32. Lei non si tocca, intesi?

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Piper's pov
Si è appena concluso il discorso del Presidente dopo 5 lunghissime ore. Non sto ancora bene al 100% e, sinceramente, non so cosa ho combinato in quest'articolo ma, appena torno il hotel, rileggo tutto e correggo gli eventuali errori.

Sono stata separata da Alex per tutto il tempo, visto che a noi giornalisti è stato dato il permesso di stare a pochi metri dal Presidente, lei infatti è rimasta seduta più lontano e, ora che la sala si sta sfollando, la sto cercando ansiosamente con lo sguardo tra i vari inviati, giornalisti e passanti.
«cercavi me?» dopo pochi minuti, Alex sbuca alle mie spalle, facendomi spaventare non poco
«mi hai fatto prendere un colpo!» la rimprovero goffamente, mettendomi il cappotto
«com'è andata?»
«non benissimo, ma ho tutto sotto controllo, appena rientriamo in hotel, aggiusto tutto» cerco di dimostrarmi sicura di me, ma Alex mi conosce fin troppo bene e infatti mi guarda con uno sguardo diffidente
«passami tutto, me ne occupo io»
«ma...»
«mi hai sentito?!» odio quando non mi lascia mai finire di parlare e quando fa così la stronza, uno cerca di essere indipendente ma lei rovina sempre tutto.
«a volte mi domando se lo fai per me o per la tua azienda» sbuffo visibilmente, rimettendo ogni cosa nella mia borsa, mentre un ragazzo si avvicina lentamente a noi
«ciao, sono un giornalista come te, ti ho notata subito durante il discorso» è un ragazzo carino, biondo, affascinante, non male in effetti «e volevo farti i miei complimenti» mi dice sorridendomi
«grazie mille» rispondo io imbarazzata
«Piper andiamo?» Alex mi tiene per un braccio e mi incita ad andare via, la vedo leggermente agitata e nervosa, come se fremesse nell'uscire da lì
«di dove sei?» mi chiede ancora questo ragazzo, molto gentilmente
«scusami, abbiamo da lavorare, Piper...andiamo» si intromette ancora Alex che con più forza mi trascina praticamente fuori, lanciando un'occhiataccia al ragazzo.

«ma si può sapere che hai?» le chiedo infastidita, divincolandomi bruscamente dalla sua presa
«non hai capito che quello voleva estrapolare quante più notizie da te riguardo l'articolo da scrivere? È plagio questo» mi risponde lei nervosa, aggiustandosi gli occhiali e incrociando le braccia
«a me sembrava che volesse fare solo conoscenza»
«stai zitta» ribatte infine, evitando il mio sguardo divertito e guardandosi intorno.
C'è ancora tantissima gente, intenta ad intervistare, riprendere e fotografare e io già non ne posso più. Credo mi stia tornando il mal di testa, sperando che non sia febbre perché sono stata malissimo ieri.

«Oh mio Dio...lei è Alex Vause? Il capo della Vause Enterprises?!» improvvisamente due ragazze si avvicinano a noi e sembrano proprio su di giri per aver visto Alex
«in persona» risponde lei, squadrandole dalla testa ai piedi. Scusa? Che hai da guardare che sono piatte come una tavola da surf e senza un accenno di curva.
Queste galline poi, tra tante persone, proprio Alex devono fermare? Ma levatevi di torno.
«non stavamo andando via?» mi rivolgo, infatti, verso Alex, guardando schifata questo spettacolo imbarazzante «Alex?!» insisto ancora, adesso sono io a prenderla per un braccio e ad allontanarmi da quelle papere.

«carine» mi dice poi lei, quando finalmente ci siamo allontanate dalla folla mentre io la tengo ancora per un braccio, senza rendermene conto
«non farmi ridere, era più carino il biondino»
«evita» risponde lei, visibilmente infastidita, facendo cadere il suo sguardo sulla mia mano che tiene ancora stretto il suo polso «facciamo un giro per la città» aggiunge poi, guardando l'orario sul cellulare, evidentemente abbiamo ancora tanto tempo a disposizione.
E' una bella giornata di sole, anche se fa molto freddo, ma io preferirei tornare in hotel per correggere l'articolo e anche per evitare una ricaduta con la febbre
«ho mal di testa e devo continuare a lavorare» le rispondo, infatti
«ti ho già detto che me ne occupo io, rilassiamoci un po'» mi dice infine, iniziando a camminare per le larghissime strade della città.
E' inutile, decide sempre lei!

Everything else was just backgroundDove le storie prendono vita. Scoprilo ora