Mi ricordo un lago,
faceva molto freddo
ed io da solo,
in isolamento,
mentre col tempo crescevo
con un’isola dentroEinar affonda i piedi nella neve ghiacciata, la sente disfarsi sotto le scarpe. Infila le mani più a fondo nelle tasche, fa così freddo che non si sente più le dita.
Si ferma per un attimo, affaticato dalla salita, per di più innevata. Porta una mano a tenersi la milza, guarda avanti: Filippo si arrampica su per la collinetta senza rallentare, senza prendere fiato, spingendosi al limite come al suo solito.
È un altro modo per punirsi, Einar lo sa.
Ci sarà un momento della sua vita in cui Fil non si senta in colpa per qualcosa? Chissà perché, ma dubita.
Forse si sente pure in colpa di aver trovato l'amore.Filippo continua ad arrancare su per la salita, si è alzato il cappuccio della felpa e stringe le mani a pugno. Gli scivola un piede, cade un po' in avanti e si frena con un braccio teso, la mano sulla neve ghiacciata.
Quando Fil gli ha detto che avrebbe voluto portarlo in un posto, certamente Einar non pensava si trattasse di aperta campagna, soprattutto dopo tutta la neve che era scesa nelle ore precedenti.
Eppure, non se l'è sentita di dirgli di no, né di tirarsi indietro per quella gita improvvisata e male organizzata.
Non ha detto una parola nemmeno sul loro abbigliamento assolutamente inadatto.
Anche se adesso non si sente più i piedi dal freddo che ha.Riprende a camminare, ma senza perdere mai di vista Filippo.
Il suo atteggiamento un po' lo sta preoccupando: sembra un pazzo, in questo momento, ma Einar non si lascia spaventare. Ci vuole molto di più per mettergli paura."Ci siamo quasi!" urla Fil, senza fiato, voltandosi verso l'altro. Allora Einar, in silenzio, raccoglie forza e pazienza e lo raggiunge.
Lo asseconderebbe anche se volesse mettere a segno una rapina in banca o se volesse conquistare il mondo.
Non potrebbe lasciarlo solo.
Mai.Filippo raggiunge la cima della collinetta e guarda impaziente l'altro, poi il paesaggio davanti a loro.
Il sole è sorto da poco e il cielo è di un tenue arancione. Forse ha smesso di nevicare definitivamente."Dobbiamo andare là" dice quindi Fil indicando con il braccio il lago sottostante.
Il sentiero che devono percorrere è pieno di neve, in alcuni punti addirittura ghiacciato.Einar sa che ci rimetterà qualche osso, ma nonostante tutto non può non seguire Fil.
Non può lasciarlo solo in quella cosa più grande di lui.
Perché lo sa, se lo sente che quello non è un posto qualunque e che tutta la frenesia che Fil sta provando in questo momento, altro non è che paura, mischiata ad ansia e a tristezza.Il lago sotto di loro non è particolarmente esteso, si trova in una sorta di valle, una cascata viene giù dalla roccia con un ritmo lento, alcune parti stanno ghiacciando ma, paradossalmente, non fa ancora abbastanza freddo.
Mette un piede in fallo e scivola sulla neve fino a sedersi sul sentiero con un piccolo tonfo.
Impreca sottovoce. Non vuole che Fil senta che questa situazione lo sta frustrando, perché sa perfettamente quanto sia difficile per Filippo essere qui.
Non sa ancora il motivo per il quale si trovino proprio qui, ma sente che è stata una decisione difficile.
Quindi spera che Fil non si accorga della sua stupida caluta.
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Come sopra un ring (Eiram)
Fanfiction/COMPLETA/ Circa un anno dopo la vittoria, Filippo torna a fare i conti con la vita che ha lasciato indietro. Ma questa volta non è solo. L'amore -a tratti disperato, frustrante ed impossibile- tra Einar e Filippo troverà modo di sopravvivere a tut...