Non ho mai apprezzato la tradizione della scuola.
Mi sembra una cosa stupida, le persone se vogliono conquistare, possono farlo benissimo da sole. Non ci sono più i gesti di un tempo, come andare giù casa di una persona e farle una sorpresa o una serenata, oppure non si porta un fiore perché va di portarlo e per rendere l'altra persona felice, non si scrivono più lettere in cui si esprimono i propri sentimenti.
Credo di essere nata nel momento sbagliato, nell'epoca sbagliata.
Quindi, come faccio a diventare il Cupido di qualcun altro se sono contro questa cosa e, soprattutto, non credo in un sentimento grande ed indefinito come l'amore? So che esiste, solo che non l'ho mai provato e temo di non poterlo mai provare, forse di non saperlo proprio fare. Non riesco a credere che si può rinunciare a tutto o che ci si può sacrificare per una sola persona, che si vede e si ha per la testa solo quella persona.
Credo che le persone debbano fare un passo avanti, pensare a risolvere loro i problemi e di trovare un modo per riuscire a conquistarsi qualcuno con le proprie forze. Cosa c'é di meglio nel sentirsi soddisfatti e felici dopo aver fatto tanta strada ed essere riusciti a farsi amare da coloro che amano?
Io penso nulla.
Cammino spedita verso la fermata dell'autobus, le cuffie grandi nelle orecchie prese dallo zaino, la musica che mi rimbomba quasi stordendomi. Sento una mano posarsi sulla mia spalla e mi giro di scatto, trovandomi la faccia da scemo di mio cugino.
"Scusami, non volevo spaventarti" si affretta subito a dire ed io alzo gli occhi al cielo, togliendogli la mano dalla mia cuffia spostata dall'orecchio per poter sentire le sue parole.
"Lasciami in pace, Luke" borbotto irritata rigirandomi, attendendo l'autobus che spero arrivi presto.
Le cuffie vengono spostate sul retro del mio collo in modo da sentire Luke ed io m'innervosisco ancora di più.
"Credo che dovresti farlo, la cosa dei Cupido, intendo" chiudo gli occhi, contando mentalmente fino a dieci per poi rispondere.
"Senti, Luke, a me non importa che il tuo hobby sia quello di dare ascolto a qualsiasi stronzata spari Michael e a seguire qualsiasi cosa lui dica, okay? Lui me l'ha chiesto ed io ho rifiutato, semplice"
"Ma solo perché te l'ha chiesto lui e non lo sopporti"
"No invece, insieme a lui c'erano Jacqueline ed Archer, ho rifiutato perché mi sembra un'idea stupida, é coinvolto anche Archer e perché me l'ha chiesto Michael. Vabbé, anche Jacqueline ma per questo si ritorna alla prima motivazione" mio cugino sbuffa, vedendo come sia tornata ad ignorarlo.
"Invece credo che potrebbe farti bene quest'esperienza, sei sempre così..."
"Dai Luke, continua" lo sfido, vedendolo tentennare a causa del mio scatto nei suoi confronti. Luke ha sempre paura di dire la cosa sbagliata con me, perché sa che potrei cominciare ad urlare e a perdere il controllo. Quindi cerca sempre di non urtare i miei nervi.
"Chiusa" dice alla fine, puntando i suoi occhi azzurri su di me. Lo devo ammettere e so che può sembrare una cosa strana, ma gli occhi azzurri mi mettono in soggezione. Sono così chiari ed espressivi, che mi fanno sentire strana e scavata nel profondo quando li guardo. Per questo, distolgo subito lo sguardo, puntandolo sull'autobus.
"Ho già preso la mia decisione" affermo, salendo per trovare posto e lasciando sul marciapiede mio cugino.
***
Non torno subito a casa. Mi fermo nella zona periferica della città, dove ci sono magazzini abbandonati perfetti per poter usare i loro muri. Quando arrivo, trovo già Geko, Black e Smile intenti a ricoprire pareti diverse.
Li saluto con un cenno nel momento in cui si accorgono di me. Prendo le bombolette che ho messo questa mattina nella borsa, posizionandomi davanti ad una delle pareti vuote, cominciando il mio disegno.
