli che era stato lui stesso a proporgli di prendersi un po' di tempo, al ritorno dall'intervista.Filippo si sente stanchissimo, completamente senza forze, e ha solo voglia di buttarsi sotto la doccia e rimanere lì, con l'acqua calda che gli scorre lungo le spalle e i pensieri che gli pungono la testa. Tanto lo sa, che non si può liberare di loro. Allora tanto vale conviverci.
Apre la porta con una spinta e quasi inciampa nel tappeto rosso della piccola entrata.
"Fanculo" borbotta di pessimo umore e gli da un calcio, dicendogli che è proprio un tappeto di merda.
Si sfila la giacca e la butta malamente sulla poltroncina e un piccolo rumore delle fibbie che si scontrano tra loro riempie il silenzio. Sospira.
Lascia vagare lo sguardo per la stanza e fa una piccola smorfia con le labbra: la portafinestra del balconcino è aperta, ma lui ricorda di averla chiusa, ché aveva freddo e non aveva di certo voglia di dormire in una ghiacciaia. Lui, che spegne pure l'aria condizionata ad agosto.Ormai il sole è tramontato e le luci dei lampioni di Roma illuminano le strade sotto di lui. Arriva un vago rumore di traffico, un clacson e poi una sirena. Per il resto, però, è tutto ovattato.
Concentrato sui rumori della città -che sì, lo rilassano-, riesce a sentire lo scatto di un accendino provenire dal balcone e non può non raddrizzare le spalle, sul chi va là.
Ma come potrebbe non riconoscere il profilo che si staglia nella penombra, il movimento del braccio mentre la sigaretta si sposta fino alla bocca, il piccolo sospiro mentre il fumo scivola via dalle labbra piene.
E poi c'è il suo cuore che gli batte all'impazzata, le orecchie che gli fischiano così forte che non ci sta capendo più niente.
Avrebbe potuto riconoscerlo ovunque. E lui lo sa. Lo sa eccome. Tutta la sua esistenza lo sa.E quando Einar si volta, e Filippo se lo trova faccia a faccia, quasi gli cedono le ginocchia.
Non sa se vorrebbe corrergli incontro più per picchiarlo o più per baciarlo. Ci sono mille emozioni nella sua testa e non riesce a farne prevalere una in particolare. Gli si stanno agitando dentro, come un uragano distruttivo.Allora porta la mano sullo stomaco, col respiro affannoso che gli rallenta i pensieri. Cerca di stringere un po' la presa per bloccare quel dolore terribile, ma si rende conto di non poterci fare niente. È totalmente indifeso e nel mezzo di una stanza. Senza riparo.
È Einar che accenna un sorriso e scrolla un po' le spalle, poi apre le braccia, le lascia ricadere lungo i fianchi scolpiti, come dire beh...sono qui.
"Come..." le parole si rifiutano di scivolare via dalle labbra di Fil, ma i pensieri continuano a creare un vortice confusionale nella sua testa.
Vorrebbe davvero dire mille cose. E non ne esce mezza."Lorenzo" risponde Einar, sapendo già quale sarebbe stata la domanda di Filippo: come fai a sapere che alloggiavo qui oppure come mi hai trovato? Insomma, una vale l'altra.
Filippo non può non pensare a quanto gli sia mancata la sua voce, anche se ha solo pronunciato un nome. È proprio come la ricordava, la sua voce, sebbene abbia avuto paura di essersela dimenticata nelle notti passate, quando tutto era nero e il suo cervello in un totale blackout.
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Come sopra un ring (Eiram)
Fanfictie/COMPLETA/ Circa un anno dopo la vittoria, Filippo torna a fare i conti con la vita che ha lasciato indietro. Ma questa volta non è solo. L'amore -a tratti disperato, frustrante ed impossibile- tra Einar e Filippo troverà modo di sopravvivere a tut...