Epilogo

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Nella vita ci sono cose che si possono classificare nella categoria "non l'avrei mai detto". Una categoria particolare, scioccante, in cui ci sono tutte quelle cose che mai avremmo detto che sarebbero potute accadere, come ad esempio in Game of Thrones una battuta diversa di Jon Snow dal solito 'She's my queen' nell'ottava stagione, tanto per dirne una.

Insomma, cose che per te è impossibile che possano accadere, ma che, in qualche modo, succedono realmente. Ed è quando ti accorgi della loro esistenza, che queste cose sono accadute realmente, allora ti ritrovi a dire "chi l'avrebbe mai detto".

E, infatti, chi l'avrebbe mai detto che, a distanza di mesi, io ed Archer saremmo ancora rimasti insieme. Anzi, chi l'avrebbe mai detto che io, Babi Powell, mi sarei fidanzata non solo con un ragazzo, ma soprattutto con il capitano della squadra di basket. Cliché che ho sempre odiato ma che mi sono ritrovata ad avverare.

Strano da dire ma vero, io ed Archer duriamo ancora. È strano perché pensavo che dopo uno, massimo due mesi, ci saremmo lasciati per motivi abbastanza ovvi: o lui che si stancava del mio pessimo carattere o io in un attimo di sanità mentale. Ma, signori, stiamo ancora insieme.

Sono passati più di sei mesi e mai avrei detto di trovarmi così bene con una persona, proprio con lui. Ci sono stati diversi alti e bassi, ammetto per colpa mia e del mio carattere, ma siamo rimasti comunque insieme. Lui ha saputo aiutarmi in un modo in cui nessuno ha mai fatto: non mi ha mai forzata a fare nulla, mi ha sostenuta anche quando ha scoperto che saremmo andati in due college lontani e che non saremmo stati insieme, quando le insicurezze mi hanno bloccata, portandomi a rinchiudermi in casa e a non voler vedere nessuno. Quando ha deciso che saremmo andati al mare in un orario decente in cui non ci sarebbero state tante persone ed ha aspettato pazientemente che mi sentissi abbastanza sicura di me da potermi svestire davanti a lui.

Non mi ha mai forzata in nulla, quando gli ripetevo più di due no, lui già capiva e trovava una soluzione che mi potesse andare bene.

Ha aspettato che fossi più sicura del nostro rapporto per portare la relazione a un livello più intimo ed ha capito quando non gli ho risposto subito al suo 'ti amo'.

Probabilmente ho abusato troppo di lui e della sua pazienza, lo ammetto, e più volte abbiamo affrontato questo argomento, confessandogli ogni volta i miei pensieri.

E adesso sono sicura di ciò che provo, è da un po' che gli voglio confessare che lo amo, anche se lui ogni volta mi dice che non c'è bisogno che gli risponda, lo sa già. E glielo dirò, troverò il coraggio di far uscire quelle due paroline, per ringraziarlo e per fargli capire che, seppur mi fa perdere la testa e mi fa innervosire la maggior parte del tempo, lo voglio avere nella mia vita, voglio stare con lui e che, fino ad adesso, non ho mai provato nulla del genere per nessuno.

"Secondo me, è meglio se cambi college, questo non mi piace" afferma Archer, una volta aver posato le valigie a terra nella mia nuova stanza. Alzo gli occhi al cielo, concentrandomi sui dettagli della mia nuova camera.

È adatta per due persone, grandezza media, con il bagno vicino la porta d'entrata. Due letti, due armadi, due scrivanie, praticamente una stanza condivisa in cui é la condivisione la parte che mi rende più nervosa.

"Stai ripetendo da almeno dieci minuti questa cosa. Si può sapere che succede?" gli domando, appoggiando le valigie contro il muro e prendendo dalle sue mani gli scatoloni.

Alza gli occhi al cielo, mettendo su uno sguardo accigliato.

"Due e ripeto già due ragazzi ti hanno guardata come se fossi carne fresca ed é successo nell'arco di venti minuti da quando siamo qui! Cosa succederà una volta che me ne sarò andato e tu invece rimarrai?" sorrido leggermente, avvicinandomi a lui e prendendogli le mani, facendole intrecciare tra loro. Lo vedo il sorriso che tenta di nascondere al mio gesto, mentre io penso ad un modo per rassicurarlo.

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