15. Mi fai schifo

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Piper's pov
Finalmente ho finito per oggi, sono esausta e sto praticamente morendo di caldo con questa sciarpa sul collo da 8 ore. So che Alex è impegnata ancora per un paio di ore, quindi mi avvio a casa così mi preparo con tranquillità alla serata con lei.
Mentre aspetto l'ascensore, sento il cellulare squillare, lo prendo e vedo che Lorna, la mia migliore amica, mi sta chiamando «Lorna, dimmi»
«sei a casa Piper? ora esco dallo studio, volevo passare a salutarti» risponde lei, allegra come sempre
«anche io ho finito adesso, una ventina di minuti e sto a casa, ci vediamo dopo».

Casa di Piper
«ma ti voleva mangiare viva?!» mi chiede Lorna, avvicinandosi al mio collo e ridendo per l'evidente succhiotto che avevo,
«ma guarda altrove, pervertita!» le dico infastidita e spingendola via «ho passato una giornata intera a sudare per non farlo vedere» se ci penso ancora, divento più nervosa, quindi mi avvicino al mio armadio e decido cosa indossare per la serata con Alex.
«parlami un po' di lei, non mi hai raccontato quasi niente» chiede poi Lorna, sedendosi alla scrivania nella mia camera e accendendo il mio pc,
«bhe in realtà anche io so poco e niente di lei, ed è strano perché mi sto innamorando di una semi-sconosciuta» rispondo io, leggermente perplessa perché, in effetti, Lorna mi aveva fatto riflettere un po' «ma forse è solo riservata, si aprirà col tempo» concludo infine, cercando ancora l'abbinamento giusto da indossare.
«...o forse ti nasconde una doppia vita» dice poi Lorna, stranamente seria, guardando qualcosa al computer. Io mi giro incuriosita e senza capire «che vuoi dire?» per poi avvicinarmi e sedermi accanto a lei davanti al pc,
«ho scritto su google Alex Vause, insomma, per essere il capo dell'azienda più prestigiosa della città, qualcosa deve essere pur scritto su internet» risponde lei, non staccando gli occhi dal pc «ho cliccato su questo link e un articolo riporta delle foto di questa Alex, evidentemente paparazzata, con 6-7 ragazze semi-nude accanto a lei in una specie di locale per gay» mi dice ancora tutto d'un fiato.
Io rimango impassibile davanti a quell'articolo intitolato VAUSE SEGRETA? e non posso crederci che sia davvero lei ma le immagini non mentono, mi sento presa in giro, mi sento sporca, mi sento rotta, spezzata, pugnalata ovunque.

NEW YORK- Alex Vause, imprenditrice diventata famosa per aver ereditato la più grande fortuna dei suoi genitori a soli 27 anni, l'azienda Vause Enterprises, è stata paparazzata, tempo fa, nei pressi di uno dei più famosi night club della città, il Lohan Night Club, in compagnia di ragazze, alcol e divertimenti di ogni tipo. Chi se lo sarebbe mai aspettato?

Leggo e rileggo questo articolo forse cento, duecento, mille volte e non riesco a dire nemmeno una parola.
«Piper...» Lorna si gira verso di me guardandomi preoccupata «dai magari non è lei...»
«certo che è lei, Lorna! Quel tatuaggio sull'avambraccio e le rose sulla spalla sono sue, cazzo!» rispondo stizzita «solo che non posso crederci che mentre sta con me, fa anche queste porcherie, non voglio crederci!» qualche lacrima inizia a scendere inevitabilmente sul mio viso,
«ma forse le faceva prima e ora non più» Lorna cerca in tutti i modi di farmi sentire meglio, inutilmente però
«non significa niente, me lo ha nascosto, mio Dio che schifo, ho baciato delle labbra alla mercé di tutti!» e così inizio a piangere come una fontana, abbracciata alla mia migliore amica.