Le cuffie sono nuovamente sulle mie orecchie e le parole di I'm Not Okay dei My Chemical Romance mi accompagnano mentre spruzzo il colore sul muro.
Oggi non è stata proprio giornata.
Non è possibile che abbiano pensato proprio a me per fare una cosa del genere, cioè io, Babi Powell, mi devo occupare della tradizione Mission Cupid? Ma stiamo scherzando? Mai. Michael deve aver pensato a me per darmi fastidio, ma non ha ancora capito che gli faccio cadere i capelli tutti in una volta.
Abbasso un attimo le cuffie per poter sistemare i capelli che cominciano a darmi fastidio, notando come l'azzurro sia diventato più chiaro rispetto alla prima volta che ho fatto la tinta di questo colore. Nel giro di qualche settimana dovrò cambiarlo.
Quella che finirà per perdere i capelli, sarò io.
"Giornata pesante?" mi si avvicina Smile, una ragazza dolce e gentile, proprio il mio contrario, i suoi capelli biondi naturali raccolti in una crocchia disordinata e chiamata così sia per il suo sorriso, ma anche per la firma che usa, ovvero una piccola e semplice faccina sorridente.
"Diciamo. Ritornare a scuola è sempre pesante" rispondo, cercando di non essere troppo irritata, pensando che lei non c'entri niente con la mia giornata di merda. Con Smile non riesco ad essere arrabbiata ed è tipo Luke, che cerca di non farmi irritare, solo che lei ci riesce, lui invece fa solo danni.
Ognuno di noi ha un soprannome e ci chiamiamo con quelli. Io, ad esempio, sono Who, scelto in un momento in cui nemmeno io sapevo chi fossi e credendo di poter essere chiunque volessi. In realtà, più tardi ho capito di voler essere solo me stessa, che quella ragazza scorbutica e perennemente nervosa a me piacesse, non per forza doveva essere così per gli altri.
Ho sempre pensato che il periodo iniziale dell'adolescenza dia problemi, perché si comincia a crescere e quasi non ci riconosciamo. Per me era stato così, ecco il perché del soprannome.
"Per te?" le domando. Alza le spalle, quasi indifferente.
"Black m'ignora a scuola e non capisco perché faccia così. Insomma, okay, è uno abbastanza conosciuto lì, ma comunque qui siamo amici e credo che mi potrebbe anche salutare" Smile e Black vanno nella stessa scuola, lui, però, anche se non fa parte di qualche squadra idiota, è una specie di popolare, mentre lei è più una di quelle che si preoccupa di studiare volta per volta. A quanto pare, la ignora a scuola e questo fa stare male lei, che ovviamente ha una cotta per lui.
È una cosa abbastanza palese, lei lo osserva sempre, cercando di non farsi vedere e posso dire che qui vanno d'accordo e parlano spesso. A scuola, tutto questo si sfuma.
"Vuoi che gli parli?" le domando, dispiacendomi un po' per lei. È da idioti essere amico fuori, ma non dentro la scuola.
"Non ti preoccupare, prima o poi andrà meglio, no?" e come prova del suo soprannome, fa un piccolo sorriso che mi fa chiedere come faccia ad essere così positiva.
Smile si allontana, lasciandomi nei miei pensieri e pensando che lei sarebbe stata una di quelle che avrebbe chiesto aiuto ai Cupido della tradizione se fosse stata nella mi scuola.
HOLAAA
Venerdì, giorno di Mission Cupid.
Ha un carattere difficile la nostra Babi, cambierà mai idea? Lo sapremo nel prossimo episodio.
Smile e Black sono di una scuola diversa dalla sua e lei mi fa tenerezza.
Sto decidendo le persone per il cast, poi vi aggiornerò anche sul profilo Instagram.
Alla prossima,
Kisses
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Mission Cupid
Teen Fiction"Insieme, sarete i Cupido delle persone" "Io non farò niente e soprattutto non con questo idiota" "Dai, Dirty Dancing, non fare l'acida. Ad un bel faccino come il tuo non si addice" Alla Monroe High School vige la tradizione 'Mission Cupid': entr...