Tra mente e cuore c'è una differenza

622 59 17
                                    


*

Gocce di pioggia gelida bagnano la strada davanti al portone, rimbalzano sul cemento in maniera disordinata creando un fiume attorno a Filippo. Qualche malcapitato, ancora fuori a quell'ora della notte, corre per la via tenendosi la testa riparata con le mani. Si ripara inutilmente, data la potenza della pioggia.

È quella pioggia ghiacciata, spessa, pesante, che ti si infila ovunque, fin dentro al cuore. Come lame.
Filippo è completamente zuppo, fermo in mezzo alla strada, davanti al portone. Non sa cosa stia aspettando esattamente.
Non è riuscito a rimanere sul pianerottolo, dietro alla porta chiusa, ma non è riuscito nemmeno ad andarsene.
È proprio un coglione.
Non smette di ripeterselo.
Che cazzo di casino, tutto perché è un coglione.

È lì, immobile sotto alla finestra della cucina dell'appartamento, tiene le mani in tasca e guarda verso l'alto, mentre le gocce di pioggia gli scivolano sul viso, facendolo gelare dentro. Gli cadono sulle labbra rosse a furia di mordersele, per la rabbia che prova dentro di sé e per sé.
Vorrebbe urlare.
L'idea che Einar lo possa lasciare... o che forse già l'abbia lasciato...gli fa accartocciare lo stomaco, insieme al cuore. A pensarci bene, forse vorrebbe piangere. Ma piangere davvero forte. E picchiarsi.

Dalla casa di Einar nemmeno una luce, buio completo. E manco a dirlo, tutto quello mette addosso a Filippo un'ansia insopportabile.
Un tuono squarcia il silenzio della notte e lui sussulta.
Abbassa la testa, sente la tristezza dentro martoriargli il cuore.
Infila le mani più a fondo nelle tasche e inizia a camminare. Fa solo qualche passo.
Ha le chiavi dell'auto in tasca, quindi pensa che andrà al parcheggio e poi... beh, vedrà il da farsi.
Probabilmente sarebbe meglio se ne andasse, via e lontano da Einar e da tutto il male che gli sta facendo.
Ma come gli è venuto in mente di fare il prepotente con lui? Dopo tutto quello che gli ha raccontato?
Non ricorda molto bene la strada per il parcheggio, comunque. Ricorda che l'hanno lasciata da qualche parte in centro, ma non importa, la cercherà. Tanto cos'altro ha da fare?

Non si riesce più a muoversi, però, ha percorso solo qualche metro.
Le gambe sono pesantissime, non rispondono ai suoi comandi. Non riesce. Non può.

Allora torna a guardare su, verso la finestra buia mentre i lampi illuminano la strada. Ha un gran freddo, addosso, sta tremando e la testa gli sta andando in tilt. Blackout.

Sente l'ansia avanzare, una crisi di panico che sta per travolgerlo come un'ondata in pieno viso.
Cazzo.
Non può lasciarsi invadere da un attacco di panico proprio adesso, di notte, nel mezzo di un temporale. Da solo.
Deve calmarsi.
Allora si appoggia al muro, chiude gli occhi e porta una mano sullo stomaco, sopra la giacca: inizia a prendere respiri profondi fino a sentire la mano sollevarsi, cerca di mandare il respiro fino alla pancia, di incanalarlo nel verso giusto. Prova a concentrarsi sul rumore della pioggia attorno a sé, a rilassarsi.

Gli viene da piangere perché ha paura.
Paura da morire di perdere Einar.
Non può perderlo.
Si accuccia a terra, cercando di tenere il capo tra le ginocchia per ripararsi dalla pioggia, ma per ripararsi anche da se stesso.
Ha paura anche di se stesso.

Ma gli argini si rompono, Filippo non è abbastanza forte per trattenere quel fiume di panico, non riesce ad imporsi. Lo invade.
E lui si lascia travolgere, quasi docilmente.
Chiude gli occhi forte, pregando che passi in fretta.

*

Un altro tuono.
Einar apre gli occhi di scatto, strappato dal sonno senza sogni nel quale si è inconsciamente rifugiato.
Il ricordo della loro prima discussione gli ha infuso malinconia, se la sente fin sotto pelle. Fa male.
È ancora seduto sul pavimento, le gambe tese a terra e le caviglie incrociate. Raggruma le labbra, pensoso, scocciato, infastidito.
Triste.
Piega le gambe e posa la fronte sulle ginocchia, torna a chiudere gli occhi mentre ascolta il rumore della pioggia battere contro i vetri.

Come sopra un ring (Eiram)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora