Il giorno dopo
Mi sveglio con un sorriso soddisfatto sulle mie labbra, le immagini della notte precedente si rifanno vive nella mia mente«è stata una scopata meravigliosa, sono proprio brava» mi dico, orgogliosa di me.
Quella sera, infatti, il Lohan Night Club era particolarmente pieno di ragazze mezze nude, eccitate, ubriache e che cercavano solo me, dipendevano da me, la forza e la determinazione con la quale prendevano le mie mani per farsi penetrare era fottutamente eccitante, per non parlare poi dei loro gemiti, mi inducevano a continuare con ancora più foga.
Questo lato così selvaggio e animalesco in una donna è ciò per cui vivo, è il mio credo e non ne posso fare a meno.
Quasi ogni sera io e Nicky andiamo al Lohan, anche dopo 10 ore di lavoro continuato, è diventata ormai un'abitudine e anche un modo per scaricare la tensione e il nervosismo, dovuti proprio al lavoro.Questa mattina sono proprio di buon umore, mi alzo ancor prima che la sveglia suoni e mi preparo con maggior tranquillità.
Sono le 7:45 quando scendo di casa, passo davanti al solito Starbucks ma questa volta evito di comprarlo qui il cappuccino, sono intenta, invece, ad andare da Antonio, il bar italiano sulla 32esima strada, ma sta decisamente troppo lontano dalla Vause Enterprises e quindi mi accontento di un piccolo bar, il Coffie Time, che si trova ad una decina di minuti dalla mia azienda.E' un nuovo bar, nato da qualche mese ma non ci ero mai andata e appena metto piede dentro ne capisco anche il perché: un odore di caffè bruciato, disordine, arredamento da rivedere, insomma è decisamente pessimo ma non posso stare ancora senza mangiare niente altrimenti potrei svenire da un momento all'altro e quindi decido di ordinare qualcosa.
Appena mi siedo, un ragazzo si avvicina a me per prendere l'ordinazione
«un cappuccino, grazie» gli dico cortesemente, il ragazzo cerca di scrivere l'ordinazione sul suo block notes ma la penna non vuole collaborare, allora decide che è cosa buona e giusta urlare alla sua collega la mia ordinazione
«UN CAPPUCCINO AL TAVOLO 5, PIPER!».Io cerco di rimanere calma ma un'espressione disgustata non può che nascere sul mio viso «sono capitata in un covo di pazzi» penso, infatti.
Ma come fa un bar del genere ad essere aperto qui a New York? Devo dire a Caputo di rivedere il settore delle attività economiche in città, è inaccettabile.Intanto la mia ordinazione sta arrivando quando sento un tonfo sordo e un rumore di vetro rotto proprio alle mie spalle.
Mi giro e la rivedo nuovamente, quella goffa, strana, imbranata e bionda ragazzina per terra, con un lieve taglio sulla mano e con tutto il cappuccino per terra
«PIPER PORCA PUTTANA E' LA QUARTA VOLTA NEL GIRO DI DUE GIORNI!» un uomo alto e robusto le si avvicina con fare minaccioso, la prende con forza per un braccio e la sbatte al muro «ma come cazzo devo fare con te! Pulisci quella merda muoviti!!».
Piper è paralizzata dal terrore, assisto a tutta la scena e la rabbia dentro di me si sta alimentando sempre di più.
«mi hai sentito?! MUOVITI» urla per l'ennesima volta quell'energumeno e nello stesso momento alza il braccio e apre la mano, intenzionato a darle uno schiaffo.
Io allora mi alzo immediatamente dal mio posto e mi fiondo subito tra lui e la ragazzina, bloccandogli il braccio in tempo.
«non ti permettere di toccarla neanche con un dito sudicio che ti ritrovi» lo minaccio con apparente calma «non ti conviene tenermi come nemica» continuo a dire, fissandolo con il mio solito sguardo di ghiaccio.
«tu non intrometterti, puttana, chi ti credi di essere?» mi risponde, ridendo.
«sono semplicemente capace di far chiudere questo cesso di posto e di farti vivere sotto i ponti» e non appena finisco di parlare, gli rifilo un calcio nelle parti basse facendolo cadere a terra sofferente.Mi giro, poi, verso la ragazza e vedo che è ancora paralizzata
«tu adesso vieni con me» le dico con freddezza e prendendola immediatamente e bruscamente per un braccio, trascinandola fuori da quel posto.Uscite dal bar, prendo subito il mio cellulare dalla borsa, lancio un occhiata alla mia azienda, della quale si intravede la punta attraverso i grattacieli, e faccio una telefonata, tenendo sempre il braccio della ragazza nella mia mano.
«Jessy, ciao, ho bisogno che tu mi faccia trovare un mandato di chiusura per un locale, ti dirò i dettagli appena arrivo, sto lì tra 10 minuti» chiudo la telefonata e mi rivolgo a Piper «avete delle videocamere lì dentro?» le chiedo freddamente e professionalmente;Piper non toglie nemmeno per un attimo gli occhi da me, fa, semplicemente, cenno con la testa come per dire "sì" ma non dice mezza parola.
«Bene, andiamo» dico infine, tenendola sempre per un braccio.
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Everything else was just background
RomanceAlex Vause, colei che ha sempre il controllo di tutto, colei che non si innamora mai, colei che è fredda come il suo sguardo, colei che gestisce la Vause Enterprises...colei che capirà cos'è davvero l'amore, colei che cederà di fronte alla semplicit...