32. Fun

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Ci sono cose che, per quanto tu tenti di opporti, andranno esattamente come tu non volevi. Cerchi di farti ascoltare, discuti, arrivi addirittura a minacciare affinché non si faccia ciò che a te non va per niente bene, ma alla fine ti devi arrendere al corso degli eventi.

Ed io, ormai, ho capito che parlare con Archer, é un caso perso.

Mi sono opposta più volte, mi sono messa a gridare per tutta casa, gli ho lanciato tutto quello che mi é capitato per fargli cambiare idea, l'ho anche minacciato, ma lui é rimasto irremovibile sulla sua scelta.

La festa si farà in spiaggia.

Chiunque, sentendo questa cosa, penserebbe che io me ne sia andata fuori di testa, che non é normale fare tante storie per una cosa così piccola. E forse lo penserei anch'io se non fossi io stessa ad oppormi. Non ho mai amato la spiaggia, ho sempre odiato la sabbia, il sole che scotta la pelle, ma soprattutto, ho sempre odiato rimanere in costume. È una cosa che mi fa sentire tremendamente a disagio, mi sento continuamente osservata anche se so che nessuno mi sta guardando, non mi piace esporre il mio corpo, ma non perché mi trovi fin troppo magra o per via di qualche chilo in più, semplicemente il mio essere schiva con il mondo, mi porta ad avere quest'avversione.

Non cerco l'attenzione, non voglio che gli altri mi notino, mi piace rimanere nel mio spazio ed il fatto che sia uscita un po' da questo, é già tanto. Ma arrivare a stare in spiaggia con tutti i miei compagni di scuola, per tutta una giornata, con solo un costume ed il resto scoperto, questo no, non ce la faccio.

Una volta aver sentito che Archer era praticamente deciso a fare la festa in spiaggia, passando un'intera giornata lì, io ho affermato che non ci sarei andata.

Molto semplice, insomma.

Se non stessimo parlando con Archie.

Ebbene, il signorino ha cominciato a comportarsi come un bambino, arrivando alla conclusione che mi sarebbe venuto a prendere di peso da casa per portarmi in spiaggia.

Ecco perché, adesso, mi trovo in macchina con Luke e Michael, le braccia incrociate al petto e la fronte aggrottata, cominciando a maledire chiunque io guardi e pensando a come diavolo é iniziata tutta questa storia, che mi ha portata a fare cose che non ho mai voluto.

La risposta é proprio Michael Testa di Cazzo Clifford.

Sto per aprire bocca, giusto un insulto per cominciare la giornata, quando la macchina si ferma ed io m'irrigidisco. Mio cugino si gira verso di me, sorridendo ampiamente.

"Non sei emozionata?" lancio un'occhiataccia a Luke, combattendo contro la voglia di rispondergli male. Ma fallisco e gli rispondo in malo modo.

"Quanto passare il tempo con mamma e nonna Berenice nella stessa stanza" alzo gli occhi al cielo, sapendo che lui é consapevole quanto evito di passare il tempo con la nonna materna. Mi reputa strana, é una donna molto attaccata alla chiesa ed una volta ha proposto a mia madre di farmi un esorcismo.

"Non essere così negativa! Credo che Archer abbia organizzato una bella giornata e alla fine anche tu ti divertirai" detto questo, esce dalla macchina ed io, dopo aver sbuffato, faccio lo stesso. Isso sulla spalla il mio zaino, con dentro il necessario per disegnare almeno qualcosa di semplice, il cibo e l'asciugamano, il portafoglio e il tabacco con i filtri e le cartine. Ho ancora una o due sigarette del pacchetto, che finirà nel giro di un'ora sicuro.

Ci allontaniamo dalla macchina di Michael, il quale tiene stretta la sua mano a quella di Luke, una cosa che mi fa sorridere mentalmente. Tutti e tre entriamo nel lido, salutando il barista, che ci mette subito a disposizione un bagnino per accompagnarci al nostro ombrellone. La spiaggia é vuota, noi siamo venuti in anticipo perché io devo parlare con Archer, Michael in qualità di rappresentante. Infatti, in una delle prime file, vedo una persona sotto l'ombrellone aperto e sono sicura che sia Jacqueline, che si é fatta accompagnare qui da Archie, che non trovo però.

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