Alex's pov
A momenti dovrebbe arrivare Piper, sicuramente gradirà la mia cenetta coi fiocchi, sono proprio fiera di me. Oggi è stata una giornata pesantissima, non sto proprio al 100% ma credo che con Piper qui, riuscirò a rilassarmi un po'.
Sono le 21:30 quando sento bussare il campanello «eccola, finalmente è arrivata» penso, andando ad aprire la porta.
Lo spettacolo a cui assisto, però, non è esattamente ciò che mi sarei aspettata, avanti a me ho, infatti, Piper pallida, con gli occhi lucidi e visibilmente trasandata «hey non ti senti bene?» le chiedo preoccupata, avvicinandomi a lei, la quale si allontana immediatamente da me
«chi sei tu?» mi chiede poi, con le lacrime che iniziavano a scendere «mi fai schifo, anzi mi faccio schifo io stessa per esserci caduta» io la guardo incredula, non capivo davvero quale problema avesse fino a che non mi sbatte sul petto un foglio. Lo guardo e immediatamente chiudo gli occhi, mi sento davvero con le spalle al muro, perché cazzo non sapevo dell'esistenza di queste notizie?!
«mi hai presa in giro, mi hai fatto sentire unica con tutte quelle parole» sta singhiozzando, non riesce a calmarsi nemmeno un secondo «io ti ho creduta, mi sono fidata e poi scopro che te la fai con le puttane nei locali notturni?».
Sto sudando freddo, sono paralizzata, ciò che avevo paura di dirle, lo ha scoperto da sola nella maniera più brutta possibile «Piper, ti prego lasciami parlare...» cerco di dire qualcosa, vorrei farla calmare perché si sta agitando troppo,
«NO! Non voglio sentire nessun'altra bugia uscire dalla tua schifosa bocca!» urla ancora, indietreggiando sempre di più «menomale che non mi sono concessa a te, menomale che ti ho fermata quella sera, solo sesso volevi, anzi, solo sesso VUOI! Vattene in quei locali, allora, e non prendere in giro le persone che a differenza tua, hanno dei sentimenti!».
Io la guardo fissa negli occhi, muta, so che ha ragione ma non posso permettermi di lasciarla andare, non posso permettermi di perderla, ho bisogno di lei «Piper...» cerco di avvicinarmi a lei,
«non toccarmi» risponde lei freddamente senza nemmeno piangere più «non ti permettere di toccarmi» indietreggia ancora fino alla porta, pronta per andare via «fammi solo un favore, vai a farti una camminata a fanculo e non tornare più!» detto ciò, mi dà un spinta molto forte, apre la porta e va via.

Appena Piper se ne va, mi siedo sul divano, testa bassa e occhi su quel maledetto foglio con l'articolo, sento lentamente i miei occhi riempirsi di lacrime, non ce la faccio più a trattenerle ed ecco che iniziano a scendere senza riuscire a controllarle. Non riesco a credere di averla persa, non lo voglio accettare «che stupida che sono!» mi dico, lanciando via con forza quel foglio.
Decido, poi, di chiamare subito Nicky per un suo appoggio «Nicky ti prego vieni a casa» le dico, con voce rotta e cercando di asciugarmi gli occhi con un fazzoletto. Lei capisce subito che qualcosa non va e mi risponde che sarebbe arrivata in pochi minuti.

Poco dopo
«è un bel casino Alex» dice Nicky dopo aver sentito il mio sfogo tra rabbia e lacrime, asciugandone qualcuna con il pollice,
«non vuole ascoltarmi, è inutile» dico ancora, coprendo il mio viso tra le mani «io sono innamorata di lei, Nicky»
«lo so...lo so...» risponde lei dolcemente, accarezzandomi i capelli «fai calmare un po' le acque e poi prova a parlarle di nuovo».
Non le rispondo più, mi sdraio semplicemente sul divano, con le mani sul viso, cercando il più possibile di non pensarci.
Nicky capisce che non voglio più parlare e decide di tornare a casa mentre io cerco di addormentarmi sempre su quel divano e con un dolore lacerante nel petto.

Spazio autrice
Allora, so che molti di voi mi odieranno in questo preciso momento ma vorrei che questa sia una storia con delle basi precise, non campata dal nulla così e magari interrotta bruscamente per mancanza di idee. Andando con calma si arriva ovunque! ;)
Un bacio a tutti voi, vi ringrazio che state apprezzato questa storia,
MihaVause

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